Autore testo: Adriano Penco
Autori foto: Adriano Penco, Vittorio Minghini, S. Bava
Non accadeva da circa novant’anni ed è la prima volta in
assoluto da quando è stata istituita l’AMP di Portofino.
L’eccezionale incontro è avvenuto pochi giorni fa durante una delle tante
immersioni sportive guidate che si svolgono nell’area B del Promontorio di
Portofino.
Promontorio di Portofino – Foto di Adriano Penco
Il fortunato gruppo di subacquei si è trovato a tu per tu con
l’animale durante una esplorazione in grotta. Organizzata dal centro immersioni
Massub con sede nel
porto di Lavagna doveva essere una immersione di routine, finalizzata al piacere
di osservare e fotografare le bellezze che solo i fondali dell’AMP di Portofino
sanno offrire. E così è stato, una piacevolissima esplorazione tra ricchi banchi
di pesci , incontri con i pesci luna ed un ambiente che grazie all’istituzione
della tutela marina è divenuto rigoglioso e vivace non solo per la fauna ma
anche per la flora marina.
A sinistra: Ivo Lanaro, titolare e guida sub del Massub. Foto di Adriano
Penco
A destra: Vittorio Minghini, l’autore della foto subacquea
Già ampiamente soddisfatti il gruppo di sub però non si
aspettava un fuori programma così esclusivo. A raccontarlo è Ivo Lanaro
contitolare con Claudio Gobetti del
Massub Diving Center di
Lavagna, il quale in qualità di guida sub per primo ha avvistato l’animale. “E’
stata una cosa incredibile”, afferma Ivo con ancora l’emozione stampata
negli occhi. “un po’ per la penombra un po’ per la distanza non riuscivo a
capire che cosa fosse quella grossa sagoma che nuotava sopra di me velocemente.
Subito ho pensato ad un delfino o comunque ad un grosso pesce pelagico. Ho fatto
fermare il gruppo alle mie spalle per sicurezza. Ho atteso immobile qualche
secondo, poi ho ripreso a nuotare lentamente per avvicinarmi fino a quando anche
quella figura si è accorta della mia presenza e si è girata di muso ! Non
credevo ai miei occhi, era una foca…una foca monaca ! E’ stato un momento che in
trent’anni di subacquea non avevo mai provato e credo mai più proverò. E’
rimasta li un attimo probabilmente anche lei sorpresa quanto me, poi nuotando ha
fatto una serpentina per un paio di volte e alla fine si è diretta verso
l’uscita quasi sfiorandomi tanto è passata vicino. Ma la cosa che più mi è
rimasta impressa nella mente è il fatto che dirigendosi verso l’uscita ha
continuato a nuotare girandosi di pancia e guardandomi. Era sola ed a mio avviso”
, sottolinea ancora Ivo Lanaro, “malgrado l’incontro sia durato pochi secondi
posso affermare che fosse lunga un paio di metri e certamente il ventre color
grigio chiaro”.
Foca monaca- AMP Portofino. Foto di Vittorio Minghini
Tanta sorpresa non ha congelato la prontezza di Vittorio
Minghini, fotosub del gruppo, il quale è riuscito a immortalare anche se
parzialmente l’animale durante il suo nuoto. Un documento importante l’unico al
momento che rappresenta oggettivamente la prova dell’avvenuto incontro. Il primo
avvistamento da quando è stata istituita l’Area Marina Protetta di Portofino, il
primo da quello avvenuto nel lontano 1926 a Punta Chiappa di cui la
testimonianza è conservata ed esposta in una teca del Museo di Storia Naturale
di Genova. In questo arco di tempo un altro avvistamento è stato effettuato e
risale a pochi anni orsono, ma questa volta si parla dell’area di Bergeggi ed a
suffragarla c’è solo la testimonianza dei pescatori locali.
“Un avvistamento che ci riempie di orgoglio” è stato
il primo commento del Direttore dell’Area Marina Protetta di Portofino Giorgio
Fanciulli , il quale di concerto con i suoi collaboratori ha attuato
immediatamente un piano di accertamenti finalizzati a comprendere se l’animale
fosse rimasto in zona. “Per alcuni giorni ci siamo limitati al monitoraggio”
precisa Fanciulli, “delle aree che per caratteristiche geomorfologiche più si
adattano al carattere della foca monaca e soprattutto l’ aiutano ad insediarsi”.
Giorgio Fanciulli, Direttore AMP Portofino. Foto di Adriano Penco
Una azione di buonsenso prima di attuare delle procedure di
tutela che seppur in forma provvisoria sarebbero state certamente restrittive e
per le quali a posteriore si sarebbero rese vane e sollevato mugugni,
considerando che a tutt’oggi dell’esemplare di foca monaca si sono perse le
tracce. Sul perché questo esemplare sia giunto fin nel Mar Ligure è da
ricercarsi nel fatto che i maschi in particolare in età giovanile si allontanano
per ispezionare nuovi territori per poi utilizzarli un domani per accoppiarsi ed
allevare i cuccioli. Tutto quindi lascia presupporre che l’animale, così come
vengono definiti dagli studiosi questi avvistamenti, sia in “dispersione” quindi
in maniera solitaria sia alla ricerca di un luogo ideale per la sua
sopravvivenza e quella della specie.
