L’Italia si è confermata protagonista ai Campionati Mondiali CMAS di Fotografia Subacquea e Video Subacquei, tenutisi a Saranda, Albania, aggiudicandosi sette medaglie complessive tra oro, argento e bronzo.
La squadra italiana, capitanata da Michele Davino e Mario Genovesi, ha dimostrato ancora una volta di essere tra le eccellenze mondiali in questo campo.
I protagonisti del successo italiano sono:
Fabio Iardino che si è laureato campione del Mondo vincendo l’oro nella categoria “grandangolo senza modella” e una medaglia d’argento nella categoria “foto a tema”, grazie anche al supporto della modella/assistente Chiara Scrigner.
Davide Lombroso, coadiuvato dalla modella/assistente Elena Piccoli si è aggiudicato ben 3 medaglie di Bronzo nelle categorie “Smartphone”, “foto Creativa” e “foto a tema”.
In questa intervista, Fabio condivide la sua esperienza, raccontando la preparazione e le sfide che ha affrontato durante la competizione.
Lista delle vittorie della squadra italiana ai campionati mondiali di fotografia e video subacquei:
- Fabio Iardino:
- Oro nella categoria “grandangolo senza modella”
- Argento nella categoria “foto a tema”
- Davide Lombroso:
- Bronzo nella categoria “smartphone”
- Bronzo nella categoria “foto creativa”
- Bronzo nella categoria “foto a tema”
- Antonio Palermo:
- Argento nella categoria “unedited movie”
- Bronzo nella categoria “movie” con “The sea is my paradise”

Intervista a Fabio Iardino
1 – Fabio, innanzitutto complimenti per questa vittoria mondiale. Come ci si sente a rappresentare l’Italia e a vincere un oro e un argento al tuo debutto in una competizione di tale prestigio?
Rappresentare la propria Nazione, innanzitutto è un privilegio, un’opportunità che ti viene data per esaudire un sogno. Oltre alle fotografie devi stare attento a mantenere un comportamento adeguato verso il regolamento e verso i concorrenti e non infrangere nessuna regola. Direi che il senso di responsabilità verso chi ha creduto in te, dalla FIPSAS al CT Michele Davino e al Capo delegazione Mario Genovesi, ti spinge a superare ogni difficoltà che puoi incontrare durante la competizione.
2 – Puoi raccontarci come si svolge un Campionato Mondiale di Fotografia Subacquea? Quali sono le regole principali e come vengono valutate le immagini?
La gara del mondiale si svolge in due giornate: due tuffi al giorno di 90 minuti in quattro campi gara differenti, tutti i fotografi fanno un’immersione sola in ogni campo gara.
L’ordine dei tuffi e le squadre presenti in barca vengono stabiliti con un sorteggio.
Ci sono sei categorie di foto: macro, pesce, grandangolo, grandangolo con modella, creativa e foto a “tema”. La foto a tema è diversa ogni anno, in questo mondiale la foto a tema era “Echinodermata”, cioè stelle di mare, ricci di mare, crinoidi, ofiure e oloturie.
Ogni fotografo può sottoporre al giudizio della giuria solo quattro dei sei temi previsti e uno dei quattro deve obbligatoriamente essere una foto grandangolare.
Le foto possono essere modificate, dopo lo scatto, solo con il software della fotocamera, in acqua e durante i 90’ di gara. Non è prevista nessuna post-produzione al computer, le foto presentate escono direttamente dalla memory Card.
Le foto vengono valutate da una giuria internazionale composta da 7 giurati, principalmente fotografi subacquei di fama internazionale e/o vincitori di gare e concorsi di fotosub. A parte il presidente di giuria, che è presente durante la competizione, il nome degli altri giurati, fino al termine della competizione è sotto un vincolo di segretezza per evitare ogni tipo di equivoco.
3 – La preparazione per una competizione del genere deve essere lunga e impegnativa. Qual è stato il tuo percorso di allenamento, sia in termini tecnici che di esplorazione subacquea?
La preparazione avviene in due fasi: la prima fase inizia appena ti viene comunicato che sei stato selezionato per la competizione. Nel mio caso è iniziata in primavera, circa 6 mesi prima. Si inizia soprattutto pensando e provando le foto che dovrai replicare in gara. Quindi la foto creativa e la foto a “tema” sono le foto che abbiamo iniziato a preparare in Croazia, un mare molto simile a quello che abbiamo trovato in Albania.
