Autore: Claudio Cangini
Sono tante le destinazioni che attirano ed affascinano noi subacquei. Di certo i caldi mari tropicali che lambiscono le isole dell’Indopacifico, come le Filippine, sono quelli che ci fanno sognare più di frequente. Le agenzie di viaggio sono piene di depliant che contengono immagini patinate: candide spiagge dalle quali si stagliano gli alti fusti delle palme da cocco, bagnate da un mare dalla incredibile trasparenza. Foto che mostrano fondali ricchissimi di vita, pesci e coralli di ogni forma e colore. In queste località sorgono strutture alberghiere indubbiamente di buon livello, accoglienti e dotate di ogni comfort; ma noi subacquei vogliamo di più: ci interessa si, una buona ricezione alberghiera, ma soprattutto che all’interno del resort ci sia un efficiente DIVING CENTER! Non ha senso alloggiare in un lussuoso hotel, tra lo sfavillio di marmi e giardini tropicali, che però offre un servizio diving di scarse affidabilità e qualità; per contro, non è un’ipotesi percorribile essere costretti a dormire in una capanna per poter usufruire dei servizi di un centro immersioni altamente professionale. Nelle Filippine, ad esempio, si trovano due strutture che si pongono al top sia per la sistemazione sia per l’assoluta qualità del servizio diving: la prima è l’Atlantis Dive Resort a Puerto Galera. Si trova a 150 Km. a sud di Manila, nella parte settentrionale dell’isola di Mindoro, dove dal 1500, per secoli , si sono rifugiati i galeoni portoghesi e spagnoli . Oggi la località è nota ai subacquei per essere un’area di immersione davvero straordinaria che annovera relitti, pareti verticali e giardini di corallo di incomparabile bellezza.
Il cuore pulsante di Puerto Galera è Sabang Beach, con le sue strette stradine sulle quali si affacciano le botteghe degli artigiani che producono e vendono souvenir, i bar che, dopo il tramonto, si trasformano in divertenti e affollati luoghi di ritrovo, non solo per turisti ma soprattutto per la popolazione locale creando una “movida” coinvolgente ed allegra. La migliore sistemazione della zona è sicuramente quella fornita dall’ATLANTIS Resort , bellissima struttura residenziale dalla ricercata architettura in stile messicano, immersa nel verde e costruita sul fianco di una collina a pochi passi dal mare . L’Atlantis , costruito e gestito da una società europea, che si è inserita perfettamente nel tessuto socioculturale filippino creando posti di lavoro e ricchezza, spostando quindi tanti pescatori dediti alla pesca con esplosivo e veleni al settore turistico con un evidente risultato: fondali ricchissimi di vita e personale locale molto attento ai desideri di noi subacquei.
Due sono i punti di forza dell’Atlantis: il primo è senza dubbio il Diving Center che si trova inserito all’interno della struttura e sembra che il resto del Resort sia stato costruito “attorno” al Centro Immersioni. Ampi locali per stivare l’attrezzatura, ogni cliente ha un proprio spazio contrassegnato dove appendere GAV e muta e riporre erogatori e tutto il resto; vasche di risciacquo ( operazione che viene effettuata dal personale di servizio dopo ogni immersione ); reception/shop che prevede la possibilità di affittare tutta l’attrezzatura necessaria, anche quella “tecnica”; c’è anche la sala di montaggio con le più sofisticate apparecchiature digitali per la elaborazione dei filmati; aula fornita di tutti i supporti multimediali per la conduzione di qualsiasi corso; sala Photosub dove lavorare sulle attrezzature foto-video, ricaricare le batterie e lasciare, ognuno nel proprio spazio, tutte le custodie tra una immersione e l’altra. Le guide-divemaster, quasi tutti filippini , con alta preparazione e profonda conoscenza dei fondali dove si immergono, sono tutte molto disponibili ed amichevoli, con un occhio di riguardo alle richieste dei video-foto sub: sono capaci di scovare soggetti invisibili e rarissimi che sono il sogno di chi è appassionato di macro. Le imbarcazioni utilizzate sono di due tipi: veloci lance che ospitano un massimo di 8 sub e comodi “ banca “ a doppio bilanciere per gruppi più numerosi. Ogni giorno sono programmate 4 immersioni più la notturna. Il Diving è anche attrezzato per ricevere i Tech Divers, rampe di ricarica per qualsiasi miscela, dal Nitrox al Trimix, attrezzature dedicate ed Istruttori altamente qualificati e preparati; esistono in zona immersioni speciali per loro, pareti verticali e relitti a profondità da “missione”!
Il secondo fiore all’occhiello dell’Atlantis è il Ristorante, la cui gestione è affidata a Franco, un nostro connazionale che vi stupirà per la varietà e bontà dei piatti serviti a tavola: dopo una dura giornata di immersioni…anche la gola vuole la sua parte!
