Garda Scuba Camp: Un evento epico nel mondo della subacquea al Lago di Garda
Si è tenuta nella splendida cornice del Lago di Garda, dal 1 al 2 aprile, la prima edizione del Garda Scuba Camp, evento che ha raccolto subacquei, aziende e volti noti del mondo dell’esplorazione e della subacquea tecnica.
Due giorni interamente dedicati al mondo della subacquea nel corso dei quali, subacquei provenienti da tutta Italia, hanno avuto la possibilità di testare molteplici prodotti messi a disposizione dalle aziende K01 Diving, Nautica Mare Verona, SANTI Diving Equipment e SUEX The Submarine Exploration Company e dalle aziende patner DAN, JJ-CCR e SEACAM. Sulle rive del lago, grazie alla collaborazione del New Torri Diving di Torri del Benaco, sono stati allestiti gli stand e i campi boa per le prove.
Esplorazione subacquea e tecnologia all’avanguardia: Il resoconto del Garda Scuba Camp
SUEX ha messo a disposizione degli iscritti un nutrito parco macchine in modo da organizzare prove DPV per tre livelli di subacquei: XK, XJ-S, XJ-T, VR-T e VR-X.
Allo stand allestito da SANTI Diving erano disponibili le mute stagne e sottomuta, oltre alla nuova linea mute AVATAR, il prototipo della nuova muta Elite blck/orange, il prototipo del nuovo sottomuta in Polartec e i nuovi pacchi batteria Blue Power da 14Ah e da 28Ah. K01, marchio leader e noto per i suoi cappucci subacquei, ha proposto di testare diverse tipologie di guanti come i FlexGlove da 4/5mm e 2/3mm, BLU e GRIGI. Ha inoltre presentato i THERMOlite: la nuova generazione di sottoguanti.
SEACAM, ha esposto custodie professionali, flash subacquei e ha offerto agli iscritti la possibilità di vivere un’esperienza da foto reporter professionale, fotografando l’evento con una reflex nella custodia SEACAM.
Il DAN, presente all’evento con un Diving Safety Laboratory, ha coinvolto gli oltre 50 partecipanti in attività di ricerca scientifica in ambito subacqueo. Lo staff del Ponza Diving Center ha svolto prove reb in acqua con macchine JJ CCR.
Tanti big del mondo della subacquea e dell’esplorazione hanno raccolto l’invito ad intervenire e i partecipanti hanno risposto nel migliore dei modi; provenienti da numerosi parti hanno, infatti, potuto ascoltare le relazioni tenute da assolute autorità del mondo della subacquea.
Relazioni con tematiche di fisiologia e medicina subacquea, immersioni rivolte a svelare affascinanti misteri e spedizioni estreme, il mondo dei circuiti chiusi, esplorazione di grotte della Sardegna, sistemi e utilizzo di DPV, i misteri dei fondali del lago di Garda.
Relatori di fama mondiale e attrezzature innovative
Entusiasmo in platea ed applausi a fine esposizioni per i relatori che, a turno, si sono susseguiti. Ad aprire il programma della prima giornata di conferenze il Prof. Alessandro Maroni, Presidente DAN, Diver Alert Network Europe, con la presentazione “New Frontiers in Diving Research: Dive Data Collection and Analysis, Underwater and Remote Telemedicine”.
A seguire Roberto Rinaldi, esploratore, fotoreporter, videoperatore subacqueo professionista dal 1986, ha coinvolto i presenti con una carrelata di “Idee vulcaniche: Tecnologie geniali per il cinema subacqueo”.
Ha chiuso la prima giornata Andrea Donati, del PONZA Diving Center, che ha svolto un workshop sui circuiti chiusi ed in particolare una sessione sui rebreather JJ-CCR. La seconda giornata di relazioni è stata aperta da Andrea Marassich, educatore subacqueo e speleosub, titolare del BASE 1 SARDINIA di Cala Gonone, ha esposto la relazione dal titolo “Phreatic: Citizen science e tecnologie applicate alla documentazione di grotte sommerse” progetto scientifico nelle grotte sottomarine del Golfo di Orosei.
Per la sessione dedicata alle attrezzature, Mattia Popesso, collaboratore di SUEX, ha svolto un work shop dedicato al “DRIVe Sistema di Navigazione Subacquea”. Ha chiuso la giornata il Gruppo Volontari del Garda, con l’esposizione dal titolo “Le tecniche di ricerca strumentale subacquea ed i relitti storici del Garda” di Luca Turrini Consigliere e Mauro Fusato, immagini e ricostruzioni storiche dei principali relitti affondati nelle acque del Garda.
Foto: Manuela Petrocchi