Autore: Gianluca Casati
Cirrhitidae sono pesci generalmente piccoli e colorati che vengono localizzati in aree ubicate in corrispondenza di formazioni coralline solitarie o della barriera corallina.
La traduzione italiana di "Hawkfishes" (nome popolare della famiglia, in uso nei paesi anglosassoni) significa letteralmente "Pesce falco", nome che risulta facilmente comprensibile quando si osservano tali animali durante le operazioni di caccia: ghermiscono la preda eseguendo movenze che rammentano il modus operandi del famoso rapace.
Oxycirrhites typus. Foto Roberto Sozzani
Classificazione
Tempo addietro i Cirrhitidae insieme ad altre famiglie affini erano classificati in un proprio ordine denominato Cirrhitiformes.
Gli ittiologi annoverano circa 35 specie distribuite in 10 generi.
Ordine
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Perciformes
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Sottordine
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Percoidei
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Generi
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Nu. specie
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Amblycirrhites
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5
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Cirrhitichthys
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circa 5
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Oxycirrhites
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–
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Cirrhitops
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2
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Paracirrhites
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circa 7
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Cirrhitus
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–
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Cyprinocirrhites
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–
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Neocirrhites
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–
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Diffusione
Con l’eccezione di specie particolari che vivono nella parte tropicale dell’Oceano Atlantico (una proveniente dal Mar dei Caraibi, l’altra localizzata nelle acque costiere dell’Africa occidentale), tutti gli altri Cirrhitidae prosperano nell’Indo-Pacifico: Mauritius, Arcipelago Indo-Australiano, Filippine, Giappone, Cina, Hawaii, Golfo della California; mentre 4 specie sono segnalate nelle zone del Mar Rosso.
Biotopo
Vivono prevalentemente in acque costiere poco profonde, mentre i generi Oxycirrhites e Cyprinocirrhites sono segnalati a profondità ben più consistenti (nel caso del primo genere, fino a 100 m).
Tali pesci prosperano in zone contrassegnate fortemente dalla presenza corallina (Acropora, Stylophora, Pocillopora, Gorgonie e quant’altro), ma anche in habitat lagunari dove la diffusione dei coralli è limitata a formazioni solitarie.
Caratteristiche fisiche
La lunghezza di tali pesci varia sensibilmente in relazione alla specie: gli esemplari più piccoli misurano pochi cm, mentre gli animali più grossi si attestano su misure comprese in svariate decine di cm.
La loro corporatura è piuttosto affusolata, e risalta per voluminosità la testa, caratteristiche che li distinguono nettamente da altre famiglie similari, quali i Blennidi.
Una caratteristica singolare è riconducibile ai ciuffi o cirri, ravvisabili in corrispondenza delle membrane della pinna dorsale, e sulle punte dei raggi dorsali (sulla pinna dorsale sono situati 10 raggi duri e un numero medio di 14 raggi molli); inoltre sono presenti anche in prossimità delle cavità nasali.
Oxycirrhites typus. Foto Roberto Sozzani.
La prominenza più o meno pronunciata di tali cirri è da mettere in relazione alle diverse specie, e non è stato ancora appurato quale funzione assolvano.
Le pinne pettorali sono composte da 14 raggi, di cui i primi 5 denotano una forma accentuata; in virtù di una membrana cutanea decisamente circoscritta, i raggi sono ben separati dall’arto pettorale.
Si segnala la mancanza della vescica natatoria, e per questo motivo non sono provetti nuotatori sulle lunghe distanze.
Comportamento in natura
Con l’ausilio dei raggi duri delle suddette pinne, i Cirrhitidae si appoggiano al fondale o si ancorano alle diramazioni delle Gorgonie o delle madrepore.
Nelle anfrattuosità coralline formano dei territori da cui perlustrano attentamente la zona circostante al fine di individuare delle prede di passaggio.
Per sorprenderle celano il proprio corpo nel substrato corallino lasciando sporgere la sola testa; quando la preda ignara transita nelle immediate vicinanze, compiono uno scatto repentino e la ghermiscono istantaneamente.
