Ciclo di incontri in Centrale dell’Acqua di Milano sulla fotografia naturalistica subacquea testimone del Cambiamento
“Perché i subacquei e i surfisti sono
tra i più forti sostenitori della conservazione dell’oceano? Perché hanno
trascorso del tempo dentro e intorno all’oceano e hanno visto personalmente la
bellezza, la fragilità e persino il degrado del cuore blu del nostro pianeta”
“Manca qualcosa nel modo in cui informiamo le nuove generazioni su ciò che più
importa nel mondo. Insegniamo loro a scrivere e far di conto, ma non
comunichiamo l’importanza della nostra connessione con il mondo vivente.”.
Queste due citazioni della famosa e nota oceanografa Sylvia Earle sono perfette per dare il via questa nuova iniziativa che la Centrale dell’Acqua di Milano e Verdeacqua vi invitano a seguire.
Come riportano le conclusioni di molti articoli scientifici, le immagini subacquee sono anche un prezioso aiuto per la ricerca, e lo dimostrano i diversi progetti di citizen science in cui subacquei o snorkelisti supportano gli scienziati nella raccolta di dati, nella fotografia di esemplari o in ciò che sta accadendo sotto i mari.
Di questo parleremo in “Immergersi
nell’Antropocene”, un connubio tra scienza e arte che vede nella conoscenza
e nella divulgazione delle scienze biologiche un fondamentale strumento per
capire “cosa – come – quando” fare lo scatto giusto, così che la fotografia
naturalistica possa diventare uno strumento di grande impatto al servizio della
comunicazione scientifica.
Partiamo da un tema che ci lega profondamente: l’acqua e gli ecosistemi
acquatici, soprattutto del nostro amato Mediterraneo e di alcuni tra i più
emblematici ecosistemi tropicali; e lo facciamo grazie alla bravura, alle
abilità tecniche e alla sensibilità artistica di fotografi di fama
internazionale che da anni raccontano per immagini questi ambienti.
Come sono cambiati, come l’uomo ha lasciato la sua pesante impronta ecologica e
come a volte sia riuscito a far parte della soluzione contribuendo a mitigare i
danni precedentemente fatti.
Immergersi
nell’Antropocene, seguibile in presenza e anche online
sulle piattaforme di streaming Verdeacqua e di Centrale dell’Acqua per
poter arrivare a una platea quanto più ampia possibile, sarà moderato dai
biologi marini di Verdeacqua Angelo Mojetta ed Emilio Mancuso, sarà
un’occasione straordinaria per condividere direttamente con i fotografi quali
le difficoltà tecniche si nascondono dietro allo scatto fotografico, quale è il
loro modo di narrare questi delicati ecosistemi e cosa hanno visto mutare nel
tempo.
5 appuntamenti, 5 fotografi, 5 stili fotografici per raccontare la natura
sommersa e il rapporto difficile che questa natura ha con il creatore
dell’Antropocene; 5 modi per dare uno scopo nobile della fotografia.
Sempre alle 21.00, sempre presso la Centrale
dell’Acqua di Milano – Piazza Diocleziano 5, ecco il calendario:
6 aprile – Massimo Boyer, biologo
marino, autore di libri e direttore di ScubaZone e di ScubaPortal, professore a
contratto di fotografia subacquea presso l’Università di Genova, ha trascorso
15 anni in Indonesia lavorando nel campo del turismo subacqueo, racconta il
proprio stile fotografico e la propria formazione, di “Un Naturalista
analogico passato al digitale”.
Elementi fondamentali dello stile di Boyer sono la pazienza, la conoscenza dei
fenomeni ritratti, la prontezza e la capacità di cogliere l’attimo. In un mondo
che cerca sempre il massimo risultato col minimo sforzo e che va verso
l’omologazione, è basilare riprendere gli animali nel loro ambiente e mentre
fanno qualcosa, la fotografia naturalistica solo così diventa strumento utile
per raccontare qualcosa, su come e dove vive ciascun animale. Aneddoti e
ricordi decorano la storia.
