Autore: Marco Milanesi
Gli animali a Walea
Grazie alla foresta tropicale alle spalle del villaggio Walea è un posto ideale anche per chi oltre alla natura sommersa ama la natura in generale. Se vi piace la fotografia naturalistica a Walea non troverete la solita isoletta brulla e povera di vita ma un vero e proprio micromondo tutto intorno a voi.
Come già accennato la foresta è intricata ed integra e ricca di floride piante tropicali dove sono presenti numerose specie animali.
Manicure
Nella foresta sono piuttosto comuni i Cuscus, dei marsupiali arboricoli (simili a degli orsetti), ho avuto occasione di osservarne uno ma non sono riuscito a fotografarlo in quanto era l’imbrunire ed era su una pianta altissima. Ne esistono di due tipi uno notturno che si nutre di frutta ed uno diurno che si nutre di foglie di Eucalipto.
Altro animaletto curioso è il Tarsio (Tarsius spectrum), appartiene ai Tarsioidei, una famiglia dei Primati. I Lemuri ad esempio appartengono alla loro stessa famiglia specifica. I Tarsi sono gli unici primati interamente "carnivori", la loro dieta infatti è costituita da insetti, ragni, scorpioni, piccoli uccelli, uova e minuscoli roditori.
Una libellula rossa
Libellula azzurra
Queste minuscole ed esili libellule sono molto simili alle nostre Pyrroshoma nymphula. Variano unicamente in piccole modifiche della colorazione. Questa libellula aveva scelto l’interno della foresta come habitat.
Più difficile da incontrare è invece il Babirussa che vive nel sottobosco all’interno della foresta ed è una specie di cinghiale. Il babirussa è noto per le sue due paia di zanne molto larghe e ricurve all’indietro verso la testa. Nel maschio, le due zanne superiori sono così lunghe che spuntano oltre il muso.
Un piccolo Sauro "alato" dotato di una membrana che unisce le zampe posteriori a quelle anteriori e che gli permette di effettuare delle brevi planate tra un albero ed un altro.
Molto comuni, piuttosto grosse ed estremamente aggressive queste formiche rosse.
Velocissime nell’attaccare chiunque invade il loro territorio. Sono stato morsicato più volte mentre facevo le foto nella boscaglia. Sia sulle mani, sia sulle gambe sulle quali si arrampicavano veloci senza troppi indugi, sia in faccia facendosi cadere dai rami sopra di me.
Incontrerete sicuramente i Varani dell’isola, lunghi circa un metro. Arrivano fino alle vicinanze del resort alla ricerca degli avanzi di pesce provenienti dalla cucina. Sono piuttosto schivi e veloci a nascondersi, ma molto voraci, perennemente alla ricerca di carne.
Altri rettili facilmente incontrabili sono gli immancabili Gechi, delle piccole lucertole dalla coda blu intenso e dei sauri “volanti” dotati di una membrana che unisce le zampe posteriori a quelle anteriori e che gli permette di effettuare delle brevi planate tra un albero ed un altro.
Mantide religiosa (più religiosa di così)
Numerosi e colorati gli uccelli. Quelli che preferisco in assoluto sono i Colibrì. Sono famosi per la loro capacità di rimanere fermi in volo come degli elicotteri e per avere un lungo becco ed un ancor più lunga lingua tubolare per estrarre il nettare dai fiori. Ciò che colpisce di questi piccoli e scatenati uccelli, incapaci di camminare o di arrampicarsi, è il battito delle ali, che molto si avvicina a delle vibrazioni. Il movimento è talmente veloce da consentire all’uccellino di rimanere sospeso a mezz’aria mentre succhia il nettare e di visitare in brevissimo tempo molti fiori. Nonostante le dimensioni ridotte, i colibrì sono molto combattivi e belligeranti e talvolta, sono in grado di allontanare anche uccelli molto più grandi di loro.
Airone, che spicca il volo
Ogni specie di colibrì si è adattata a succhiare il nettare da specifici fiori e per questo il becco e la lingua si sono modellati a seconda delle esigenze.
Fotografare i Colibrì non è semplice, prima di tutto sono piccolissimi (la metà circa di un nostro passerotto), ed inoltre hanno il diavolo in corpo… non stanno fermi un attimo.
Un maschio del Colibrì Nectarina Jagularis. Ad una prima occhiata sembra avere la testa nera, in realtà con la giusta inclinazione si nota il blu elettrico.
Una femmina del Colibrì Nectarina Jagularis. Le femmine hanno colori meno sgargianti dei maschi.
Un Colibrì beccato in volo mentre succhia il nettare dai fiori. Questa foto è stata scattata con l’obbiettivo Nikkor 300/4 impostato a diaframmi molto aperti per ottenere un fondo omogeneo e sfocato. I Colibrì indonesiani utilizzano questa tecnica per nutrirsi abbastanza di rado rispetto ad esempio ai loro simili SudAmericani che si nutrono prevalentemente in questo modo.
Sono presenti dei Merli molto particolari con la coda a V, rondini, pappagallini (molto schivi), aquile pescatrici ed uccelli di molte altre varietà. Bellissimi e frequenti i Martin pescatore di varie colorazioni. E’ dotato di un volo sempre rapido e uniforme, che gli permette di fendere l’aria in linea retta, mantenendosi in una direzione parallela a quella del livello del mare.
