“HAVEN PER TUTTI – 2 ottobre 2016”. Così recitava la scritta ricamata sulla schiena delle belle magliette indossate per l’occasione dallo staff. Nella subacquea però è sempre il mare a dire l’ultima parola.
Per questo motivo il bell’evento organizzato da DDI Italy con il supporto di grandi nomi della subacquea tecnica italiana, come Aldo Ferrucci ed Andrea Bada e che ha visto la partecipazione di MARES e la presenza fisica di DAN per la raccolta di importanti dati scientifici, ha avuto invece luogo questa domenica 9 ottobre 2016.
La super petroliera da tutti chiamata semplicemente “HAVEN”, al registro nautico “Amoco Milford Haven” (AMH) affondata al largo di Arenzano (GE) negli anni ’90, dopo un rogo durato giorni, giace oggi a circa 3 miglia dalla costa ligure poggiata su un fondale sabbioso di circa 80 metri. La signora di Arenzano è un gigante di ferro, senza dubbio il più grande relitto visitabile del Mediterraneo, uno dei più belli e meta fra le più ambite dai subacquei esperti di tutto il mondo.
Si tratta in effetti di un’immersione considerata impegnativa, al limite estremo fra subacquea tecnica e subacquea ricreativa. Un tuffo che richiede doti di esperienza e capacità non comuni. Per affrontarla sono richieste certificazioni e brevetti che prevedono percorsi specifici di avvicinamento, di preparazione alla profondità ed alla discesa senza riferimenti precisi, seguendo una cima che sparisce nel “blu” a perdita d’occhio.
Parliamo di un’immersione che dagli addetti ai lavori NON è considerata alla portata di tutti. Ed è proprio questo che con il suo evento DDI Italy è riuscita a dimostrare. Spesso i veri limiti, le barriere più difficili da superare, non sono le condizioni di disabilità in sé, ma quel mix di timori e pregiudizi ed ignoranza comune che finiscono per escludere dall’opportunità di partecipazione le persone che la disabilità invece la vivono ogni giorno, sulla propria pelle.
Per DDI Italy “HAVEN PER TUTTI” non vuole essere uno slogan d’effetto ma l’affermazione che con una responsabile consapevolezza, il giusto metodo, la giusta preparazione, tanto allenamento e con i giusti compagni, le imprese più difficili possono trasformarsi in traguardi accessibili. Perché non è la presenza di una qualsiasi condizione di disabilità quanto piuttosto l’inadeguatezza della propria preparazione a rendere pericolose le immersioni di questo, come di qualsiasi altro tipo.
Assistiti dallo staff di professionisti specializzati di DDI Italy, confortati dall’impeccabile supporto logistico offerto dal Diving TechDive di Andrea Bada, in questa giornata dal valore storico Massimo, Claudio e Sergio, tre subacquei esperti con tre diverse disabilità importanti, quali sono la Paraplegia, la Tetraparesi Spastica e la Cecità, hanno compiuto un’impresa, unica nel suo genere, documentata a beneficio di tutti dal
le meravigliose immagini riprese in acqua da Aldo Ferrucci.
Finita l’immersione, rientrando con il potente gommone, un raggio di sole riflesso dal sorriso dei tre sub ha illuminato la banchina… e scaldato il cuore di chi per caso, per curiosità o per preciso ruolo ha partecipato fisicamente o semplicemente aspettava in porto.
#subacqueapertutti”
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