Autore: Alessia Comini
Situata nell’estremità sud occidentale del
Golfo di Thailandia, l’isola di Koh Samui costituisce per molti versi
l’alternativa alla più nota Phuket.
Koh Samui è la più grande ed importante delle molte isole che costituiscono
l’arcipelago che da essa prende il nome, Mo Koh Samui, composto da isole piccole
e per la maggior parte poco sviluppate un gruppo delle quali, piccoli gioielli
coperti da una vegetazione color smeraldo, forma il parco nazionale di Ang Thong,
strettamente tutelato dalle autorità locali.
Il nome dell’isola pare che derivi dal malese “saboey”, porto sicuro per
l’appunto: la sua posizione riparata all’interno del Golfo l’ha infatti protetta
in passato da eventi naturali disastrosi quali lo tsunami del 2004, di cui è
stata invece vittima Phuket.
Si presume che la prima colonizzazione
dell’isola sia risalente a comunità di pescatori stabilitisi là nel VI secolo, e
successivamente dedicatisi all’esportazione delle numerose risorse naturali
dell’isola stessa, quali gomma naturale, cocco e frutti diversi, quali il
famigerato “durian”, tanto amato da alcuni quanto detestato da altri per il suo
sapore ed il suo odore particolare.
Solo negli anni Sessanta l’isola ha conosciuto i suoi primi turisti, Hippies
attratti dalla sua bellezza incontaminata, turismo che attualmente è divenuto il
settore trainante della zona, specie dopo il triste evento dello tsunami del
2004, che ha portato i tour operator mondiali a volgere l’attenzione verso
questa zona, che, nonostante la costruzione di numerosi alberghi, ha mantenuto
inalterate le sue caratteristiche, la strada principale che ne percorre il
perimetro, i piccoli centri abitati con i loro templi, la foresta color
smeraldo, il mare caldo e turchese, le spiagge bianche ed incontaminate.
Un’isola adatta a tutti: alle famiglie, che possono sbizzarrirsi tra spiagge,
piscine, ristorantini ottimi ed a poco prezzo, visite all’arcipelago, ai giovani
che troveranno di che divertirsi, ed anche a noi subacquei, grazie ai numerosi
centri immersioni sparsi per l’isola e muniti di comode barche, con cui
raggiungere i numerosi punti di immersioni situati nei suoi dintorni,
principalmente intorno alla piccola isola d Koh Tao.
La subacquea a Koh Samui
L’acqua caldissima è la caratteristica principale del mare dell’arcipelago: non
è raro incappare in temperature di 32 gradi o anche maggiori. Il termoclino si
sente, appena accennato, intorno ai 20 metri, profondità che, data la
configurazione del fondo, è difficile superare.
Si tratta infatti di un golfo, una sorta di “mare chiuso”, da cui emergono
pinnacoli e isole con caratteristiche rocciose, su cui si innestano costruzioni
coralline di notevoli dimensioni, tra cui nuotano grossi branchi di pesci dai
colori tipici tropicali, ma soprattutto enormi banchi di pesce di passo.
Questi “dive point”, infatti, si tratti di secche o di vere e proprie isole,
sono di fatto delle stazioni di pulizia utilizzate da molteplici specie ittiche,
tra cui enormi cernie, barracuda, pesci balestra: questo fatto permette di
avvicinare molto anche pesci che di solito si mantengono a distanza, e che qui
difficilmente manifestano paura.
I punti di immersione sono abbastanza simili gli uni agli altri, tuttavia, per
completezza, ne descriveremo alcuni tra quelli visitati.
Sail Rock
Si tratta di una delle immersioni più famose dell’arcipelago, un pinnacolo di
roccia a forma do iceberg che si innalza da un fondale sabbioso di circa 40m
fino ad un’altezza di circa 15 metri sul livello del mare. L’immersione, di per
sé, è molto semplice: si effettua semplicemente il giro del pinnacolo, per
ritrovarsi, dopo una cinquantina di minuti sotto la barca.
