Autore: Francesco Turano
Incontrare uno scorfano, sott’acqua, è cosa frequente. Incontrare uno scorfano significa osservare un pesce da molto vicino, vista la sua indole tranquilla. Ma incontrare uno scorfano, di qualsiasi dimensione e a qualsiasi profondità, significa anche avere l’occhio abituato a selezionare forme e colori del fondo, per individuare uno dei principali campioni nell’arte del mimetismo. Le diverse specie presenti in Mediterraneo consentono diversi approcci un po’ a tutte le profondità della fascia costiera. Appena immersa la testa sotto il pelo dell’acqua possiamo rinvenire gli scorfani neri e gli scorfanetti, già ben nascosti tra le pietre dei fondi detritici, rocciosi, o anche alla base delle praterie di posidonia. Guadagnando alcuni metri di profondità si possono poi incontrare scorfani più strani, diversi secondo il tipo di fondale. Ma il protagonista indiscusso delle immersioni in Mediterraneo nella fascia compresa tra i trenta e i sessanta metri di profondità, è lo scorfano rosso. Il suo nome scientifico è Scorpaena scrofa anche se è meglio conosciuto come scorfano rosso. Ma lo conoscete veramente questo splendido pesce? E avete ancora il coraggio di dire che lo scorfano è “brutto”?
Io non ne sono più capace e, da quando studio gli scorfani in natura, il loro fascino mi ha letteralmente rapito, tanto da dedicarmi adesso alle fantasmagoriche livree che ognuna delle molte specie presenti in Mediterraneo può avere.
Innanzitutto va chiarito che le specie presenti nel nostro mare non sono solo tre, come erroneamente le poche pubblicazioni esistenti ci portano a credere. Su quasi tutti i libri di pesci si legge che in Mediterraneo esistono solo lo scorfano nero, lo scorfano rosso e lo scorfanotto o scorfanetto (con quest’ultimo nome si chiama qualsiasi scorfano di piccole dimensioni senza nessuna pretesa di identificazione della specie).
La realtà è ben diversa e, in qualche modo, ci viene già illustrata in modo adeguato da Francesco Costa su “Atlante dei pesci dei mari italiani”, dove si parla di ben otto specie di scorfani diversi. Si tratta di Scorpaena porcus (scorfano nero), Scorpaena scrofa (scorfano rosso), Scorpaena notata (scorfanotto), Scorpaena maderensis (scorfanotto squamoso), Scorpaena loppei (scorfanetto carenato), Scorpaena elongata (scorfano rosa), Helicolenus dactylopterus (scorfano di fondale) e Scorpaenodes arenai (scorpenode mediterraneo). Le stesse specie sono citate in “Pesci del Mediterraneo” di Stefano e Claudio Gargiullo, dove però non si accenna a Scorpaena mederensis mentre si parla di Pontinus bibroni (scorfano corallino), specie trovata solo in Sicilia a grandi profondità.
E siamo a nove specie in totale. Ma chissà quante altre ne esistono. Tra l’altro questa classificazione è stata fatta su pesci pescati, quindi morti, da non subacquei o da quei subacquei che non sono riusciti ad andare “oltre” nell’individuazione e classificazione delle specie già conosciute per un ridotto numero di ore passate sott’acqua e, di conseguenza, per una scarsa documentazione. Proviamo adesso ad approfondire, proponendo qualcosa di nuovo. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Per quanto riguarda gli incontri possibili nel mondo sommerso a portata di sub, se escludiamo dall’elenco lo scorfano corallino e lo scorpenode mediterraneo (quest’ultimo tra l’altro raro) per la profondità alla quale vivono, solitamente superiore ai cento metri, lo scorfano di fondale, lo scorfano rosa, lo scorfanotto e lo scorfanetto carenato, specie sempre di profondità e praticamente indistinguibili dai un non addetti ai lavori, visibili solo nei banchi del pesce perché pescati con lo strascico, ci rimangono solo lo scorfano rosso, lo scorfano nero e un certo numero di piccoli scorfani, dell’ordine dei 5-10 cm di lunghezza e con colori variabili, che spesso chiamiamo scorfanetti senza sapere in realtà di cosa si tratti. Tra l’altro le numerose livree assunte dallo scorfano rosso traggono in ulteriore confusione l’osservatore e rendono l’argomento scorfani ancora più intrigante. Per chiarire un po’ le idee e per stimolare gli studiosi, che spero non mi chiedano di sacrificare degli esemplari per contare i raggi delle pinne o altro di simile, ho raccolto una documentazione fotografica che mi ha portato all’individuazione di situazioni alquanto nuove e interessanti.
Nelle immagini presentate già si comprende quanto differenti possano essere le livree di una stessa specie in funzione dell’habitat e in funzione di chissà quante altre variabili sconosciute. Per esempio uno scorfano rosso con livrea bianca e marrone, tipica di quegli scorfani che vivono in ambienti sabbiosi e fangosi con pochi cromatismi, è sicuramente una interessante variante sul tema; una livrea più conservativa potrebbe essere invece quella di uno scorfano rosso con un colorito arancio slavato, tendente al rosa; in questo caso il fondale su cui vengono reperiti questi scorfani è di natura detritica o sabbiosa. Quasi normale è poi una intensificazione del rosso-arancio della livrea tipica, con arancio più carico e numerose screziature rosse e fucsia. Infine una sorta di miracolo della natura: uno scorfano multicolore, con verde, giallo, marrone e arancio tra i colori dominanti, ma con altri inserti indefinibili a formare una stravagante tavolozza degna del più creativo degli artisti.
Che dire: la natura si è proprio sbizzarrita. E sono solo pochi esempi tra i tanti riscontrati. Un paio di caratteristiche sono comuni sui diversi esemplari esminati: tutti presentano generalmente una macchia di colore spesso violacea sopra il capo, sotto il primo raggio della pinna dorsale e tutti hanno sempre una mascherina tra gli occhi che talvolta si allunga sulle guance, di un unico colore dominante che va dall’arancio al marrone o dal senape al fucsia. L’unica cosa che si ripete con regolarità in questi scorfani è la forma, ma dovete immaginare di osservarli in bianco e nero per esser certi che si tratti sempre della stessa specie altrimenti la varietà dei colori e delle dimensioni vi trarrà in forte inganno. Nota interessante: lo scorfano rosso puro, quello classico arancio screziato di giallo e rosso, si trova prevalentemente sui fondali rocciosi e in genere sul coralligeno. Una variante interessante dello scorfano che abbiamo passato in rassegna è il giallo coprente che ne caratterizza, molto di rado, alcuni esemplari; come una pelliccia gialla e avvolgente, il manto giallo ricopre lo scorfano quasi per intero, lasciando intravedere solo in parte la sottostante livrea tipica dello scorfano rosso. Un fenomeno strano e affascinante al tempo stesso, probabilmente legato a dei periodi particolari della vita del pesce.
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