Autore: Erik Henchoz
Sha’ab Marsa Alam – 27 Giugno 2007
Ore 7.30 del mattino: siamo tutti pronti per un altro giorno di immersioni e per continuare il nostro Workshop di fotografia digitale subacquea. La giornata si prospetta molto bella, stranamente questa mattina c’è calma piatta, non un alito di vento. L’atmosfera di fronte alla sede del Diving Ocean è elettrizzante, il perchè è presto detto … destinazione Dolphin House. Snorkelisti e subacquei sperano davvero di poter incontrare le Stenelle dal lungo rostro (Stenella longirostris), si avvererà?
Erik Henchoz © – Tutti i diritti riservati
Ras Samadai (Dolphin House) è un luogo famoso: un branco di delfini lo ha scelto come luogo dove vivere e riprodursi; al mattino rientrano dalla caccia notturna (calamari e piccoli pesci) per riposarsi, giocare ed accudire i piccoli nelle calme acque di questo splendido reef a forma di ferro di cavallo.
Qui, fino a pochi anni fa, subacquei e snorkelisti potevano incontrare le stenelle con molta facilità fino a quando, fortunatamente, l’Ente Ambientale Egiziano (EEAA) bloccò definitivamente nel 2003 l’accesso alla zona. Fu davvero una fortuna: l’eccessiva presenza di imbarcazioni, subacquei e snorkelisti stava mettendo a rischio la presenza dei delfini.
Nel 2004 l’accesso a Dolphin House fu nuovamente consentito con delle precise regolamentazioni grazie alla nascita della nuova organizzazione non governativa Abu Salama Society.
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Oggi, proprio grazie a questa nuova opportunità, ci stiamo dirigendo nuovamente verso Dolphin House alla ricerca dei delfini. Abbiamo appena lasciato il piccolo molo di Marsa Alam accolti, come sempre, da un gruppetto di ragazzini curiosi. In navigazione, tra i vari preparativi e la solita atmosfera di euforia, ritorno col pensiero al 1999 quando, inbarcati sul mitico M/Y Zabargad comandato dall’amico Hammam, incontrammo per la prima volta le stenelle di Dolphin House. Appena il tempo di qualche ricordo, il rumore del motore del tender, i delfini che nuotavano intorno a noi … e subito vengo riportato alla realtà da un richiamo: il comandante del M/Y Big Hollywood (la nostra imbarcazione) attira la nostra attenzione urlando Dolphins! Dolphins!
Mi sporgo a babordo; un gruppetto di stenelle sta inseguendo la prua della nostra imbarcazione. Poco più in là, a poche decine di metri, scorgo il reef di Sha’ab Marsa Alam … ma allora non siamo ancora a Dolphin House … cosa sta succedendo? E’ tutto vero?
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In barca l’emozione è alle stelle, le guide incitano tutti a preparare l’attrezzatura da snorkeling (subacquei compresi), ho solo qualche secondo per controllare il mio gruppetto di divers, prendere la prima macchina fotografica pronta per il corso del workshop e tuffarci tutti assieme in acqua.
I delfini sono abbastanza lontani (100/150 metri), pinneggio con forza controllando i compagni e mi ricordo di quando Hakmed pilotava il tender della Zabargad per portarci velocemente vicino al branco dei delfini, un flash … qualche sencondo e poi si allontanavano da noi.
Ora il branco si avvicina, nuota nella nostra direzione … mi dico "vedrai non siferma si allontana come anni fa". Invece, con mio enorme stupore, i delfini si dividono in gruppetti. Alcuni maschi si avvicinano, due femmine con i piccoli incominciano a girarci attorno come a cercare un contatto … il gioco inizia, stranissimo.
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La situazione si fa un po’ caotica, i delfini sono sempre più vicini, posso incrociare il loro sguardo. Gli snorkelisti sono increduli, sono passati solo alcuni minuti e stiamo letteralmente giocando con un branco di delfini liberi, in mare aperto … fantastico!