I fondali attorno all’Atlantis sono ricchissimi di vita e offrono punti di immersione con diverse caratteristiche, tali da accontentare sia i subacquei più esperti sia i neofiti.
THE CANYONS , un tuffo elettrizzante che ci porta lungo un plateau alla profondità di circa 25 metri, sospinti da una leggera corrente, fino ad arrivare ad alcune profonde e ampie spaccature sulle pareti delle quali troviamo enormi ventagli di gorgonie e spugne , nei canyons si trova una concentrazione di pesci che è difficile da descrivere : rari pesci angelo che si mischiano a gruppi di platax , banchi di dentici e grugnitori dalla bella livrea gialla e nera ; è uno dei posti dove è facile incontrare grandi pelagici come squali e barracuda .
THE FISH BOWL, è riservata ai più esperti , si raggiunge un gradino a circa 35 metri di profondità e lì si sosta per vedere il passo di squali , tonni , carangidi , è una di quelle immersioni durante le quali è possibile vedere di tutto .
SABANG WRECKS, proprio davanti al diving, alla profondità di 18 metri, si trovano, poco distanti l’uno dall’altro, due relitti; uno era un peschereccio vietnamita e l’altro una barca a vela ormai in disuso affondata nel 1993 per creare una barriera artificiale sul fondo sabbioso. Accessibile a tutti questa tranquilla immersione è un must per i fotografi che si troveranno di fronte a tante splendide situazioni da esaurire in breve tempo gli scatti . All’interno fitti banchi di pesci vetro che muovendosi all’unisono producono bagliori dorati molto suggestivi , attorno allo scafo fitti banchi di triglie gialle che nuotano compatte quasi a mettersi in posa e nuvole di piccoli catfish dalla livrea stiata, dovunque attaccati alle strutture si vedono crinoidi di tutti i colori, su entrambi i relitti vivono numerosi frogfish di grandi dimensioni: in una sola immersione ne ho fotografati 6 di colori diversi! Sulla sabbia è facile imbattersi in qualche raro esemplare di pesce civetta dalla livrea percorsa da striature azzurre. In questo punto si può effettuare una notturna che resterà nei ricordi per lungo tempo.
CORAL GARDEN, ad una profondità tra i 4 e i 10 metri, e a perdita d’occhio, un giardino di coralli duri, soprattutto acropore, che rappresenta in maniera spettacolare il fenomeno del “coral bleaching“ ovvero lo sbiancamento dei coralli; un paesaggio lunare dove il bianco accecante delle formazioni madreporiche crea un contrasto cromatico nettissimo con il blu del fondo ed il verde dei fitti banchi di piccole castagnole: uno spettacolo da togliere il respiro.
VERDE ISLAND, una coinvolgente escursione full-day che prevede 2 o 3 immersioni intervallate da un gustoso barbecue sulla spiaggia. Il profilo sommerso dell’isola presenta pareti verticali brulicanti di vita, dove il numero degli anthias purpurei è davvero impressionante , coralli e invertebrati raggiungono qui il loro massimo splendore; la leggera e costante corrente favorisce lo sviluppo dei ventagli di gorgonia che assumono tonalità dal rosso al viola , dal giallo al blu .
Le immersioni più impegnative, riservate ai più esperti o ai Tech-divers sono tante, le più spettacolari sono: Japanese Wreck, relitto di una motovedetta giapponese dell’ultimo conflitto adagiato sulla sabbia a 43 metri, le strutture sono quasi nascoste dall’incredibile concentrazione di pesce. Secret Reef, vasta secca con il top a –40 metri, sul versante nord una caduta verticale con il primo gradino a –50 ed il fondo a –65 , è il regno di una cernia gigante di dimensioni impressionanti, attorno banchi di Lutianidi e Platax. Sabang Reef, una discesa nel blu fino alla profondità di 42 metri poi si continua fino a –68 su di un fondale tormentato da canjon e spaccature spettacolari. Chi è abituato ad immergersi con miscele in acque nostrane, dove spesso la visibilità e la luce sono scarsissime, troverà un paradiso che difficilmente dimenticherà!
