Autore: Giorgio Mesturini
Il mare degli artisti
Acque turchesi, scogliere vertiginose ed un pittoresco porticciolo, fanno di Saint Tropez una delle cittadine più belle e famose della Costa Azzurra.
La Costa Azzurra, situata a pochi chilometri dal confine italiano, è sicuramente tra i litorali più famosi d’Europa, mostrandosi come un lussureggiante giardino affacciato sul Mediterraneo, dove il profumo del mare si confonde con quello del timo e della lavanda.
Chi ha già avuto la possibilità di visitarla, sa che qualsiasi descrizione della costa che da Mentone si sussegue sino a Saint Tropez, è del tutto insufficiente per raccontare la sua bellezza, infatti, è impossibile trasmettere lo spirito di questi luoghi e la vitalità di cui sono animati durante tutto l’anno.
La bellezza ed il colore del paesaggio che distingue questo litorale è stata la fonte d’ispirazione per molti artisti, come Matisse, che fu attratto in modo profondo dalla luminosità che risplende su queste coste, infatti, si racconta che una volta scrivendo ad un suo conoscente disse … la luce è qui sovrana, c’è luce anche di notte, nel buio, e c’è luce anche nella pioggia…
Tra i paesi che si susseguono lungo questa costa, Saint Tropez è certamente uno dei più conosciuti poiché l’atmosfera leggendaria che l’avvolge ancora oggi, fatta d’artisti e personaggi famosi, la rende tra le più conosciute ed ambite dal turismo.
Le incredibili tonalità del sole, calde e rassicuranti al tramonto, e frizzanti al mattino, scandiscono come un perfetto orologio naturale i momenti più importanti del paese.
Infatti, alle prime luci dell’alba, ecco che si anima il porto ed il mercato del pesce, dove vengono esposti rossi scorfani, rane pescatrici e grossi gronghi, pesci che rappresentano gli ingredienti principali per la rinomata zuppa di pesce provenzale.
Ma è al giungere della sera che la cittadina si risveglia, acquistando la sua vera fisionomia, infatti, quando le luci dorate del tramonto, illuminano le case del porto, ecco, che il lungomare s’affolla di gente, che facendosi trasportare dal magico e lento ritmo della “Cote d’Azur”, anima le numerose taverne ed i lussuosi locali che si susseguono tra le vie del centro storico.
Per chi invece vuole fuggire dalla mondanità e dalle frenetiche notti di Saint Tropez, può trovare un po’ di tranquillità, andando alla scoperta della costa e del suo affascinante entroterra, che custodisce castelli, grandiose Abbazie e borghi medioevali fortificati.
Il tratto di litorale più spettacolare è certamente quello che si sviluppa verso il selvaggio Cap Camarat, dove stretti sentieri attraversano una profumata macchia mediterranea, conducendoci alla scoperta di solitarie baie lambite da un azzurro mare.
IL MONDO SOMMERSO
I fondali di Saint Tropez sono in buona parte caratterizzati da ripide scogliere e pareti, che raggiungono velocemente elevate batimetrie, condizione che ci permetterà di scoprire ambienti subacquei, dove vivono numerose specie biologiche che colonizzano le zone più esposte alle correnti. Durante le immersioni si potranno così osservare estese concentrazioni di gorgonie rosse, Astroides calycularis, Parazoanthus, tunicati e spugne, che nel loro insieme formano una vera moltitudine di colore. Abbondante in questi fondali è anche la presenza di piccoli invertebrati, come i delicati nudibranchi, che per le loro vivaci livree diventano una vera delizia per tutti gli appassionati di macrofotografia.
Una delle caratteristiche principali dei fondali di Saint Tropez è costituita dalla presenza di numerose secche, che con grandi scogliere s’innalzano da notevoli profondità verso la superficie, e dove sarà frequente l’incontro con branchi di pelagici, come tonnetti, ricciole e nei mesi estivi anche con i pesci luna.
Tra le secche più interessanti possiamo segnalare “La Moutte”, situata a tre miglia da Saint Tropez, e la “Seche à heuile”, a due miglia da St. Maxime. Oltre a questi splendidi ambienti naturali, i fondali di Saint Tropez nascondono altri interessanti segreti, come vari relitti, che ospitano all’interno delle loro lamiere grossi esemplari di gronghi, astici e scorfani.
