Stavo per scrivere su considerazioni generali riguardo snorkeiling e scogliera corallina ma anche questa settimana non è proprio possibile…il “Macana Discovery Channel Show” è sempre in onda con incontri sempre più spettacolari che di dovere sono da condividere. Quindi eccoci! Lo spettacolo continua…ho ancora il cuore in gola!
Si salta sul nostro fedele compagno di bisbocce, Medhuma, il dhoni, e si prende il mare per una della più belle pass oceaniche da queste parti: Maarehaa Kandu. Kandu per l’appunto significa pass, ovvero un canale che mette in comunicazione l’oceano aperto con la laguna interna dell’atollo. Imponenti banchi di pesce pelagico quali: tonni, barracuda, carangidi oltre ad una miriade di squali, frequentano di sovente questi ambienti in quanto ricchi di prede e acque ben ossigenate per via della cospicua corrente. Aspettiamo che gli ultimi subacquei saltino dalla barca ed ecco che questa e tutta per noi…gli snorkelisti!!! Ci si butta verso la parte oceanica del canale, giusto un po’ all’interno però dove il mare e meno mosso e la corrente più collaborativa (safty first!). Inizia lo show… Lo snorkeling in pass è suggestivo per diverse ragioni, la prima è che si è portati come su un nastro trasportatore da un flusso d’acqua continuo…tutto passa attorno…tutto scorre… quasi non bisogna pinneggiare ma solo guardare, respirare e rilassarsi. Una seconda ragione è che qui la visibilità è sorprendente, l’acqua è cristallina, si vede il fondo nitido a 30 e più metri. Sembra di essere sospesi nell’etere, si vede la propria ombra sotto di se…e con la corrente che spinge…Beh si sembra di volare! Maarehaa Kandu si caratterizza per avere un reef a dorso d’asino su un lato del canale, tappezzato di coralli duri ed insenature che forniscono un rifugio ideale per decine di tartarughe. Eccole lì, quasi ad aspettarci…una, due cinque dieci tutte insieme! Piano piano si staccano dal fondo ci scambiano un’occhiata e senza fretta si allontano più in là…Appartengono principalmente alla specie Chelonia mydas o tartaruga verde, che sebbene minacciate a livello globale sembrano qui prosperare numerose. Il bagno ha già dato soddisfazioni non indifferenti: tartarughe, aquile di mare, barracuda… ma un orecchio forse un po’ più allenato degli altri, quello del sottoscritto, capta frequenze in mare inconfondibili….Stenelle!!! Tiro fuori la testa dall’acqua e vedo all’orizzonte un branco numeroso di chiassosi cetacei odontoceti, per l’appunto Stenella longirostris, animali simili a piccoli delfini, di un colore grigio metallico, che saltano e sbuffano a qualche centinaio di metri da noi. Decido di provare a nuotare verso di loro consapevole del fatto che le possibilità di vederli sott’acqua sono molto scarse in quanto animali abbastanza timidi che si allontanano velocemente se disturbati. Lascio il reef con il gruppo e ci portiamo ad una distanza tale da poterli osservare con la testa fuori dall’acqua. Questi mammiferi marini sono in grado di compiere evoluzioni fenomenali: salti mortali, avvitamenti, piroette…Degli acrobati nati…non si sa bene cosa sia dovuto questo comportamento ma probabilmente può trattarsi di semplice gioco. Già estasiati dal circo che ci si para davanti ci troviamo nel blu totale senza più un reef di riferimento. Poco male. Chiamo il dhoni e si risale a bordo. La gioia è collettiva è siamo tutti contenti per l’incontro fortuito, seppur goduto da lontano…I miei occhi però sono ancora fissi sul gruppo di stenelle che saltano all’orizzonte…realizzo che il branco nel suo insieme è numerosissimo e fa direzione nel centro della pass… chiedo al capitano di provare ad avvicinarsi e vedere cosa succede. Al nostro arrivo, come di consueto, gli animali si apprestano nei dintorni della barca ed iniziano a giocare con le onde da noi generate, a poppa e a prua. Sono ovunque, forse un centinaio o più, tutti vicini tra loro e al dhoni. La tentazione è incontrollabile….La tento….”- Dai ragazzi maschera e pinne presto! In acqua!” Ci si tuffa in movimento, sembra di essere in un film Western quando dei banditi si lanciano da un treno in corsa! Bam! In acqua… Non credo ai miei occhi, che già dall’emozione lasciano scappare un paio di lacrime nella maschera (si sono un sentimentale!). Spettacolo puro, senza parole, unico e raro. Di fronte a noi ci passano davanti una scuola di almeno 50 esemplari più altri più in basso e ai lati. Sono a soli pochi metri da noi e i loro corpi risaltano sul fondo sabbioso bianco come neve. Non sembrano badare alla nostra presenza in acqua e anzi alcuni di loro ruotano il capo per guardarci incuriositi. Uno sguardo umano, profondo ed espressivo che rivela la loro grande intelligenza. Alcuni di loro vengo addirittura colti dai nostri occhi attoniti in atteggiamenti vietati ai minori…decisamente non sono infastiditi! Ok io sono in aria. Delirio! Inizio a farfugliare cose a caso che danno come risultato un abbraccio collettivo tra noi testimoni della scena. Risaliamo a bordo. Ci stringiamo mani, abbracci, ci complimentiamo a vicenda come se fossimo astronauti atterrati al campo base. Non riesco a stare fermo….ho ancora il cuore in gola!
Anche questa settimana l’oceano ci ha regalato un esperienza speciale, da scrivere, sembra apposta per la mia rubrica. Ovviamente come vuole la tradizione in queste occasioni la telecamera è ben scarica, tranquilla in cabina a riposare, mannaggia! Ma va bene così, tutto registrato nei cuori e nei ricordi…e per chiunque fosse interessato a incontri del genere tiri su maschera e pinne che quì ci troverà!
Come al solito si è fatta l’ora della pappa, la campana strilla impazzita sulla Handy. Doppia razione di spaghetti anche oggi meritata. La bilancia dell’aeroporto di Kaadedhdhoo segna già +3 chili!