Per avere una panoramica completa non sostano perennemente nello stesso punto di osservazione, ma a intervalli regolari si trasferiscono in altre postazioni "strategiche".
In tali territori non espletano soltanto le operazioni di caccia, ma formano "harem", in cui il maschio (l’esemplare più grande) è attorniato da svariati esemplari femminili, con cui si accoppia periodicamente; inoltre ad esso spetta l’onere di salvaguardare la zona di appartenenza dalle intrusioni perpetrate dai pesci della stessa specie.
Paracirrhites forsteri. Foto Roberto Sozzani.
Alimentazione in natura
Soddisfano le proprie esigenze alimentari fagocitando pesciolini, larve di pesci e piccoli crostacei, catturati nelle adiacenze dei rifugi corallini.
Riproduzione
Analogamente ai Labridi e Pomacantidi, i Cirrhitidae sono ermafroditi: quando il maschio predominante viene a mancare, la femmina più grossa si sottopone al cambio di sesso e rimpiazza l’esemplare mancante.
Il maschio vive con le femmine (generalmente dalle 2 alle 7) in un territorio che salvaguarda dalle insidie esterne.
Nel corso del giorno, il maschio ignora quasi del tutto le potenziali "concubine", disinteresse che scema gradualmente via via che trascorre il periodo crepuscolare: il maschio inizia i rituali amorosi destando le attenzioni della femmina che da lì a poco contraccambia.
A notte inoltrata, i riproduttori nuotano in circolo verso le acque sovrastanti e rilasciano lo sperma e le uova all’apice della traiettoria.
Quando l’operazione ha avuto esito, la femmina ritorna al substrato corallino per riposare, mentre il maschio prosegue la ricerca di altre partner fino a tarda notte.
Purtroppo la documentazione riguardante lo sviluppo delle larve è quanto mai esigua, ma si presuppone che richieda una gestazione piuttosto lunga e articolata.
Particolarità
Il dicromatismo sessuale (variazione del sesso in base al colore) è largamente assente, una delle poche eccezioni è rappresentata da O. typus (per i dettagli consultare la scheda dedicata a tale animale).
C. oxycephalus è suscettibile di modificare la propria colorazione, ma tale occorrenza non è subordinata al motivo summenzionato, bensì a precise esigenze dettate dall’adattamento alle condizioni ambientali prevalenti.
Cirrhitichthys
Diffusione
Mar Rosso, Oceano Pacifico e Indiano.
Cirrhitichthys aprinus
Cirrhitichthys aprinus. Foto Roberto Sozzani.
Lunghezza
Fino a 11 cm.
Diffusione
Oceano Pacifico occidentale, Filippine e Indonesia.
Biotopo
Barriere coralline a profondità da 12 a 20 m.
Caratteristiche fisiche
Tale specie sfoggia colorazioni che possono differire sensibilmente a seconda dell’animale: è possibile ammirare livree caratterizzate da tonalità gialle, rosse, bianche, o che contrappongono grigi luminosi a colorazioni marrone scuro.
Ogni esemplare è contraddistinto da strisce trasversali che si estendono dalla parte superiore del corpo fino alla regione ventrale; inoltre possono anche essere situate in corrispondenza del peduncolo caudale.
Tali decorazioni sono più pronunciate nelle livree luminose.
Un ocello è posizionato dietro il bulbo oculare, seguito, in posizione leggermente superiore, da un’altra macchia; quest’ultima può essere circoscritta nella prima striscia trasversale.
Comportamento in natura
C. aprinus è un pesce solitario che occupa territori di diversa grandezza, caratterizzati da una presenza di femmine alquanto ridotta. Il maschio è solito cercare femmine mature durante le ore crepuscolari; durante la riproduzione i riproduttori nuotano all’unisono, compiendo suggestivi movimenti rotatori, da cui scaturisce, all’ apice della traiettoria, l’espulsione delle uova e dello sperma. Il processo di schiusa delle uova e il conseguente sviluppo degli avannotti si protrae per un lungo periodo e interessa una zona pelagica piuttosto ampia.
