Il 15 maggio scatta per l’Italia il cosiddetto Fish Dependence Day, ovvero il giorno a partire dal quale l’Italia diventa tecnicamente dipendente dalle importazioni per coprire il proprio fabbisogno di pesce. Il Fish dependence day per la comunità europea è fissato al 13 luglio.
Fish Dependence Day al 15 maggio significa – in sostanza – che se consumassimo solo pesce pescato in Italia questo pesce finirebbe il 15 maggio, e dal 15 maggio fino al 31 dicembre bisognerebbe mangiare esclusivamente pesce d’importazione. Dato che nei primi mesi dell’anno non consumiamo soltanto pesce italiano ovviamente il pesce italiano continua ad essere pescato e venduto fino alla fine dell’anno: “Fish Dependence Day” è un’espressione convenzionale che indica il giorno a partire dal quale – all’interno di un anno – un dato Paese o area geografica diventa tecnicamente dipendente dalle importazioni di pesce.
Fino al 1990 il pescato nostrano copriva il 50% dei consumi di pesce del nostro paese, mentre oggi siamo intorno al 30%. L’Italia continua ad essere un mercato importante, che garantisce il 13% del totale europeo dei consumi di pesce (pari a 1,27 milioni di tonnellate).
Tra i sistemi per migliorare la situazione, ne citiamo uno: quando andate in pescheria non chiedete uno dei soliti, pochi, pesci che si comperano sempre. La domanda del consumatore si concentra sempre di più su poche specie, su cui di conseguenza grava lo sforzo di pesca, mentre esistono pesci buonissimi da mangiare che i pescatori ributtano in mare (morti) perché non hanno mercato.
Recuperiamo il gusto di pesci che avevamo dimenticato.
Lettura consigliata: OK, mangiamoli giusti, a cura di Slow Fish.