Devo rimangiarmi tutti i discorsi fatti sui delfini, sul fatto che allo stato brado non si avvicinino all’uomo, questa volta ne ho la dimostrazione … qui davanti a me a pochi centimetri, è tutto vero … sta accadendo, qui … ora …
Sono intento a fotografare come posso la scena (ho con me la piccola compatta che fortunatamente sono riuscito a prendere al volo prima di tuffarmi dalla barca) quando qualcosa o meglio qualcuno mi tocca la schiena, strana sensazione …. troppo vellutata per una pinnata di un mio compagno snorkelista. Si, confermo … è una pinna ma è quella di una stenella!
Sono sbalordito, mi accorgo di aver abbassato la macchina fotografica…. una femmina col suo piccolo mi sta girando intorno ed i nostri sguardi si incrociano si avvicina di nuovo e questa volta mi tocca con più decisione, con tutto il corpo… resto fermo senza sapere cosa fare, è il delfino che ha preso l’iniziativa … come mi comporto? Non so cosa fare …
L’animo del fotografo ha nuovamente il sopravvento; tendo le braccia stringendo la piccola Olympus 5050 tra le mani … qualche secondo per controllare l’esposizione e mi trovo davanti la stenella con il suo piccolo … scatto velocemente 1, 2, 3 , 4 volte mentre mi gira attorno sospingendo dolcemente il piccolo verso di me, si avvicina e con il muso tocca l’obiettivo dello scafandro, sono così emozionato che non riesco a godermi fino in fondo questi momenti, una sensazione fortissima. Ancora qualche giro intorno a me poi si allontana, ritorna, mi sfiora, gioca e poi si allontana definitivamente.
Rimango per qualche secondo immobile ed attonito, poi mi sposto di qualche metro e ritrovo una situazione analoga a quella appena descritta: ketty ha 2 maschi che le girano attorno, giocano, la guardano, la scrutano. Ho solo il tempo di rubare qualche scatto e l’idillio finisce … ketty mi guarda incredula … in acqua siamo tutti felici ed euforici. Purtroppo è tempo di risalire in barca e di ripartire … bellissimo, questa volta sono stati i delfini a farci visita sorprendendoci con la loro voglia di conoscerci, di comunicare.
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Non è la prima volta che incontro i delfini in mare ma oggi è stato diverso … così intenso e profondo, una sensazione di complicità … di partecipazione, quasi di comprensione reciproca. Quando i nostri sguardi si sono incrociati ho provato un’emozione che non dimenticherò facilmente.
Un ringraziamento particolare allo staff di Diving Ocean per i fantastici momenti vissuti in acqua ed ai compagni del Digital Workshop, grazie ragazzi! A tutti dedico questa piccola photo gallery come ricordo di questo splendido momento vissuto insieme.
Erik Henchoz
LA STENELLA LONGIROSTRIS
Un delfino acrobatico e giocherellone.
La Stenella dal lungo rostro è conosciuto come un delfino tra i più acrobatici al mondo: può compiere salti spettacolari con numerose piroette. Questa specie di delfinide è di abbastanza facile identificazione; l’animale possiede un lungo rostro sottile, una banda grigio scuro che dall’occhio arriva fino alla pinna pettorale.
In mare aperto capita spesso di veder giocare interi branchi di stenelle con salti durante in nuoto in velocità; non è eraro vedere giocare questi simpatici mammiferi con le imbarcazioni d passaggio seguendone la prua anche per diversi minuti.
Di solito la Stenella longorostris forma branchi di 50-200 individui ma non di rado si aggrega con la Stenella maculata per formare gruppi molto più numerosi.
Un gruppetto di stenelle mi osserva da vicino
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I maschi raggiungno dimensioni dai 160 cm fino ad un massimo di 250 mentre le femmine, più piccole, non superano i 220 cm. La dieta alimentare di questo delfino è composta principalmente da piccoli pesci che caccia in branco e da calamari che cerca più in profondità, di solito si ciba nelle ore notture in mare aperto mentre di giorno riposa in branco in zone protette e riparate.
Purtroppo è una specie minacciata dalle attività umane, prima tra tutte la pesca dei tonni. Spesso le stenelle rimangono catturate nelle reti per la pesca dei tonni pinna gianna, specie con la quale spesso si associano per la caccia di piccole prede. Un delfino molto simpatico e divertente che da sempre ispira all’uomo leggende, miti e storie di mare. Un animale da rispettare e proteggere.
Ringraziamo Erik e vi invitiamo a visitare il suo sito:
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