Autore: Marco Daturi
Recentemente abbiamo avuto modo di parlare con Gaetano Occhiuzzi, presidente Idea Europe.
Ne abbiamo approfittato per rubargli qualche minuto per un’intervista che lui, gentilmente, ci ha concesso. Idea Europe fornisce ai propri istruttori un kit con i libri su un tablet, non solo su CD o “carta”. Recentemente ha anche ricevuto, per primi al mondo, il certificato di conformità alle nuove norme ISO sui corsi subacquei.
Ringraziando Gaetano ne pubblichiamo di seguito l’intervista.
Ciao Gaetano, ti ringraziamo per aver accettato questa intervista. Ti
abbiamo contattato perché ci ha molto incuriosito l’introduzione di un tablet
nel vostro kit istruttore, di cosa si tratta precisamente?
Marco, sebbene nel settore in tanti si vantino di essere stati i primi in quello
o in quell’altro, noi siamo stati davvero fra i primi a sfruttare internet e
l’informatica per facilitare l’insegnamento ed adesso siamo i primi in assoluto
a fornire ai candidati istruttori un kit contenente, al posto dei libri cartacei
o su CD, un tablet 7 pollici con installato tutto quello che serve per
insegnare: manuale istruttore, manuali allievo, dispositive, modulistica e così
via. Il tablet è dotato di un’uscita video HDMI e del relativo cavo, quindi un
istruttore può collegarlo a un televisore oppure ad un monitor e fare
tranquillamente le lezioni, senza doversi portare dietro borsa, libri, se non il
proiettore per diapositive, che ancora ho visto in funzione da molte parti!
C’è voluto coraggio a fare una scelta del genere, ma a noi il coraggio non manca
visto che siamo stati la prima organizzazione, in Europa e forse al mondo, ad
avere un sito web. Parliamo del lontanissimo 1994, quando internet era davvero
agli albori ed in Italia era appena nato il primo provider internet, che si
chiamava Video on Line (VOL). Ebbene già all’epoca avevamo un sito internet,
all’indirizzo www.vol.it/idea
. Nel 1996 registrammo il nostro primo dominio “diretto”, cioè
www.idea-europe.com , che
indiscutibilmente fu il primo dominio in Europa ed il terzo al mondo registrato
da un’organizzazione didattica subacquea. Nel 1999 attivammo la prima procedura
di richiesta kit e brevetti on-line e nel 2000 avevamo già tutto il materiale
didattico su internet, con libri in formato PDF e diapositive in formato Jpeg.
Il sistema ovviamente negli anni s’è evoluto, ampliato ed integrato; attualmente
oltre alla disponibilità on-line di materiali didattici per allievi ed
istruttori, offre la possibilità di insegnare a distanza e la completa
integrazione della parte amministrativa, il che rende la gestione del corso
davvero completa.
L’e-learning funziona in Italia o non siamo ancora del tutto pronti come
invece negli Stati Uniti? cosa ne pensi? Voi lo usate molto?
Precisiamo che il nostro sistema non è un e-learning, cioè apprendimento via
internet o da supporti digitali, ma un e-teaching, cioè insegnamento mediante
internet o supporti digitali. La differenza non è da poco, perché in ambito
e-learning si parla molto di autostudio, mentre noi mettiamo sempre l’istruttore
al centro dell’insegnamento; gli diamo cioè tutte le possibilità per insegnare
“a distanza”, gli diamo supporti informatici, ma lui deve sempre tenere le
lezioni, eventualmente in forma virtuale laddove è possibile, tipo la teoria di
diversi corsi. L’istruttore ha un ruolo e deve esercitarlo sempre, non solo in
acqua.
A tal fine abbiamo predisposto un webkit, cioè un kit virtuale che
offre all’allievo la possibilità di leggere on-line il libro del suo corso
oppure di scaricarlo su PC/tablet, mentre l’istruttore può utilizzare via web
ciò che gli serve per la parte didattica ed amministrativa. Alla fine del corso
l’allievo riceverà comunque dei materiali tipo borsetta, diploma, log-book
eccetera insieme al brevetto e se lo vorrà, anche il libro cartaceo, che a tanti
piace avere nella libreria.
Diffusione del sistema? Per il webkit il risultato è buono, circa un quarto dei
kit che vendiamo sono webkit, quindi significa che gli allievi apprezzano
leggere il libro digitale, invece per l’insegnamento a distanza siamo lontani anni luce da Stati Uniti, Germania ed altre nazioni del nord e dell’est europeo.
Penso che vada fatto un grosso lavoro di formazione degli istruttori verso
queste nuove forme d’insegnamento, perché gli allievi come detto sono pronti.
Noi anche per questo abbiamo lanciato il kit istruttore con tablet, lavorare con
mezzi informatici e digitali sin dal corso istruttore sicuramente “aprirà” la
mente dei nuovi formatori di subacquei!