14 aprile – Massimo Bicciato, fotografo pubblicitario di gioielli ha firmato per 20 anni le testate di Vogue e i cataloghi di Pomellato; nato in Eritrea e vissuto in Arabia Saudita, dal 1984 naviga, si immerge e fotografa le acque del Mar Rosso. Una storia iniziata 40 anni fa e che oggi è capace di dimostrare quali cambiamenti ha vissuto il Mar Rosso. Questa sera nel suo “viaggio nel tempo del Mar Rosso” ci racconterà la costante ricerca di nuove destinazioni, da sempre peculiarità del lavoro e della passione di Massimo, come l’apertura e la mappatura delle destinazioni di Zabargad, del sud Egitto e dell’Arabia Saudita, Yemen, Gibuti; le aree dove opera costantemente e dove sono state realizzate la gran parte delle immagini fotografiche. Particolarmente dedito all’uso del grandangolo e della luce ambiente cerca di utilizzare queste tecniche in ogni situazione, oggi fotografa portando con sé i preziosi insegnamenti del professionismo unitamente alla passione e non alla costrizione di dover realizzare immagini secondo canoni e tempi ben precisi.
27 aprile Marco Colombo, divulgatore scientifico, autore di libri e pubblicazioni, consulente scientifico per la trasmissione GEO di Rai3 e docente nel Master Comunicazione della Fauna (Università dell’Insubria di Varese) ci accompagna nel suo “Elogio del Buio”. Nel profondo delle grotte più tortuose o nel cuore della notte, la sottile linea di collegamento è l’oscurità. Dalle tenebre liquide emergono incontri con animali strani e curiosi, che paiono i personaggi nell’occhio di bue di un palcoscenico. All’alba, la luce aumenta e ognuno sparisce, tornando nel proprio rifugio, fino al tramonto successivo.
11 maggio – Pietro Formis, fotografo subacqueo, Autore del libro “Aqua misteri del Mondo sommerso”, eletto miglior libro di fotografia subacquea all’Underwater Photographer of the Year del 2020. Ha pubblicato immagini sulle maggiori riviste del settore e ricevuto riconoscimenti in manifestazioni internazionali. Conoscitore e amante del mare di casa nostra, ci accompagnerà nel “Magico Mediterraneo” alla scoperta delle stagioni, degli ambienti e delle creature che popolano il nostro mare: unico e fragile, riprese con particolari tecniche fotografiche e di illuminazioni capace di rendere straordinari quegli incontri che il mare a kilometro zero può offrire. Non mancheranno spunti fotografici legati al difficile rapporto che uomo e Mediterraneo stanno avendo, utili anche per riflettere sul valore comunicativo ed educativo che la fotografia può avere.
25 maggio – Davide Forti, Ha iniziato con la fotografia di moda, dedicandosi soprattutto ai ritratti, che sono diventati la sua specialità; opera come freelance per conto di committenti del mondo finance, dello spettacolo e della moda quali Macchina del tempo, Gente, Elle Decor, tv sette – corriere della sera, Sub, Milano Fashion&Style, Sport Week. Arrivare alla fotografia subacquea è stato un passaggio naturale; all’inizio come semplice reportage di viaggio, poi sempre più come “studio della biologia marina” grazie anche all’amicizia con Jacques Mayol che ha rafforzato l’entusiasmo per le immersioni e l’amore per il mare. Questa sera ci poterà a conoscere “il ritratto sott’acqua”, ovvero come ha adattato le tecniche fotografiche tipiche della moda per riprendere organismi marini, per arrivare poi al suo più recente progetto fotografico “Sirene”, un racconto della bravura e della bellezza che la Donna e il Mare possono regalare, un messaggio quanto mai attuale sia dal punto di vista sociale che ambientale