Quando è catturato da un predatore, il pesce predato di solito rilascia una sostanza chimica detta sostanza di allarme. Un segnale per i pesci che stanno attorno, una sorta di grido chimico.
Avendo visto che la sostanza mette sulla difensiva gli altri pesci appartenenti alla stessa specie della preda, i primi studiosi pensarono a un comportamento altruistico, per avvisare e proteggere i conspecifici dall’attacco.
In realtà si è visto che la sostanza è captata anche da altri predatori presenti in zona, che reagiscono avvicinandosi. Secondo l’interpretazione più moderna, la preda rilascerebbe la sostanza per richiamare in zona predatori di livello elevato, nella speranza che il primo predatore la lasci libera per nuotare liberamente a nascondersi.
Insomma, se io sono un piccolo pesce addentato da un pesce lucertola (foto), mi conviene richiamare l’attenzione di altri predatori, come cernie, murene, lutianidi, che possono attaccare a loro volta il pesce lucertola, il quale vistosi minacciato mi lascerà andare per mettersi al riparo.
Nella foto, un giovane pesce chirurgo catturato da un pesce lucertola. L’apertura delle pinne e la forma stessa del pesce rende difficile ingoiarlo, durante questa fase di stallo la vittima richiama altri predatori presenti nei dintorni,