“Mi piace pensare”, conclude Fanciulli, “che questo
esemplare sia stato attratto dalle acque dell’ AMP di Portofino perché è
presente una grande abbondanza di pesce, quindi di prede, che possono garantire
a lui ed un domani alla sua femmina un buon allevamento della prole”. E’
affascinante pensare che anche se solo per qualche giorno la foca monaca è
ricomparsa in Liguria , ciò porta a riflettere su quanto siano importanti le
aree sottoposte a tutela in particolare per specie che sono a rischio di
estinzione. Ed altrettanto affascinante è supporre che trovandosi a proprio agio
questo giovane maschio ora sia partito alla ricerca della propria compagna, per
tornare sul promontorio di Portofino e mettere su famiglia. Magari nella zona A
dove vige la tutela integrale e rappresenterebbe l’alcova ideale per i due
sposini ed in futuro un piccolo. Un ritorno atteso un secolo! Di sicuro al
momento ciò che resta è tanta speranza e un po’ di invidia per il gruppo di
subacquei del Massub di Lavagna che la sorte ha voluto premiare. Bentornata
quindi alla foca monaca proprio nell’anno che l’Assemblea Generale dell’ONU ha
proclamato quello del 2010 Anno Intenazionale della Biodiversità.
Foca monaca al Museo di Storia Naturale di Genova. Foto di S. Bava
Come comportarsi in caso di avvistamento
Ecco alcune regole da mantenere nell’AMP di Portofino:
-
navigare a bassa velocità , il regolamento impone di
non superare i 5 nodi. Oltre ad evitare rischi di carattere generale è
possibile avvistare con maggior facilità l’animale in superficie o a terra. -
in casi di avvistamento segnalarlo immediatamente alla
Guardia Costiera o in alternativa all’AMP di Portofino. -
avvicinarsi con molta cautela e se possibile scattare
qualche fotografia. Può aiutare al riconoscimento così come già avviene per
altri mammiferi marini da parte degli studiosi -
in caso di avvicinamento non tuffarsi, schiamazzare o
tentare di toccarlo , ma spegnere il motore per evitare di spaventare
l’animale -
mantenere un comportamento assennato muovendosi
lentamente -
allontanarsi con la stessa cautela con cui si è
avvicinato -
rispettare le normative generali che regolano l’AMP di
Portofino, in particolare il diporto nautico
La foca monaca a rischio estinzione
Deve il suo nome alla livrea. Il dorso e la parte superiore
del mantello nero, la parte inferiore muso e pancia chiari quasi bianchi.
Fino alla metà del 1900 questa specie del Mediterraneo ( Monachus monachus
) occupava una vasta area geografica che abbracciava l’intero Mediterraneo,
il Mar Nero, la costa Atlantica dal Marocco alla Mauritania, dal Senegal al
Gambia oltre alle isole di Capo Verde, Canarie ed Azzorre.
Attualmente la Foca Monaca del mediterraneo è la specie maggiormente a rischio
estinzione in tutto il mondo. Si stima che la popolazione non superi i 400/500
individui e che sia tutt’ora in diminuzione.
Le abitudini di vita sono ancora in gran parte sconosciute
Raggiunge la sua attività riproduttiva intorno ai 6 anni di vita e può vivere
fino 25/30 anni
Le femmine con un ciclo riproduttivo di poco superiore ai 12 mesi partoriscono
generalmente un cucciolo ogni due anni. Lo allattano sulla terra in grotte
accessibili solo dal mare.
Frequentano generalmente bassi fondali in prossimità della costa, ma sono in
grado di fare lunghi spostamenti giornalieri. Possono dormire in superficie
lasciandosi cullare dal mare e pescare fino ed oltre i 60/70 metri di profondità
E’ un esemplare protetto. La Zoological Society of London considera la
Monachus monachus una delle 100 specie di mammiferi marini a maggior rischio
estinzione. Gli ultimi avvistamenti effettuati tra il 2009 ed il 2010 sono stati
presso l’isola del Giglio, Istria, Croazia e Marettimo. Il più recente al
momento è quello nell’AMP di Portofino.
www.focamonaca.it
giulia.mo@isprambiente.it
Per ulteriori informazioni:
MASSUB Diving Center
Porto Turistico di Lavagna ( Ge )
Tel. 0185-599121
www.massub.com
Area Marina Protetta Portofino
Viale Rainusso 1 S. Margherita Ligure ( Ge )
Tel 0185- 289649
www.portofinoamp.it
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