Si avvicina il primo Aprile, e con lui la tradizione del pesce d’aprile, dello scherzo, della beffa. Ma esiste nella subacquea una tradizione di scherzi, riconducibile al pesce d’aprile? Come omaggio ai nostri lettori vogliamo ricordare alcune beffe storiche, legate in qualche modo al nostro mondo.
Una è la ricerca infinita dei tesori del Duce. Si dice che Benito Mussolini, ormai rassegnato a fare una brutta fine, avesse chiuso in casse successivamente sprofondate nel lago, un mitico tesoro accumulato negli anni del potere, e/o un carteggio con Winston Churchill, con documenti forse ancora più preziosi, di un periodo storico terminato.
Se ne favoleggia dal 1945, senza che nessuno sappia cosa fu del tesoro del Duce. Fino al maggio 1993 (non proprio il 1 aprile ma neanche tanto lontano, quando un gruppo di sommozzatori riemerge dalle acque limacciose per depositare sul lido di Gargnano non una, non due, ma quattro casse (un po’ malridotte). La folla trepida, con in prima fila Alessandra Mussolini, nipote del Duce. Il momento è solenne.
Ma l’apertura delle casse è deludente: munizioni, poltiglia, alghe e qualche mollusco. Delusione generale, qualcuno ridacchia sotto i baffi.
Tra la folla, intervistatissimo, Franco Campetti, 82 anni (ai tempi), era il falegname che (pare) il duce stesso avesse incaricato di costruirgli 4 casse di legno zincate. Il 18 Aprile del ’45 (non proprio il 1°, ma…), Campetti le vide trasportate al largo e inabissate da un motoscafo. Passato a miglior vita nel 2000, portò con sé nella tomba un po’ di segreti, compreso quello se le casse ritrovate dai sub fossero quelle che lui aveva costruito. Fedeltà alla parola data (pare che avesse promesso al Duce di non rivelare nessun dettaglio sulla posizione e la composizione del tesoro) o… pesce d’aprile?