Gli animali sono soliti stazionare in vari punti del mare aperto nell’ attesa di piccole prede da ghermire.
Particolarità
Il maschio presenta uno sviluppo morfologico maggiore rispetto alla femmina.
C. aprinus è caratterizzato dall’ocello posizionato dietro l’occhio, decorato da un cromatismo scuro e una bordatura luminosa, inoltre una grossa macchia scura è ravvisabile in corrispondenza della prima striscia trasversale situata sopra il bulbo oculare.
Alcuni autori hanno attribuito in modo fallace il nome di C. aprinus alla specie C. oxycephalus.
Cirrhitichthys falco
Cirrhitichthys falco. Foto Marco Milanesi – Luca Santilli
Lunghezza
Misura massima di 6 cm.
Diffusione
Indo-Pacifico e Grande Barriera Corallina (Australia).
Biotopo
Barriere coralline a profondità da 10 a 20 m.
Comportamento in natura
Vive solitario in zone dominate dai coralli, e forma un territorio che difende dalle minacce esterne; in tale area il maschio protegge le femmine e insieme ad esse attua il processo di riproduzione della specie: durante le ore notturne i riproduttori compiono movimenti natatori tracciando una traiettoria circolare, al cui apice espellono le uova e lo sperma.
Il fabbisogno alimentare è garantito da pesciolini, larve di pesci e avannotti ghermiti nelle acque libere.
Particolarità
Può essere facilmente identificato dai ciuffi gialli situati sulla pinna dorsale, e dalle 2 caratteristiche strisce marroncine che si irradiano dal bulbo oculare verso il basso.
Cirrhitichthys oxycephalus
Cirrhitichthys oxycephalus. Foto Roberto Sozzani.
Lunghezza
Misura massima di 10 cm.
Diffusione
Indo-Pacifico e Mar Rosso.
Biotopo
Barriere coralline e lagune, a profondità da 10 a 25 m.
Comportamento in natura
Vive solitario e forma un territorio in cui risiede un certo numero di femmine; tale area viene salvaguardata dagli sconfinamenti di esemplari appartenenti alla medesima specie.
A differenza di C. falco, la riproduzione e la deposizione delle uova non sono circoscritte alla notte, ma avvengono durante le ore crepuscolari.
La sua alimentazione è conforme a quella delle altre specie, quindi verte principalmente su piccoli pesci e crostacei.
Particolarità
Tale specie sfoggia una livrea rossa disseminata di macchie arancioni.
Cirrhitops
Diffusione
Oceano Indiano e Pacifico.
Cirrhitops fasciatur
Cirrhitops fasciatur. Foto Mark Mohlmann.
Lunghezza
Misura massima di 10 cm.
Diffusione
Acque territoriali del Madagascar, Mauritius, Giappone e Hawaii.
Biotopo
Barriere coralline.
Comportamento in natura
Conforme a quanto per gli altri generi della famiglia Cirrhitidae.
Paracirrhites
Paracirrhites arcuatus
Paracirrhites arcuatus
Lunghezza
Misura massima di 14 cm.
Diffusione
Risiede in una vasta area che si estende dalle acque orientali Africane fino a raggiungere le acque territoriali Giapponesi a nord, e la nuova Caledonia a sud.
Biotopo
Barriere coralline e formazioni di coralli nelle lagune, a profondità da 1 a 33 m.
Comportamento in natura
Vive solitario nelle formazioni coralline, in particolare nelle ramificazioni esterne del genere Pocillopora, Acropora e Stilophora, scrutando meticolosamente l’ambiente circostante nell’attesa che transitino piccole prede (piccoli crostacei e pesciolini).
Particolarità
La morfologia del corpo denota forti similitudini con quella di P. forsteri, sebbene sussistano le differenze del caso: P. arcuatus presenta delle fasce orizzontali di colore biancastro.
Una di queste è molto accentuata e si estende dal centro del fianco fino al peduncolo caudale.
