Raconto di Paolo Degano – Disegno di Alessandra Quaroni
Giugno 2011
… da qualche parte lungo la costa sudorientale della Sardegna…
… sto grattando con la spugnetta il tubolare del gommone dalle cacche dei gabbiani quando “il comandante” da prua mi ordina: “Passami il mezzo marinaio!”
Io mi guardo attorno perplesso ma non vedo nessuno men che meno marinai sotto il metro e cinquanta. Dopo avermi spiegato pazientemente di che cosa si tratta e dopo aver disormeggiato il gommone facciamo rotta verso la spiaggia dove ci attende il resto dello staff con tutte le attrezzature e i clienti da caricare per un’altra intensa giornata d’immersioni.
Appena arrivati sento il “Commissario” e “Supposta” che si domandano a bassa voce: ”Chi glielo dice adesso al comandante?!” Quest’ultimo nonostante di mattina ci metta sempre un po’ a “carburare” intuisce qualcosa di strano e dice ai due con tono seccato: ”Allora muovetevi con quelle ceste!”
“Vede…” fa timido il Commissario a torso nudo con le sue fatine tatuate bene in vista sui bicipiti mollicci
“… questa mattina è successo un piccolo guaio … avevamo portato come sempre l’attrezzatura in spiaggia e in una cesta anche la sua muta signor comandante quando a un certo punto è passato un cagnolone, l’ha annusata e PSSSSS… beh il resto lo può immaginare.”
Io stento a trattenermi dalle risate, il comandante invece è più che incazzato e fa perentorio: “Allora prendetemi il mutino e subito!”.
Supposta allora interviene: “Che ne facciamo della sua muta pisciata?!”.
Intanto sulla battigia i clienti si stanno ammassando. Fortuna che oggi abbiamo solo stranieri e non capiscono l’italiano sennò sai che figure con lo staff lì a discutere come al mercato. Caricata finalmente la barca con attrezzature e sub franco/tedeschi facciamo rotta verso Capo Ferrato dove io e il Commissario li guideremo nell’omonima secca sotto il faro. Supposta invece oggi è dispiegato in lavanderia … a risciacquare la Cressi 5 millimetri Ultrastrecht del comandante e te pareva penserete voi ma d’altronde perché si chiamerebbe così se non gli toccassero i lavori più sfigati?! Il Commissario invece deve il suo soprannome alla sua incredibile somiglianza fisionomica (ci tengo a precisare SOLO fisionomica) con l’attore che interpreta il poliziotto creato da Camilleri compresa la capoccia tonda e pelata che quando riemerge dalle acque lo fa sembrare a un beluga un po’ abbronzato. Quarantacinquenne basso e tracagnotto è un mix di simpatia e improvvisazione.
Il gommone è stracarico , le bombole distese sono come sempre troppe e i passeggeri si affollano sui tubolari rischiando di finire in mare ad ogni onda presa “come viene” dal comandante che dietro ai suoi occhiali da sole e al suo silenzio da vecchio lupo di mare sta sicuramente ripensando alla sua povera muta. In prossimità del faro comincio col briefing seduto sulle bombole distese mentre il Commissario si lancia in fantasiosi discorsi con una bella subacquea marsigliese sulle probabilità che i cinesi invadano la Sardegna con degli acquascooter. Chissà che capirà?! Speriamo nulla. Lei educatissima da quel che posso intuire finge di ascoltarlo e cerca in contemporanea di cogliere qualche mia informazione circa l’immersione che ci apprestiamo a fare.
Concludo dicendo: “…io sarò in testa al gruppo mentre il commissario chiude”. Amen. Lui mi guarda con i suoi occhioni profondi da Labrador e annuisce… mi avrà capito?! Boh! Chissenefrega. Sto sito ormai lo facciamo da due settimane avrà pure imparato qualcosa no?!