"Atterraggio" di una Rondine.
Il Martin pescatore, a causa dei piccoli piedi si limita a saltellare su qualche pietra o qualche palo, e non cammina mai sul terreno. Si nutre principalmente di pesciolini e di granchi, a cui aggiunge molti insetti, destinati soprattutto ai piccoli. In quanto molto vorace necessita di una grande quantità di cibo ed ogni giorno, per saziarsi, deve mangiare dieci o dodici pesciolini lunghi un dito. Non di rado riesce ad impadronirsi anche di prede abbastanza grosse. Pesca solamente con il becco tuffandosi fulmineo da un ramo o da un masso. Gli bastano pochi colpi su di un sasso per uccidere la preda e per ingoiarla, certe volte deve lanciarla in aria e riafferrarla con il becco per disporla in una posizione migliore.
Un Martin pescatore in attesa di catturare la sua preda.
Sulla riva, vicino gli scogli si trovano facilmente i Periophtalmus, pesci in grado grazie alle pinne pettorali sviluppate, di uscire dall’acqua per parecchi minuti.
La respirazione viene praticata soprattutto con la pinna caudale, che, riccamente vascolarizzata, diventa quasi un apparato respiratorio supplementare. Per mantenerla umida, il pesce ogni tanto la mette a mollo nell’acqua. Inoltre per riuscire a rimanere fuori dall’acqua ingoia grandi boccate d’aria e la mescola con l’acqua trattenuta ad arte nelle due camere branchiali ermeticamente chiuse verso l’esterno.
Due Periophtalmus in posa. Sono tra le prede preferite dei Martin pescatori.
Sono rimasto favorevolmente colpito anche dalla numerosa presenza di insetti e di farfalle. In particolare la Mantide religiosa e l’insetto stecco che sono tra gli insetti che maggiormente preferisco, ma anche delle bellissime libellule e molte farfalle alla ricerca di fiori sia sugli alberi che crescono sulla spiaggia, sia nel sottobosco mimetizzate tra le foglie. La Mantide religiosa è uno degli insetti maggiormente "fotogenici" in quanto è solita posizionarsi in posture molto eleganti. La foto che segue, ad esempio, rende bene l’idea di quanto intendo dire, si tratta di una mantide religiosa fotografata in controluce durante uno dei bellissimi tramonti che si possono ammirare sull’isola.
Una mantide fotografata al tramonto.
La testa di una Mantide
Mantide in caccia di prede. Si nutre di altri insetti che cattura con le caratteristiche zampe anteriori.
Infine va menzionato sicuramente il granchio del cocco. È un enorme paguro terrestre in grado di arrampicarsi sulla pianta e famoso per la sua abilità nel rompere le noci di cocco con le sue forti chele per mangiarne il contenuto.
Le foto
Tutte le foto agli animali sono state scattate in NEF e poi elaborate in postproduzione con Photoshop. In genere agisco sui livelli, lievemente sulle curve. Per i colori utilizzo lo strumento correzione colore selettiva, ed infine applico una leggerissima maschera di contrasto. La macchina utilizzata è una Nikon D200, come obbiettivi per le foto macro utilizzo un Nikkor AFs 105VR abbinato al flash SB R1C1 (soprannominato dagli altri ospiti dell’isola "Predator" in quanto se abbinato ai due minidiffusori ricorda i denti dell’orripilante alieno in questione) raramente abbinato ad un flash SB600 con diffusore per schiarire il fondo. Le foto macro quando mi è consentito cerco di farle utilizzando un cavalletto (Manfrotto 055MF3 + testa a cremagliera 410). Come altri accessori utilizzo il cavetto di scatto, la staffa micrometrica Manfrotto 454, e se necessario un mirino a 90°.
Un Imenottero preso in volo mentre con la piccola lingua succhia il nettare da un fiore.
Una farfalla fotografata nell’interno della foresta.
Queste minuscole farfalle erano molto comuni ed avevano sviluppato una interessantissima caratteristica. Le ali nella parte posteriore presentano delle appendici che ricordano delle antenne, muovendo le ali le appendici scattavano creando l’illusione estremamente efficace che la testa fosse li. Si nota anche il "falso occhio". Tutte piccole e molto veloci ne ho fotografate di più varietà con lievi variazioni nella colorazione.
Farfalla che aveva scelto come ambiente l’interno della giungla.
Farfalla comune sulla spiaggia.
Per le foto agli uccelli molto di rado utilizzo trepiede. Come obbiettivi utilizzo un Nikkor AFs 70-200VR/2,8 e un Nikkor AFs 300/4 a volte muniti di teleconvertitori.
Per le foto panoramiche ho utilizzato un Nikkor 12-24 munito di filtro polarizzatore.
Per le foto subacquee purtroppo utilizzo un attrezzatura obsoleta che mi consente mediocri risultati. Utilizzo una Coolpix 5400 scafandrata Nimar. Come illuminazione due faretti Nimar da 50 W l’uno.
Se desiderate ulteriori informazioni potete contattarmi a questo indirizzo: marco.milanesi CHIOCCIOLA acquaportal.it
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