Un tempo pensavo che alla base di tutti i grandi successi ci fossero i talenti e le botte di culosenza i quali non si sarebbero ottenuti gli stessi risultati. Ora, lo penso ancora ma meno di prima.
Mi sono sforzato per cercare di capire al meglio quale possa essere il motivo che porta un fotografo subacqueo a fare dei capolavori, come fanno i grandi autori. Tutti con un po’ di culo possiamo fare una foto spettacolare però loro ne fanno molte.
Per prima cosa credo di dover sfatare un mito. Pochissime foto sono stupende in origine, quasi tutte hanno avuto una rielaborazione, più o meno accentuata, in post produzione. Sfido chiunque a smentirmi!
La tecnica dunque non è solo relativa alla fotografia ma ha una base importante anche nell’editing.
Premessa importante: quanto segue non serve per votare la bellezza di una foto ma per capire quando si potrebbe valutare come possibilità di ottenere una Foto Bella. La finalità è quella di capire dove poter migliorare e di come aumentare i fattori che possano portare ad ottenere il massimo dalle proprie foto.
Una formula semplice per valorizzare la possibilità di realizzare una foto bella –n.b. non il valore della foto– può essere data da:
VALUE = [(t + a + e + w + p) + (i + o + c + l + n)*K]/10
Dove i fattori rispondono a:
- t = tecnica di scatto. La padronanza della fotocamera nelle sue funzioni, della luce, delle regole, di tutto ciò che è legato al lato tecnico della fotografia.
- a = attrezzatura. Validità della propria strumentazione data da corpo macchina, ottiche, custodia, luci, braccetti, ecc.
- e = esperienza. Conoscenza pratica della fotografia maturata con l’esercizio nel tempo.
- w = conoscenza. Informazioni relative al soggetto o alla scena che si vogliono fotografare.
- p = tecnica di elaborazione. Conoscenza degli strumenti di fotoritocco, Photoshop in particolare.
- i = intuizione. Capacità di immaginare e prevedere una situazione o una scena.
- o = occhio. Capacità di vedere una situazione, un soggetto o una scena da prospettive diverse.
- c = condizioni. Ambiente esterno che impatta positivamente sul lavoro del fotografo.
- l = tempo a disposizione. Disponibilità di tempo necessario per uno scatto.
- n = originalità. Innovazione legata allo scatto fotografico realizzato.
- K = kulo. Elemento positivo che innalza le probabilità di ottenere una bella foto.
Va innanzitutto considerato che la fortuna o la classica ‘botta di culo’ può incidere in parte solo su alcuni dei fattori in gioco e non su tutti per cui in nessun caso una bella foto potrà essere frutto del caso o della fortuna.
L’applicazione della formula è molto semplice e dando una valutazione il più possibile oggettiva di ogni fattore in campo ognuno può ottenere una propria valutazione delle fotografie.
Per semplificare diamo a tutti i fattori un peso uguale nel concorrere a determinare il risultato complessivo. In realtà potremmo raffinare il ragionamento ma ne diventerebbe complessa l’applicazione. La scelta dell’attrezzatura è una delle componenti importanti ma non fondamentali anche se in questo modello il suo valore è sicuramente sottostimato e ritengo dovrebbe avere un peso specifico superiore ad altri.
Diamo quindi un valore da 0 a 10 a ciascun elemento e dimentichiamoci del ‘fattore K’ dandogli valore = 1 in modo che risulti neutrale.
Se la utilizziamo per valutare le nostre foto sarà semplice perché molti parametri saranno i medesimi per tutte le foto effettuate in una determinata circostanza. Per esempio e, p , i, o non cambieranno durante una vacanza.
Provo a fare un esempio applicando la formula a due foto, scattate in momenti diversi, con attrezzatura diversa: scorfano vs squalo.
Il risultato è superiore nel caso dello scorfano. Perchè?
La foto dello squalo è stata realizzata nel 2007 con una fotocamera compatta Sony senza flash durante un’immersione di gruppo, nel blu, con molta gente e poche possibilità di isolarmi. A quel tempo non ero appassionato di fotografia ma scattavo per portare a casa dei ricordi e cercavo di farlo nel migliore dei modi. Non avevo quindi capacità tecniche, avevo meno esperienza e minor dimestichezza con Photoshop.
La foto dello scorfano è stata realizzata nel 2014 con una reflex Nikon D7000 con due flash Sea&Sea D1 e uno scafandro Nimar durante un’immersione in solitaria vicino a riva. Mi sono appassionato di fotografia ed esercitato molto soprattutto nella macro del Mediterraneo. Uno scorfano che spalanca la bocca rende lo scatto più originale dei soliti ed è stato possibile grazie all’osservazione all’intuizione, non alla fortuna.
Ricordo che lo scopo è di capire se e dove migliorare, non quello di valutare le foto.
I valori complessivi evidenziano come nel caso dello scorfano avessi decisamente più possibilità di avvicinarmi ad uno scatto eccellente. Forse in questo caso la tecnica di scatto, l’esperienza e una migliore attrezzatura non avrebbero portato grandi miglioramenti. ma con un punto di vista migliore e più cura nella post produzione avrei potuto ottenere un risultato migliore che in ogni caso non avrebbe prodotto un capolavoro. E’ evidente che con una reflex, un fisheye e senza elementi disturbatori lo scatto dello squalo sarebbe migliorato notevolmente.
In conclusione ritengo utile sottolineare come sia più costruttivo lavorare sulle variabili implicate (tecnica, conoscenza, attrezzatura, ecc) senza contare troppo su una botta di culo che potrebbe portare un paio di belle foto ma non un buon risultato costante.