La seconda fase inizia durante i giorni di allenamento pre-gara, direttamente nei siti dove si svolgerà la competizione. In questa fase si studiano i campi gara, ci si annota tutti gli organismi che si vedono in mare e si inizia a preparare le foto macro, pesce e i grandangoli. Quest’anno, due dei quattro campi gara, erano dei relitti (Tomori e Probitas), che solitamente sono interessanti dal punto di vista grandangolare, quindi ci siamo immersi per trovare gli scorci migliori durante i nostri allenamenti.
4 – Uno degli aspetti più affascinanti di questi eventi è che mettono i fotografi alla pari, con condizioni uguali per tutti. Come si fa a emergere in questo contesto dove non si possono usare modifiche in post-produzione?
Il fascino delle competizioni in estemporanea è proprio quello, tutti nello stesso posto, alla stessa ora e nelle stesse condizioni. Nessuna post-produzione al computer. Emerge chi sa fotografare bene, chi conosce alla perfezione la sua attrezzatura, chi si applica e si allena con costanza e chi sperimenta. Nei concorsi per esempio è tutto diverso, molto spesso vice chi può permettersi viaggi molto costosi e/o chi ha buone abilità con Photoshop.
5 – Parliamo un po’ della tua attrezzatura: cosa hai usato le immagini vincenti e come scegli l’attrezzatura ideale per competizioni così esigenti?
Ho utilizzato una reflex pieno formato Nikon D850 con custodia Hughyfot. Due flash “made in Italy” OneUW 160. La cosa particolare da segnalare è che ho fatto tutto il mondiale senza mai cambiare l’obiettivo. Ho utilizzato sempre l’obiettivo Nikon 60mm macro. Utilizzando un convertitore grandangolare che si può installare in acqua, sono in grado di fare foto ravvicinate e grandangolari nella stessa immersione. Nelle foto ravvicinate macro e pesce ho utilizzato lo snoot ottico “Snooty” di mia produzione.
6 – Dietro ogni fotografia subacquea c’è una storia e una visione. Cosa ti ha ispirato? in particolare nella categoria ‘grandangolo senza modella’?
In realtà, nella foto con cui mi sono laureato Campione del mondo, ho dovuto fare di necessità virtù. L’acqua era molto torbida, per questo era necessario fare una foto il più pulita possibile, che avesse dei colori vivaci con lo scopo di “bucare lo schermo”. Sono riuscito nelle mie intenzioni: poca sospensione e colori complementari arancione e azzurro, ottenuti con un “preset” nella fotocamera studiato nei giorni precedenti alla competizione, e una quasi tridimensionalità della spugna data dall’illuminazione selettiva. Poi per vincere bisogna sempre sperare di aver fatto meglio degli altri concorrenti e mettere d’accordo tutti i giurati.
7 – Ci sono stati momenti difficili durante la gara, in cui hai dovuto affrontare condizioni sfidanti o imprevisti?
No, per fortuna è andato tutto abbastanza bene. A cominciare dal sorteggio dei campi gara che è stato, per la mia strategia, ottimale. Durante la competizione bisogna stare attenti a diverse cose: non superare i 30 metri di profondità, uscire almeno con 20 bar di pressione nella bombola, trovarsi sotto la barca entro l’orario stabilito e soprattutto stare sempre insieme al tuo buddy (modella/assistente). Pena squalifiche e sanzioni.
8 – Infine, cosa consiglieresti ad aspiranti fotografi subacquei che vogliono cimentarsi nelle competizioni internazionali?
Esistono gare internazionali aperte a chiunque in diversi paesi, come ad esempio in Croazia, in Slovenia e in Portogallo.
Per arrivare ad un Mondiale invece le cose cambiano. Bisogna partecipare alle selettive del Campionato Italiano, partecipare al Campionato Italiano, vincerlo e venire selezionati dalla Federazione.
In ogni caso si deve avere la voglia di mettersi in gioco. All’inizio ci possono essere delle delusioni ma bisogna essere consapevoli che si può sempre migliorare, e lo si può fare innanzitutto continuando a partecipare alle gare in estemporanea, perché si ha un confronto diretto con gli altri fotografi e perché molto spesso i giurati spiegano le motivazioni per cui una foto è migliore dell’altra.
A mio avviso la cosa più importante, è che quando si scatta sott’acqua, bisogna tenere a mente che non potrai fare affidamento sulla post-produzione e cercare di fare la foto più perfetta possibile. Controllare bene lo scatto sul display e se necessario, fare le dovute modifiche ai parametri di scatto e rifarlo finché non ci soddisfa.
Consiglio a chiunque voglia cominciare questo sport di non concentrarsi esclusivamente sull’attrezzatura ma piuttosto ampliare la propria tecnica fotografica, il più delle volte è quella che fa la differenza.
Foto gallery con le immagini vincitrici dei campionati mondiali di fotografia subacquea CMAS 2024




