Ad Antignano, Livorno, davanti all’Hotel Rex, il corallo rosso si trova già a 15 metri di profondità.
Prezioso e magico, il corallo ha esercitato il proprio fascino sull’uomo fin dai tempi più antichi. Perle di corallo rozzamente sbozzate sono state rinvenute in tombe preistoriche risalenti a circa ventimila anni fa. Nel corso del tempo tutte le civiltà antiche hanno utilizzato questo dono del mare per scopi terapeutici, scaramantici e ornamentali, associandolo, verosimilmente a causa del suo colore rosso, al sangue e dunque alla vita stessa. Un alone di mistero ha sempre circondato la natura del corallo: secondo una remota leggenda, il corallo avrebbe avuto origine dal sangue gocciolante dalla testa recisa della gorgone Medusa. La sua particolare forma ad alberello indusse un po’ tutti gli Autori dell’antichità classica a ritenere invece che il corallo fosse in realtà un vegetale.
Ma che cosa è veramente il corallo?
Se lo sono chiesto in tanti e la straordinaria ambiguità della sua natura, riferibile sia al mondo animale che a quello vegetale e minerale, durò a lungo nei tempi. Soltanto nel 1723 il medico marsigliese Andrea Peysonnel riuscì a provare che il corallo era una colonia di animali. Ma il denso repertorio mitologico che lo accompagna continua ancora ai giorni nostri. Infinite citazioni e credenze conferiscono al corallo poteri magici. Il suo colore rosso è un simbolo di forza energetica e come tale è considerato un valido talismano contro il malocchio. Simbolo di ricchezza, sfarzo e prestigio, il corallo è stato usato per decorare immagini sacre e perfino armi.
Non vi sono certezze neppure sull’etimologia del nome; secondo alcuni deriverebbe dal greco koraillon, “scheletro duro”, secondo altri dall’ebraico goral, il nome delle pietre utilizzate per gli oracoli in Palestina e in diverse zone del Mediterraneo.
Ma il corallo rosso (Corallium rubrum) è soprattutto un meraviglioso animale bentonico, che vive cioè sul fondo del mare.
Il corallo rosso è un celenterato, quindi un lontano parente di meduse e madrepore, fa parte della classe degli Antozoi (animali costituiti da uno o più polipi) della sottoclasse degli Ottocoralli (polipi con 8 tentacoli) e dell’ordine dei gorgonacei. Endemico del Mediterraneo, il corallo rosso è caratterizzato da uno scheletro ramificato di natura calcarea colorato più o meno intensamente di rosso per la presenza di sali di ferro e ricoperto da uno strato di tessuto molle denominato sarcosoma.
Si tratta di una specie filtratrice simile anche in questo alle gorgonie che si nutre dei piccoli organismi presenti in sospensione nel plancton.
Il corallo rosso è una specie a sessi separati (esistono colonie maschili e femminili); le uova vengono fecondate all’interno dei polipi femminili e le larve di circa mezzo millimetro vengono rilasciate nei mesi di Luglio e Agosto.
E’ una specie longeva, con una crescita molto lenta (0,24-0,62 millimetri l’anno in diametro e alcuni millimetri in altezza), vive in tutto il Mediterraneo e nel vicino Atlantico tra i 20 metri ed i 350 metri di profondità. Fa spesso parte di una comunità, insieme altre specie, che viene definita coralligeno. E’ una specie sciafila, cioè rifugge la luce, vive quindi in luoghi ombrosi e riparati, come grotte, fenditure delle rocce, strapiombi, formando colonie che sono rivolte a testa in giù. Ma nella località marittima di Antignano (Livorno), di fronte alla costa di Calafuria, questa specie la troviamo già a 15 metri di profondità lungo pareti e anfratti non esposti alla luce .
I popolamenti di corallo più superficiali (20-50 metri di profondità) sono caratterizzati da colonie molto dense ma spesso perforate da piccole spugne, che rendono il corallo non utilizzabile per la fabbricazione di monili. Questi popolamenti superficiali, pur avendo un limitato valore economico, sono molto importanti in quanto assicurano la sopravvivenza della specie. Inoltre, la bassa profondità e la densità delle colonie rendono questi popolamenti molto interessanti e accessibili anche ai subacquei meno esperti.
Bisogna ricordare che il corallo rosso conferisce a Calafuria un grande valore naturalistico e una grande richiamo per il turismo subacqueo, pertanto è superfluo sottolineare la necessità di proteggerlo.
Livorno vanta una lunga tradizione nella lavorazione del corallo, ma recentemente è emersa fra le coscienze della popolazione locale una nuova consapevolezza: il corallo come organismo da tutelare e valorizzare.
Questa è la missione dell’Associazione “Costiera di Calafuria”, un progetto nato sul territorio nel 2011 con lo scopo di preservare il fascino di questo tratto della costa labronica e creare un rifugio per questa delicata specie. Biologi, storici, amanti del mare, subacquei e “pescatori convertiti” ogni giorno si battono per questo.
Presso l’Hotel Rex di Antignano situato a pochi metri da Calafuria, un attrezzato Diving Center diretto da ottimi professionisti, permette immersioni accessibili ad ogni tipo di brevetto per l’esporazione e lo studio di tali tesori. Cosa aspettiamo, dunque? La stagione più propizia è giunta, lo spettacolo attende un tuffo…