Autore: Cristian Umili
La focale di 100 o 105mm nella versione macro di questo obiettivo rimane uno delle lenti principe della fotosub soprattutto se scattiamo in Mar Mediterraneo dove i soggetti sono spesso di taglia medio-piccola.
Ripresa ravvicinata con due flash.
Primo piano di pesce
Questo tipo di obiettivo se usato con una reflex digitale con sensore 24x36mm mantiene l’angolo di campo nativo senza crop e arriva alla minima distanza da un ingrandimento di 1:1; se accoppiato ad una reflex APS-C l’angolo di campo si riduce all’equivalente di un 150mm circa pur mantenendo al profondità di campo del 105mm, in questo caso abbiamo lo svantaggio che faremo molta fatica a fotografare soggetti medio grandi in quanto dovremo stare molto lontano aumentando il rischio di sospensione nella fotografia oltre ad aver bisogno di flash potenti per illuminare bene il soggetto; però siamo avvantaggiati nel fotografare soggetti piccoli in quanto il restringimento dell’angolo di campo ci porta ad avere un rapporto d’ingrandimento maggiore a parità di distanza perciò sfonderemo il muro dell’1:1 ingrandendo più della dimensione reale. Un piccolo effetto collaterale nell’uso del 105mm insieme ad una reflex APS-C è la facilità nel perdere il soggetto inquadrato, e per la distanza maggiore da tenere con il soggetto è un obiettivo adatto ad acqua con una discreta visibilità. Il 50/60mm macro è un obiettivo sicuramente più duttile.
Ripresa a mezz’acqua con il 105m usando un tempo lento per aver uno sfondo azzurro e un solo flash.
In accoppiata con una macchina DX il 105mm permette di ottenere un rapporto d’ingrandimento maggiore dell’1:!
Se fotografiamo dei pesci a mezz’acqua è un obiettivo che si può usare tranquillamente anche con un solo flash posizionato un po’ sopra l’oblò e con un’angolazione di 45 gradi circa; se fotografiamo soggetti più piccoli e più vicino alla roccia conviene usare due flash in quanto con uno e basta rischieremo di avere ombre troppo nette se non posizioniamo bene il nostro unico flash, inoltre con due flash si possono creare degli schemi luci interessante come il controluce o illuminare lo sfondo in modo da far risaltare il soggetto su di esso.
In accoppiata con una macchina DX il 105mm permette di ottenere un rapporto d’ingrandimento maggiore dell’1:!
Quando scattiamo con un obiettivo così tele dobbiamo sempre pensare a eliminare il mosso dovuto dal nostro movimenti per far questo in genere si usano tempi molto veloci se non addirittura il tempo sincro che è il tempo più veloce che una macchina può scattare in accoppiata con un flash (il tempo sincro cambia da macchina a macchina). Grazie all’uso di tempi così veloce se lo sfondo risulta abbastanza lontano se non è addirittura il mare avremo il tipico sfondo nero, invece nel caso di uno sfondo vicino per ottenere il fondo nero dovremo usare dei flash con un angolo di campo molto ristretto se non addirittura degli accessori spot (Snoot).
Vista la ridotta profondità di campo dei teleobiettivi che si riduce ancora di più con l’aumentare del rapporto di riproduzione siamo obbligati ad usare dei diaframmi molto chiusi (tra f16 e f32 mettendo a fuoco ad 1m) per avere una profondità di campo che ci permetta di avere a fuoco non solo l’occhio ma tutta la testa dei un pesce (per es. una bavosa).
In definitiva il 105mm macro è un obiettivo fantastico che da tante soddisfazioni ma che richiede molto impegno nell’uso in acqua non solo nella difficoltà per inquadrare il soggetto ma anche nel metterlo a fuoco correttamente.
Ringaziamo Cristian Umili e vi invitiamo a visitare il suo sito:
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