Anche sul fronte certificazioni IDEA si contraddistingue per il
conseguimento del certificato ISO per le nuove norme. Di cosa si tratta? Puoi
spiegarne l’importanza ai profani?
Le norme ISO sono norme di qualità ed in ambito subacqueo esistono per
diversi corsi: il corso introduttivo, il subacqueo non autonomo, il subacqueo
autonomo, il Nitrox, la guida subacquea e l’istruttore.
Ottenere il certificato di conformità a queste norme significa che un ente di
controllo ha verificato i programmi di corso di una didattica e li ha trovati
conformi ai minimi stabiliti dalle norme di qualità, quindi che l’organizzazione
lavora “qualitativamente” bene. Anche in questo campo IDEA Europe è stata una
delle prime organizzazioni al mondo, precisamente nel 2005, ad avere ottenuto il
certificato di conformità alle prime norme di qualità, le EN, valide solo a
livello europeo. Nel 2007 siamo stati la prima organizzazione al mondo ad aver
ottenuto il certificato di conformità alle norme ISO, che avevano sostituito le
EN ed hanno valenza mondiale, infine quest’anno siamo stati ancora la prima
organizzazione al mondo ad avere rinnovato il certificato in base alle nuove
norme ISO, pubblicate nella passata primavera.
E ci tengo a sottolineare che il nostro sistema di qualità funziona al 100%,
perché lo adottiamo integralmente ed effettuiamo controlli per verificare se i
nostri corsi si svolgono davvero secondo standard di qualità.
Come si sta muovendo Idea Europe in questi anni ultimi ‘difficili’ per
la subacquea?
E’ vero, questi sono anni difficili per la subacquea e un po’ per tutte le
attività ricreative e sportive, di soldi ce ne sono pochi e le priorità di spesa
sono altre…
Abbiamo dovuto anche noi stringere un po’ la cinghia, eliminando spese non
indispensabili, però grosse difficoltà non ne abbiamo; da anni ci siamo espansi
nell’area dei paesi arabi “ricchi”, che non sanno nemmeno cosa sia la crisi e
ciò che purtroppo perdiamo in Europa lo recuperiamo da questa area.
Aggiungo che i locali dove si svolge la nostra attività sono di mia proprietà,
che tante cose le produciamo noi grazie agli investimenti fatti negli anni
passati, che curiamo direttamente l’impaginazione dei libri e la gestione dei
siti internet, quindi la nostra struttura è solidissima e per questo siamo in
grado di andare avanti anche in questi periodi difficili.
Pensi che il nuovo governo riesca a regolamentare anche la subacquea?
Sono anni ed anni che si lavora per avere una legge nel settore, che
contrariamente a quanto affermano alcuni sarebbe di giovamento alla subacquea.
Infatti non è vero che in Italia non ci sono norme che ci riguardano, al
contrario ce ne sono fin troppe emanate da regioni, provincie, enti parco, oltre
alle tantissime ordinanze delle Capitanerie di Porto. La confusione è totale e
si arriva ad esempio all’assurdo che ciò che è valido nel territorio di una
Capitaneria non è valido nel territorio della Capitaneria confinante.
Un legge metterebbe ordine nel settore, ma purtroppo noi subacquei siamo pochi,
contiamo ancora meno e difficilmente arriveremo a coinvolgere un buon numero di
politici, che si prendano cura della questione e “tirino” per l’approvazione
della legge.
Cosa vuoi dire a chi si vuole brevettare e deve scegliere una scuola o
un istruttore?
Che un istruttore che non utilizza sussidi didattici, che non fornisce libri
agli allievi, che non svolge completamente il programma del corso, non fa
risparmiare soldi all’allievo, al contrario gli fa spendere soldi per un
addestramento di scarsa qualità. C’è poi da ricordare che un corso fatto di
fretta non porta a buoni risultati, quindi meglio affidarsi ad un istruttore che
chiede qualche giorno di addestramento in più che qualche giorno in meno.
Poi è estremamente opportuno cercare un istruttore/scuola che faccia riferimento
ad una didattica in possesso del certificato di qualità ISO e verificare se
questa didattica fa parte di strutture confederative internazionali, quindi che
possa garantire la validità del brevetto a livello internazionale con i fatti,
non con le parole.
Infine voglio dire a tutti i subacquei che non bisogna avere remore a segnalare
all’organizzazione didattica dell’istruttore situazioni dubbie, comportamenti
poco corretti, deviazioni dagli standard del corso eccetera. Solo in questa
maniera si darà a chi di competenza la possibilità di intervenire e richiamare
all’ordine chi non fa il proprio dovere. Tacere significa essere complici!
Per maggiori informazioni: http://www.idea-europe.it/
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