Lo Sri Lanka sta affrontando il peggior disastro ambientale della sua storia: una nave da carico che trasportava prodotti chimici ha preso fuoco al largo della sua costa, spargendo microplastiche e sostanze chimiche sulle spiagge.
L’incendio sulla MV X-Press Pearl, una nave registrata a Singapore, è scoppiato il 20 maggio ed è durato per 13 giorni, durante i quali l’equipaggio di 25 persone è stato evacuato, ma l’operazione di spegnimento è stata complicata dai venti monsonici e dal carico altamente infiammabile e velenoso. La nave trasportava 25 tonnellate di acido nitrico, idrossido di sodio e altre sostanze chimiche pericolose, oltre a 28 container di materie prime utilizzate per produrre sacchetti di plastica. Aveva anche più di 300 tonnellate di carburante nei suoi serbatoi.
Ora è tempo di bilanci. Si teme che la fuoriuscita di sostanze chimiche abbia già causato danni incalcolabili alla costa dello Sri Lanka, danni che richiederanno decenni prima che una nuova condizione accettabile sia ristabilita. In particolare nelle popolari località turistiche di Negombo e Kalutara le spiagge sono ricoperte di piccole sferette di plastica, mentre una chiazza di petrolio è visibile nell’oceano circostante. Le palline usate per fare i sacchetti di plastica possono essere fatali per la vita marina e tartarughe marine, pesci e uccelli morti hanno già iniziato a spiaggiarsi.
Alla popolazione locale è stato detto di non toccare i detriti perché potrebbero essere altamente tossici e la pesca è stata vietata in un raggio di 50 miglia.