Paracirrhites forsteri
Paracirrhites forsteri – Paracirrhites forsteri in livrea giovanile. Foto Roberto Sozzani.
Lunghezza
Misura massima di 20 cm per il maschio, mentre la femmina si attesta sui 15 cm circa.
Diffusione
Mar Rosso e Indo-Pacifico.
Biotopo
Barriere coralline e lagune con coralli a profondità da 5 a 35 m.
Comportamento in natura
Vive solitario nelle ramificazioni coralline del genere Acropora e Pocillopora e forma territori in cui la presenza femminile è ampiamente rappresentata; ogni pesce, però, nuota solitario durante le operazioni di caccia.
Esso si nasconde nelle ramificazioni coralline, da cui fa sporgere soltanto la testa al fine di scrutare attentamente l’ambiente circostante; quando una piccola preda (un pesciolino o un piccolo crostaceo) passa nelle adiacenze, P. forsteri fuoriesce repentinamente dal rifugio e la raggiunge con uno scatto fulmineo.
La documentazione riguardante la riproduzione non è ancora esauriente, tuttavia, è risaputo che la deposizione delle uova e dello sperma avviene nel corso delle ore notturne.
Particolarità
La colorazione di P. forsteri varia notevolmente in relazione alla sua età e all’habitat di provenienza, mentre non sembra esserci alcuna differenziazione in base al sesso.
Nel Mar Rosso, tale specie è connotata da una livrea rossiccia o marrone scura con strisce luminose in corrispondenza dei fianchi e nella pinna dorsale.
Le macchioline situate sulla testa e nella parte posteriore del corpo rappresentano una delle caratteristiche principali della specie: sono solitamente marroni scuro, ma in determinati animali sono caratterizzati da tonalità rosse.
Esemplari giovani possono sfoggiare un dorso rosso e un ventre decorato da un cromatismo uniforme scuro.
Malgrado le variazioni ascrivibili al fattore cromatico, questo pesce è anche facilmente riconoscibile per la conformazione corpulenta, sicuramente più imponente rispetto a quella di altri Cirrhitidae.
Oxycirrhites
Oxycirrhites typus
Oxycirrhites typus. Foto Roberto Sozzani
Lunghezza
Misura massima di 13 cm.
Diffusione
Indo-Pacifico, Mar Rosso, Panama, Giappone, Hawaii e Nuova Caledonia.
Biotopo
Barrriere coralline, in corrispondenza di zone soggette a forti correnti, a profondità da 10 a 100 m.
Caratteristiche fisiche
Il corpo voluminoso di questo pesce è bilanciato dalle conformazioni allungate ravvisabili in entrambe le estremità: il muso a punta e il peduncolo caudale stretto.
Una decorazione a quadretti rossi (brillanti) su sfondo bianco caratterizza l’intera superficie del corpo.
Le mascelle sono strette, quella inferiore è caratterizzata da un cromatismo biancastro.
La pinna dorsale presenta svariati aculei e viene generalmente innalzata.
Comportamento in natura
Vive solitario nelle ramificazioni di grosse Gorgonie, coralli neri e Tubastraea, specialmente in acque di profondità rilevante; in tale habitat è solito utilizzare delle postazioni per avere una panoramica completa dell’ambiente circostante: cattura piccole prede, nella fattispecie pesciolini e crostacei planctonici.
La deposizione delle uova avviene in territori circoscritti nelle acque aperte, che i riproduttori difendono tenacemente dai pesci della medesima specie.
Le uova e le larve sono planctoniche e denotano misure sensibilmente più grosse rispetto alle controparti del genere Centropyge, appartenente alla Sottofamiglia dei Pomacantidi.
Particolarità
La forma allungata del muso è talmente unica che risulta impossibile, anche per un novizio, confonderlo con altre specie.
Il maschio presenta un’orlatura nera in corrispondenza del ventre e della pinna caudale.
Ringraziamo Roberto Sozzani per le foto fornite ed invitiamo a visitare
il suo bellissimo sito di foto subacquee.
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