L’immersione è labirintica. Quaggiù in questa zona della Sardegna le rocce di granito sparse nella boscaglia dell’entroterra sembrano non finire nemmeno sott’acqua. E’ facile perdersi. I punti di riferimento tendono ad assomigliarsi e bisogna sempre cercare con lo sguardo qualche dettaglio del fondale che ti riavvicini all’ancora della barca. Mi volto spesso a guardare gli otto clienti che abbiamo affidati e lui… Il Commissario. Il giorno prima assieme a Supposta e ai loro clienti si sono persi facendo il periplo di uno scoglio e finendo in un canale trafficatissimo dai diportisti. Hanno rischiato seriamente di finire affettati come un paio d’etti di prosciutto. Il comandante era nero.
Oggi però il Commissario sembra tranquillo, deve avere incassato bene il cazziatone e mi fa spesso il segnale dell’ ok anche quando non serve. Rido negli erogatori. Sto osservando da qualche minuto un immenso open tedesco di mezza età che con la bombola gradualmente scarica si sta sempre di più staccando dal fondale. Lo tengo d’occhio. A un tratto parte lo shaker del Commissario. Chissà che avrà visto. Vedo due clienti che gli si avvicinano curiosi e guardano dentro una spacca da lui indicata. Pochi secondi di distrazione ma tanto basta a farmi perdere di vista il trichecone bavarese che nel frattempo ha spiccato il volo verso la superficie con una bella pallonata. Scatto allora verso di lui cercando nelle tasche del mio GAV i due chili di zavorra in più che mi porto sempre. Li trovo. Al volo in una sorta di schiacciata a canestro subacquea degna di Michael Jordan glieli ficco nel suo jacket sperando di rallentare la sua picchiata verso la superficie. Dai – 20 siamo ormai ai – 8 , – 7 . I pesi all’improvviso funzionano. Il tedescone frena. E’ sospeso immobile come un immenso pesce rosso d’acquario nel suo ridicolo shorty 3 millimetri. Ci sono riuscito che culo! Pallonata arrestata. Lui mi guarda imbarazzato e mi stringe la mano ringraziandomi forse anche un po’ spaventato. Dal fondo il Commissario tanto per cambiare mi chiede l’ok mentre gli altri clienti lo seguono tranquilli e ignari dell’accaduto compreso chi faceva coppia col panzer.
Siamo tutti sotto la barca adesso a gironzolare alla sosta di sicurezza attorno all’ancora. Cerco di chiedere a gesti al Commissario che cavolo ha visto in quel buco di così interessante ma non capisco granchè dei suoi movimenti di braccia e delle bolle che escono copiose dal suo erogatore mentre forse tenta di spiegarmi qualcosa a voce sott’acqua. Non insisto altrimenti affoga.
Una volta in superficie ci precede in barca per aiutare il comandante ad issare le bombole con le attrezzature dei clienti. Bravo penso tra me almeno quello. Io assisto dalla superficie sempre in ammollo. A un tratto mentre sto passando una cintura dei pesi al nostro titolare lo vedo sbilanciarsi verso di me un po’ troppo e… ooops tutti giù per terra anzi no, in acqua! Con gli immancabili occhialoni da sole vedo il comandante che mi sorvola tutto vestito in un tuffo scomposto e pesante rischiando di schiantarsi su qualche sub e su di me che non riesco proprio a trattenermi da una risata.
Il Commissario è tutto mogio, colto come un bambino a rubare del gelato. “Scusi ! Scusi!” fa mortificato al comandante “non l’ho fatto a posta!”.
Con una panciata lo ha appena sbalzato dal gommone. Io muoio. Non ho più fiato. Oggi è davvero una giornataccia per il nostro povero boss. I clienti riescono a contenersi a stento mentre lui con gli occhiali da sole bagnati ancora sul viso parte in un cazziatone megagalattico al Commissario. Poraccio; è il secondo in due giorni.
Rientrando mesti al diving bisbiglio al Commissario: “Ma che cavolo hai visto in quella spaccatura tra le rocce ?”
e lui serafico come sempre: “Niente! E’ che vedevo i clienti annoiarsi e allora ho improvvisato l’avvistamento di una murena!”
Avrei voluto strozzarlo ma lui è fatto così. Un mito. Grande Commissario! Chissà invece il comandante… starà sicuramente rimuginando sullo staff sgangherato che si ritrova quest’estate a dover gestire! E siamo solo a inizio stagione…