La seconda nostra meta è l’altro Atlantis Resort in terra filippina, questo sorge sulla parte sud-orientale dell’isola di Negros e più precisamente a Dumaguete. Costruito con la stessa filosofia di quello di Puerto Galera, le 38 camere lussuosamente arredate e concepite si allungano su di una spiaggia privata lunga oltre 1,5 chilometri! E’ uno dei luoghi più esclusivi dell’arcipelago. Il Toko’s restaurant, direttamente sulla spiaggia dorata, ha una vista spettacolare sulla baia e, all’alba e al tramonto, offre uno spettacolo naturale di una bellezza pura. Il servizio diving è accurato e di altissimo livello e i preparati ed esperti Divemaster vi accompagneranno su punti di immersione che variano da spettacolari pareti verticali a giardini di corallo. Le “local dives” distano pochi minuti dal resort e tra una e l’altra c’è tutto il tempo per rilassarsi; da non perdere un tuffo su due relitti: una vecchia imbarcazione a Dauin (Santuario Marino) che è diventata una stazione di pulizia frequentata anche dalle mante e la carcassa di un’auto trasformata in casa da una miriade di pesci. L’House reef di fronte alla spiaggia riserva sorprese sempre curiose: dai Mandarinfish nelle loro danze di corteggiamento, a rari nudibranchi, pennatule che si alzano dal fondo sabbioso che spesso ospitano spettacolari cavallucci e poi spugne, alcionari, gorgonie. Ci si immerge anche su di altro Santuario Marinio rigorosamente protetto: Masaplod con le sue gorgonie giganti.
Vengono organizzati anche full-day verso isole i cui fondali sono ritenuti tra i più interessanti di tutto l’Indopacifico. Apo Island, un vero gioiello naturale, Area Marina Protetta fino dal 1982, le sue pareti sommerse sono densamente coperte da una incredibile varietà di coralli molli e madreporari; i punti più famosi sono: Coconut Point, qui tutto è di dimensioni inusuali dai coralli ai pesci, è residenza di un banco di Pappagalli dal corno davvero impressionanti. Rock Point dove a mezz’acqua nuotano sciami di Pesci farfalla ed è facile l’incontro con gli squali.Marine Sanctuary con l’incredibile Clownfish City, un pinnacolo madreporico completamente colonizzato da Anemoni attorno ai quali nuotano centinaia di Pesci pagliaccio. Cogon non c’è altro modo per definire questo posto se non con un termine: Acquario, c’è veramente tutto il campionario dei pesci tropicali!
Altre mete di escursioni giornaliere sono le isole di Siquijor, famosa in tutto l’arcipelago per essere la patria di tutti i santoni “voodoo”, depositari dei segreti dei riti di varia magia, da quella bianca a quella nera, e Balicasag, con le pareti verticali che si inabissano nel blu fittamente ricoperte da veri alberi di corallo nero.
Negros offre anche una serie di escursioni via terra ricche di fascino: il caratteristico Mercato di Malatapay, le cascate di Casaroro e di Siaton e le incredibili Grotte di Mabinay.
I reef delle Filippine, relativamente poco profondi, favoriscono la crescita di svariate formazioni costiere, dalle barriere di frangenti agli atolli, alle barriere di piattaforma continentale; questo complesso coralligeno costituisce l’area più ricca di vita dell’intero Indo Pacifico, infatti qui è possibile trovare 500 diversi tipi di coralli, 3000 specie di pesci e migliaia di tipi di invertebrati di cui un terzo è endemico.
Le Filippine
Secondo in ordine di grandezza solo a quello Indonesiano, l’arcipelago è costituito da 7107 isole che sembrano smeraldi incastonate nel blu dell’oceano, orlate da spettacolari spiagge di un bianco accecante dalle quali si innalzano vulcani ancora attivi e alte montagne dalle pendici ricoperte di fitte foreste. Solo 2000 di queste isole sono abitate e 2500 di esse non hanno nemmeno un nome. Famose per le straordinarie bellezze naturalistiche e per la mitezza del clima, sono forse più note per la dolcezza e disponibilità dei suoi abitanti, genti dalle tradizioni secolari con raffinati tratti somatici malese-polinesiano, dalle raffinatezze spagnole retaggio di 4 secoli di dominazione ispanica. Qui si trova mischiato fervore cattolico ad atmosfere cinesi che strizzano l’occhio alle esagerazioni del consumismo americano: una miscela che affascina e sconcerta il turista che per la prima volta arriva in questo posto e che respira le contraddizioni di questo paese asiatico diverso da tutti gli altri confinanti.
La Repubblica delle Filippine si allunga da nord a sud per circa 1800 Km. e da est a ovest per poco più di mille, le sue coste sono bagnate dal Mar Cinese Meridionale, dall’Oceano Pacifico e dal Mar di Celebes, questa particolare posizione geografica ha fatto si che le acque filippine racchiudano il più ricco e vario ecosistema marino del mondo
E’ noto che la parte sommersa del nostro pianeta che sta tra la Nuova Guinea, la Malesia e le Filippine è chiamata “ Il triangolo d’oro “. Infatti i fondali di questa zona ospitano la più alta concentrazione di pesci e di coralli e vantano le più estese barriere coralline del mondo: 22.500 chilometri! Immergersi in quest’area è una esperienza entusiasmante che nessun subacqueo dovrebbe perdere, la biodiversità che si riscontra anche in un solo metro quadrato di barriera è indescrivibile, madreporari e coralli morbidi crescono talmente vicini l’uno all’altro da formare un insieme caotico di forme di vita.
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