Si è svolto lo scorso 15 settembre, sul lago d’Orta, per la precisone a Orta San Giulio, la III edizione del Trofeo di Assetto costante Gianluca Genoni / SSI. L’evento, organizzato da Gianluca Genoni in collaborazione con Sub Novara laghi, ha visto al via circa 50 apneisti, complicato prendere più iscrizioni, visto che ogni atleta parte da solo ed ha a disposizione tutto il campo gara e il team di assistenza, contrariamente alle gare indoor dove è possibile fa partire più atleti contemporaneamente.
La gara è nata come evento promozionale per la disciplina dell’assetto costante ed in genere delle specialità in acque libere, viste la pochissime gare dedicate alla profondità, dove tutti i partecipanti possono cimentarsi in massima sicurezza secondo le proprie capacità.
Il primo anno la profondità massima raggiungibile dagli atleti era di 50m, non raggiunta da nessuno dei partecipanti, lo scorso anno il vincitore, il Bellunese Luca Viezzer, ha raggiunto i 50m e quindi come da regolamento quest’anno la profondità massima è stata spostata a 52m, raggiunta da ben 6 atleti, tra i quali il Pattese Massimo Mollica, quindi il prossimo anno la profondità massima per gli atleti più forti sarà spostata a 54m.
Questo a testimonianza che il livello e il numero dei partecipanti sta crescendo molto anche nell’outdoor basta stimolare gli appassionati nella giusta maniera. Ricordo che quando 15 anni fa organizzai il primo trofeo in piscina dedicato all’apnea statica e dinamica, anche le competizioni indoor erano una rarità mentre ora sono molto diffuse su tutto il territorio nazionale. Sono consapevole che l’organizzazione per le gare in mare o al lago è molto più complessa e per garantire la sicurezza sono necessari molti più mezzi e precauzioni, ma credo anche che sono tanti gli appassionati preparati. Inoltre per molti il fascino del grande blu è più stimolante dell’apnea dinamica in piscina.
Fare apnea al lago non è esattamente come praticarla in mare, la visibilità è limitata ma soprattutto la temperatura dell’acqua condiziona molto le prestazioni degli atleti, infatti se in superficie raggiunge i 22 gradi, oltre il 28/30 metri scende fino a 6 gradi, con acqua limpidissima ma molto buia dove e possibile vedere un minimo solo grazie alla luce delle torce posizionate sul fondo o utilizzate dai sub di assistenza per illuminare il percorso.
Il Trofeo di Assetto costante Gianluca Genoni
Anche quest’anno erano presenti atleti provenienti da tutta Italia, dalla Sicilia a Belluno, da Ancona a Cuneo.
La giornata di domenica é iniziata presto, quest’anno con un sole spendente, e alle 8, la giuria regolarizzava le iscrizioni degli ultimi ritardatari.
Più di 30 persone, tra giudici e assistenti in acqua sono stati coinvolti nell’organizzazione e come sempre si sono dimostrati all’altezza e pronti ad intervenire all’occorrenza, così come in barca la giuria ha gestito al meglio tutti i dati che arrivavano .
Come sempre succede l’interesse per la prova diventava sempre più forte man mano che le profondità aumentavano e molti degli atleti che già avevano gareggiato si fermavano in acqua, in silenzio assoluto, a guardare le prove degli atleti che li seguivano, salvo poi esultare con loro alla fine della prova. Mentre negli atleti che partivano per ultimi quindi che dovevano raggiungere le profondità maggiori si percepiva un pizzico di tensione per la prova che stavano per intraprendere
Alla fine della prova, in campo maschile, visto che sei atleti hanno raggiunto la profondità massima, la classifica è stata stilata in base a quanto il tempo realizzato per portare a termine la prova si avvicinava al tempo dichiarato e la vittoria è andata a Massimo Mollica, con uno scarto di meno di 2’’, secondo Jun Matsuno con uno scarto di poco più di 3’’ e terzo Luca Viezzer con 7’’ di differenza
In campo femminile la vittoria è andata Marta Sali, del team Apnea Feeling, con 41m davanti a Silvia Mancarelli con 36m, che ha preceduto Consuelo Valoppi con 31m
Ma ancora una volta i vincitori del trofeo, secondo quello che è sempre stato lo spirito della manifestazione, sono stati tutti i partecipanti.
Una manifestazione che ha permesso a tutti i partecipanti di esprimersi secondo le proprie possibilità senza eccessive pressioni agonistiche. Osservando direttamente dall’acqua lo svolgimento della manifestazione, ho raccolto le confessioni dei partecipanti cogliendo in alcuni di loro l’emozione di partecipare per la prima volta a una gara di apnea, quella sensazione di confusione e ansia che li coglieva al momento della partenza e che rendeva completamente diverso quel tuffo rispetto ai tanti altri che avevano fatto a quelle quote durante gli allenamenti, oppure nel caso dei più esperti e competitivi che riuscivano a trasformare le emozioni e la tensione della gara in energie positive, quindi in prestazioni oltre le attese.
L’appuntamento con tutti ora è per il prossimo settembre per misurarsi di nuovo con se stessi e con le profondità del lago d’Orta.
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