Il fondale vero è proprio generalmente non viene raggiunto, dal momento che,
trattandosi di un fondo sabbioso/fangoso, c’è spesso una densa sospensione, il
che rende più indicato mantenersi entro i 30 metri di profondità.
Qui ci si diverte a gironzolare tra gli anfratti, in cui gorgonie a frusta,
gigantesche spugne a botte e a tubo creano diversi habitat e nascondigli per
pesci stanziali e non.
Notevole è la varietà di cernie presenti: piccole, grandi, giganti, tutte si
fermano a sfruttare i servigi dei pulitori.
Intorno ai 18 metri si trova l’ingresso di un breve camino roccioso che “sbuca”
intorno ai 12 metri, ed è incrostato da spugne colorate e parazoanthus
tropicali.
Immancabile, all’uscita, l’incontro con uno splendido esemplare di pesce
balestra titano nel suo posticino preferito, in atto di farsi pulire e nel
contempo farsi uno spuntino; molto vicino ad esso si incontra un nutrito gruppo
di barracuda, che permette di finire l’immersione risalendo circondati dal loro
vortice.
Shark Island
Posto a ridosso dell’isola di Koh Tao, si trova questo tranquillissimo punto di
immersione a pochi metri di profondità, in cui da padrone, anziché gli squali la
fanno…. i pesci pagliaccio che, nella loro bella livrea rosa popolano i
tappeti di anemoni che tappezzano la sommità di questa simpatica secca. L’acqua
non è mai limpidissima a causa del gioco di correnti, ma è proprio grazie a
questa situazione che si gli anemoni prosperano, ed oltre ad essi anche i
deliziosi pesci farfalla, che attraversano in formazione i primi metri di acqua,
i pesci angelo, le immancabili cernie.
Nel complesso una piacevole e rilassante immersione…. a dispetto del nome!!!
South West Pinnacles
Altro punto di immersione molto famoso dell’area, si tratta di un gruppo di
pinnacoli sommersi tra cui è possibile aggirarsi senza una direzione
particolare: generalmente non diverso dagli altri punti della zona, è però
possibile incontrarvi, ovviamente nel periodo giusto, lo squalo balena: il
periodo migliore per incontrarli va da Febbraio ad Aprile, ma ovviamente è
necessaria una buona dose di fortuna!!! Possibile l’incontro con piccoli squali
di barriera, oltre che con i grandi pelagici e le cernie già segnalate negli
altri punti di immersione.
Per informazioni sulle immersioni:
www.easydivers-samui.net/
Per chi non si immerge, la natura di Koh Samui offre svariati spettacoli, degni
di una vera foresta tropicale: da non perdere la visita al Parco Nazionale Ang
Thong, un arcipelago di piccole isole protette dallo sfruttamento e dalla natura
lussureggiante, incui è possibile effettuare visite, pranzare in spiaggia,
praticare lo snorkeling.
Inoltre, per chi desiderasse la vita da spiaggia “pura”, vi è solo l’imbarazzo
della scelta: l’isola ne è piena, e praticamente davanti a ogni resort ve ne è
una privata.
Di sera, la vita notturna dell’isola si anima: alcuni club sono alla moda e
molto frequentati, come pure vi è un’ampia scelta di ristoranti per tutti i
gusti e le tasche: da non perdere la rinomata cucina thailandese, gustosa e
saporita, prevalentemente a base di pesce pescato freschissimo (eccezionali i
gamberi!). Unica avvertenza: la cucina tradizionale è molto piccante, ed è
meglio avvisare sempre il cameriere nel caso non lo si desiderasse.
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito dell’Ente del Turismo
Thailandese:
www.turismothailandese.it su cui sono disponibili, oltre a molte diverse
informazioni interessanti ed i contatti diretti per richieste più specifiche,
anche i link con i siti delle diverse zone e con gli operatori turistici che si
occupano dell’area.
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