Che sia vero che Omero abbia fatto approdare proprio a Favignana il coraggioso Ulisse e che questa sia appunto l’Isola delle Capre dell’Odissea (Aegusa antico nome di Favignana dal greco Aigatai significa appunto isola delle capre) poco importa. Favignana rimane un’isola incantata a prescindere dai miti che le vengono attribuiti.
Salvatore Fiume, negli anni settanta, le diede il nome di farfalla sul mare; mai nome fu più azzeccato: oltre alla forma geografica di lepidottero, l’isola è variopinta come una farfalla.
Delle Egadi, è l’isola più grande e popolata. Il porto è incastonato in una vasta baia dominata dal monte di S. Caterina dove si possono ammirare i resti di un fortino usato anticamente come postazione di avvistamento saracena. Di fronte al porto è presente l’antica tonnara ai tempi proprietà della famiglia Florio e oggi trasformata in museo del tonno da un ben curato intervento di archeologia industriale.
La natura incontaminata e selvaggia di Favignana offre a un turista curioso itinerari interessanti da percorrere sia via terra che via mare. Si possono noleggiare barche per raggiungere i punti più suggestivi come Cala Rossa, Cala Rotonda, l’isolotto del Preveto o il Bue Marino. La bicicletta, che si può facilmente noleggiare in paese, è un altro piacevole mezzo utilizzato per scoprire gli angoli più suggestivi dell’isola. Tra le cale più spettacolari, vi rientrano senza dubbio, quelle di Lido Burrone, Cala Rossa, Cala Azzurra, Cala Monaci e Cala Faraglione.
Favignana, fin dagli anni settanta, è meta ambita dai subacquei; inserita nell’area marina protetta delle Egadi dal 1991, i suoi fondali presentano peculiarità morfologiche e naturalistiche spettacolari e offrono possibilità di immersioni di varia difficoltà che soddisfano esperti e novizi.
Da alcuni anni nel principale porto turistico, a pochi passi dall’attracco dell’aliscafo che in una ventina di minuti collega l’isola a Trapani, è presente l’attrezzatissima barca di Egadi Scuba Diving (tel. 349 7420106) con la quale Vincenzo e Francesco, esperte guide subacquee e profondi conoscitori delle Egadi, offrono escursioni full-day verso i principali punti di immersione.
Immersioni a Favignana
Le immersioni a Favignana possono essere semplici passeggiate come, ad esempio, a Cala Rotonda dove si ha la possibilità, in pochi metri d’acqua, di esplorare una grotta di circa 20 metri di lunghezza; le volte della grotta sono completamente ricoperte di madrepore arancioni (Astroides calycularis) e spugne. Una delle camere della grotta ha un’apertura in superficie e da questa prende luce creando spettacolari giochi di riflessi e colori.
Anche l’immersione alla Galeotta, isolotto che insieme al Preveto formano un piccolo arcipelago, se non c’è troppa corrente, può essere affrontata da subacquei meno esperti. Il versante sud orientale scende da 10 a circa 30 metri di profondità con pareti ricoperte da spugne rosse e astroides arancioni. Verso i 20 metri si trova un grosso esemplare di spugna “orecchio di elefante” (Spongia agaricina). Nelle varie spaccature della parete si incontrano aragoste e polpi, mentre a poca distanza nuotano branchi di salpe, boghe, tordi, castagnole e qualche orata Durante la discesa o la risalita non è raro incontrare piccoli gruppi di barracuda e qualche dentice che nuota in acque libere.
Un’altra escursione subacquea di ambiente, più impegnativa, è il Palo degli Spirografi, una secca (palo) il cui sommo si trova a 15 metri e che scende fino a 32 metri. La sua caratteristica è appunto la presenza di spirografi (Sabella spallanzanii) sulla sommità, mentre scendendo più in profondità, le pareti verticali della secca sono interamente ricoperte di gorgonie rosse (Paramuricea clavata), talvolta sormontate dalla Stella Gorgona (Astrospartus mediterraneus), gorgonie bianche (Eunicella singularis) e gialle (Eunicella cavolinii).
Dalle numerose tane presenti sulle pareti spuntano le sottili antenne delle aragoste, i lunghi aculei dei ricci (Centrostephanus longispinus) e il muso appuntito delle murene, mentre sui massi si intravedono scorfani rossi anche di grandi dimensioni e qualche timida cernia.
Per i subacquei che non temono la corrente, consigliamo di avventurarsi in un bel percorso naturalistico a Punta Sottile, sul lato occidentale di Favignana e in prossimità del faro. La zona è infatti spesso soggetta a forti correnti in superficie e in profondità, ma proprio per questo ricca di fauna stanziale e di passaggio. La parete inizia a circa 12 metri mentre il fondale si trova ad una trentina di metri. L’ambiente ricco di vita e colori, alghe rosse e verdi, gorgonie rosse, gialle e bianche, spugne di varie forme, colori e dimensioni e distese di astroides rendono l’immersione un’esperienza unica e un piacere per gli occhi. Verso il fondale è possibile imbattersi in rami del falso corallo nero (Gerardia savaglia) che colonizzano gli scheletri della gorgonia rossa.
Fra i pesci, oltre ad un bel branco di grossi barracuda ormai stanziali, si incontrano cernie di medie dimensioni che nuotano fuori dalle loro tane, dentici e ricciole in acque libere e, se si è fortunati, si possono intravedere le aquile di mare e i rapidissimi tonni in caccia.
Un’immersione certamente impegnativa e riservata solamente a subacquei esperti con attrezzature decompressive o trimix è quella che abbiamo scoperto quest’anno e che pochissimi frequentano: si tratta della secca di Atlantide dove alla profondità di circa 60 metri si trovano enormi rami di Gerardia savaglia mescolati a numerosi esemplari del rarissimo Corallo Nero (Antipathes subpinnata) dal tronco nero e dai vaporosi filamenti biancastri che spiccano nell’oscurità di quelle profondità, facendolo assomigliare ad un cespuglio dopo una brinata invernale.
Infine, per gli appassionati di archeologia subacquea, da Favignana è possibile, in una mezz’ora di navigazione, recarsi a Levanzo a Cala Minnola dove a poche centinaia di metri dalla costa nel I secolo a.C. affondò una nave romana con un carico di anfore vinarie del tipo Dressel 18. Il relitto, o meglio ciò che ne resta, ovvero una cinquantina di anfore e i ceppi d’ancora, si trovano ad una profondità fra i 27 e i 30 metri, distesi fra sabbia e posidonia. All’interno delle anfore, molte delle quali intatte, si trovano polpi, gronghi e murene.
Tanti altri sono i punti di immersione attorno a Favignana; che si faccia un escursione di un solo giorno o una intera settimana di esplorazioni, una cosa è certa: la farfalla sul mare non vi deluderà.
Testo di Alberto Balestrazzi, fotografie di Aldo Boglia e Paolo Balistreri
Le foto di Favignana sono uno spettacolo….. complimenti all’autore.
Complimenti per l’articolo e le foto. Sinceri saluti.