SUBACQUEA
Il diving Octopussy – http://www.octopussy.fr/oct/oct.htm , è situato sulla banchina principale del porto di Saint Tropez. Il centro subacqueo organizza immersioni lungo i fondali della costa di Sain Tropez sino alle isole di Hyeres. Presso il diving è a disposizione un’ampia sede adatta per proiezioni e varie attività, ed inoltre è possibile seguire corsi subacquei della didattica PADI, e corsi per ragazzi a partire dagli 8 anni. Il diving dispone di due imbarcazioni in alluminio realizzate apposta per l’attività subacquea, con la possibilità d’accogliere 35 clienti.
IMMERSIONI
1- Les Sardinaux
La zona d’immersione è costituita da una vasta secca situata a circa due miglia dal porto di Saint Maxime, facilmente identificabile grazie ad una boa luminosa che ne segnala il sommo situato a pochi metri dalla superficie. Il fondale è molto spettacolare poiché costituito da un continuo alternarsi di guglie ed alte rocce che dai 40 metri s’innalzano imponenti verso la superficie. La scenografia dell’ambiente è resa ancora più bella grazie all’acqua sempre cristallina, che permette così d’osservare vaste pareti di roccia colonizzate da rosse gorgonie, spugne e Parazoanthus, oltre ad una grande varietà di pesce, in particolare branchi di salpe, saraghi ed occhiate che nuotano nel blu, mentre nascoste nelle loro tane si possono sorprendere aragoste e murene.
2 – La Seche a huile
Un’altra interessante immersione la potremo organizzare a poca distanza dalla secca Des Sardinaux dove è situato un altro bassofondo segnalato anche questo da una boa luminosa. Qui una volta immersi, si segue il profilo di una franata rocciosa che alla quota dei 25 metri forma un ampio gradino per poi continuare a scendere sino a 45 metri di profondità, dove la scogliera s’arresta sul fango. Anche in questo fondale, come in quello della vicina secca des Sardinaux, le gorgonie rosse sono molto abbondanti, regalando così colore e vivacità al fondale. Una volta raggiunta la quota più profonda conviene staccarsi dalla parete per andare ad esplorare alcuni grossi massi che appaiono isolati sul fango, infatti, qui potremo avere la sorpresa d’incontrare astici, gronghi e scorfani.
3 – La Tartane
Spostiamoci davanti alla costa di Saint Tropez, a circa tre miglia dalla costa, si può esplorare a 35 metri di profondità il relitto di una piccola nave da trasporto, che al momento del naufragio stava trasportando cemento. Lo scafo ormai abbastanza deteriorato nelle strutture di bordo, mostra però ancora nelle stive parte del suo carico, ed oggi questo appare ormai completamente ricoperto da varie specie d’animali sessili. L’esplorazione del relitto non richiede molto tempo e quindi una volta terminata l’osservazione dello scafo, possiamo spostarci lungo la franata dove è adagiata la nave, infatti, tra le asperità del fondo, costituito da grosse rocce che formano stretti passaggi e piccole grotte, si possono ammirare splendidi branchi d’Anthias, scorfani, murene e corvine.
4 – La Moutte
A circa quattro miglia davanti alla costa Saint Tropez, si raggiunge una vasta secca costituita da rocce tufacee, dove la profondità media varia tra i 20 e 30 metri. Sovente in questa zona si possono riscontrare decise correnti, ma essendo la secca abbastanza estesa si riesce sempre a trovare un versante più riparato e tranquillo. La tenera roccia del fondale è stata scavata e scolpita profondamente dal mare, creando così strette spaccature e canyon che danno rifugio ad una grande varietà d’animali. L’immersione grazie a questo particolare fondale appare molto interessante proprio per i tanti possibili incontri che qui potremo avere, infatti, abbondanti sono le corvine che insieme a grosse mustelle occupano le tane più buie, mentre nel blu nuotano saraghi e molte occhiate.
5 – Verhuge
A poche miglia dal porto di Saint Tropez, ma spostandoci più ad est possiamo scoprire un’altra bella secca. Qui il fondale è costituito dalla continua alternanza di slanciate guglie di roccia e vasti posidonieti che dolcemente scendono verso profondità prossime ai 35 metri. Grazie a questa varietà e complessità d’ambienti, la secca rappresenta un sicuro rifugio per molte specie d’animali, soprattutto allo stadio giovanile, infatti, osservando con attenzione le zone dove le Posidonie avvolgono le scogliere, potremo scoprire numerosi esemplari di corvine, labridi, saraghi e persino qualche cernia. Prima d’iniziare l’immersione prestiamo attenzione in superficie ad eventuali segnali di reti, poiché questa secca è molto frequentata dai pescatori locali, e quindi evitiamo di scendere in prossimità di queste attrezzature.
Articolo pubblicato su Mondo Sommerso n.4, Aprile 2003, www.mondosommerso-online.it
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