Autore: Barbara Cutrone
Tutta colpa di Calypso….
Diario semiserio di una fotografa dilettante – l’inizio.
…no, non si tratta della bella Ninfa che tentò di irretire il vagabondo Ulisse.
La colpa è di tutti i filmati che guardavo in tivù da bambina, che avevano come protagonista la nave oceanografica dell’indimenticabile Cousteau, dal nome Calypso…rimanevo incantata! Ebbene, dopo tanti anni sono finita anch’io nel buco nero della fotografia subacquea…
Quando me ne sono resa conto, ormai era troppo tardi. Già. Quando per una settimana intera mi sono chiesta se era meglio scattare in raw jpg ho dedotto che non c’era più nulla da fare… tranne fotografare!
La mia primissima fotocamera è stata una compattina. È durata due vacanze. Giusto il tempo di acquisire un po’ di dimestichezza con l’assetto, fresca di owd. La prima è servita per capire che la strada sarebbe stata lunga e faticosa: ho conservato per ricordo gli scandalosi scatti di un uniforme color turchese/acquamarina delle ancora splendide pareti di Ras Umm Sid! La seconda per realizzare che, seppur dignitosissima, ma assai limitatissima, era ora di mandarla in pensione.
Già, ma che marca acquistare? Che modello scegliere? Dopo aver scandagliato tutti i forum del web (ma soprattutto le mie tasche) ho optato per la classica “via di mezzo”: Babbo Natale mi ha portato una scintillante Canon G12. Ed ecco che il mio nuovo giocattol no è quasi pronto per il mio prossimo viaggio, da godermi sino “in fondo”, visto che ora sono brevettata awd!.…
Step successivo: bisogna scafandrarla. Scatta il sondaggione fra amici / conoscenti fotografi sul modello da acquistare. Opto per una Custodia originale Canon. Per iniziare va più che bene… Certo, ora sono salita di un bel gradone. Scopro che i coralli, gli alcionari e quant’altro mi passa davanti agli occhi, in foto è… colorato! Un bel passo avanti…
Purtroppo per riuscire ad ottenere uno scatto appena decente (…uno su mille ce la faaaaa…) devo avvicinarmi molto al soggetto. enomale che prediligo i nudini ai pescioni. Senza contare: a) le penosissime ombre a bordo immagine; b) le scomodissime e innaturali posizioni che bisogna assumere (in perfetto assetto!); c) ultimo (ma non per questo meno importante, anzi…) l’enorme quantità di “sospensione” immortalata… Sembra la prima nevicata di gennaio! Le foto ambiente? Ah, no. Quelle proprio non vengono… buio pesto.
Non ci siamo, non ci siamo… La causa di tutto ciò? Lo sospettavo, avevo letto qualcosa in merito… il flash interno non basta, perdinci… E allora? È necessario acquistare un flash esterno, chiaro no? Non è propriamente necessario, invece, sfinire la mia Metà (alias Babbo natale) propinandogli elenchi di marchi, lumen e numeri guida; braccetti e staffe; cavetti e fibre…Ma tant’è, Lui ha tanta pazienza. Per fortuna che il mio compleanno – e la prossima vacanza – si avvicinano… Ed ecco che arriva il tanto agognato ultimo (ultimo?) pezzo per completare l’attrezzatura del perfetto fotografo subacqueo. Un bellissimo flash S&S YS01… Aaah, ora sì che si ragiona!
Via, verso nuove avventure! Ehm…certo che l’attrezzatura fotografica, seppur basic, occupa spazio…e pesa…è delicata… Mettiamo tutto nel bagaglio a mano! Che deve essere massimo 7 chili di peso?? Ohiohi….Il braccetto, la base, il cavetto e le batterie ci stanno… Il flash? Lo ripongo fra un pareo e l’altro (pesa ben 500 grammi), per evitare brutti colpi durante il viaggio. La custodia? Allora: vuota pesa altri 460 grammi e la fotocamera ”solo” 410. Per risparmiare volume decido di scafandrare la fotocamera. Occupano già uno spazio considerevole per fortuna non ho acquistato la custodia Ikelite…) e metto il tutto nella borsa a tracolla “del perfetto reporter”…. Vorrà dire che in viaggio me la tengo addosso… Ricapitoliamo: trolley imbarcato + mini trolley a mano + borsa a tracolla + marsupio. No, troppi bagagli… Che fare? La mia Metà (ah, se non ci fosse Lui, alias SuperBaddi, non saprei proprio come fare) custodirà nel “suo” bagaglio a mano, come fosse cristallo, la fotocamera scafandrata, insieme alla torcia smontata e al notepad…. Tanto è un maschietto, ha poco bagaglio…. Nel mio invece tengo la lente macro addizionale nuova di pacca (finirò prima o poi di aggiungere “pezzi” e svuotare le tasche? ho seri dubbi), che non vedo l’ora di provare… Menomale che è “micro” ed occupa poco spazio…. E per fortuna che non ho il BigEye! …così posso farci stare un costumino in più!
Finalmente in acqua posso dedicarmi completamente alla mia nuova passione… Certo che dopo la prima immersione, mi rendo conto che non è poi così semplice fotografare in manuale, col flash esterno, pure lui in manuale! Lo scoramento avanza…
A parte la “taratura” dei settaggi tempi/diaframmi, che dopo un po’ all’incirca si trova (poche storie!), l’ennesimo problema è la posizione del flash. Dopo aver scandagliato tutti i forum relativi all’argomento, e dopo aver ascoltato diverse scuole di pensiero, oggi sono ancora qui che litigo con il braccetto flex. Ma io non demordo, prima o poi la troverò la posizione giusta!
Dura è la vita del subacqueo fotografo…soprattutto se si è alle prime armi. Mi accorgo però che non è più possibile fare un tuffo senza fotocamera… Ormai è diventata una naturale “appendice”, un “terzo occhio” puntato nel blu…. Eppoi è psicologico: metti che quella volta che non ce l’ho con me, incontro un bel blue ring che zompetta tranquillamente davanti ai miei occhi? La tal cosa mi è capitata di recente sì, vabbé, noi subbi fotografi confidiamo molto nel “lato B”) e se non avessi avuto “Lei” non me lo sarei mai perdonato!
Ah, dimenticavo…per evitare spiacevoli conseguenze, non fatevi mai scafandrare la fotocamera da nessuno. Mai. Ma questa è un’altra storia…
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