Autore: Matteo Alaimo
Ci sono viaggi che lasciano il segno.
Mete che hai sempre sognato visitare.
Paesaggi “cartolina” che rimarranno indelebili nella tua mente…..ed ogni volta
che sentirai rinominare queste località, non potrai che percepire un sussulto
nel cuore e ritornare a ripercorrere con la mente il tempo trascorso in
quest’incantevoli luoghi.
Il mio viaggio in Polinesia Francese, insieme a mia moglie, inizia il 18 luglio
2011; abbiamo avuto la fortuna di vivere 10 giorni in questo paradiso terrestre;
il nostro itinerario ha previsto tre tappe Tahiti, Bora Bora e Moorea, le tre
isole principali dell’arcipelago della Società.
La Polinesia Francese è un’insieme di arcipelaghi, per la precisione sono
cinque: Isole Australi, Isole della Società, Isole Tuamotu, Isole Gambier e le
isole Marchesi.
Le isole della Società e le Tuamotu sono le più battute da noi subacquei; le
prime più da “da viaggio di nozze”, mentre le seconde più selvagge,
incontaminate ma allo stesso tempo molto affascinanti.
Le mie attività subacquee si sono svolte principalmente sull’isola
di Moorea.
Moorea è un’isola vulcanica a forma di
“tridente”; la costa Est si affaccia sull’isola principale dell’arcipelago,
Tahiti. Appena sbarcati sembra di essere sul set di uno dei tanti “film
pirateschi” dove non si vede niente al di fuori del verde intenso delle foreste
e l’azzurro cristallino del mare.
La nostra base per 5 giorni è stata il “Sofitel
Ia Ora” nella località di Teavaro. A detta di molti questa è una delle più belle
baie dell’isola.
Arrivato in Polinesia Francese con un brevetto OWD e non più di una 20ina di
immersioni tra Lago Maggiore e qualche sporadico tuffo nel mar Ligure mi
appresto ad organizzare i miei primi tuffi in oceano.
Con il mio solito inglese maccheronico e
l’aiuto della traduttrice personale, mia moglie, riesco a programmare le
immersioni da effettuare nei miei 5 giorni di soggiorno a Moorea. La
gentilissima ragazza del diving, mi fa ben comprendere che la destinazione
quotidiana per chi ha già brevetto subacqueo non sarà all’interno della baia ma
in pieno oceano al punto d’immersione denominato “SHARK POINT”.
Dopo 20 immersioni tra lago e mare, dove il pesce più grosso avvistato
sott’acqua fu una cernia la parola “Shark” ha destato in me un attimo di
preoccupazione…..
L’immersione più volte ripetuta nei giorni a seguire, lo SHARK POINT, non è
segnata tra le più note immersioni individuate sulle mappe dell’isola che si
trovano tutte a nord ovest….per motivi logistici e di organizzazione l’ottimo
staff del Sofitel effettua solo immersioni nella baia di Teavaro ed appunto al
sopracitato SHARK POINT…
Il punto d’immersione dista circa 15 minuti di navigazione dalla struttura del
Sofitel, ed è situato sul versante est dell’isola; dopo essere arrivati sul
punto, come di consueto, ascoltiamo con attenzione il briefing, effettuiamo i
controlli necessari con il compagno e ci si tuffa nell’immenso blu.
Appena immerso mi accorgo all’istante che
questa immersione potrà offrirmi emozioni che sicuramente il Lago Maggiore non
mi ha ancora regalato.
L’ospite ricercato da me e da tutto il gruppo è un grosso esemplare di squalo
limone che, a detta di Nicolas (guida), viene a far visita nella prima
immersione della giornata.
Così è, in lontananza Nicolas ci segnala il ns “amichetto” che con immensa calma
ed eleganza spunta dal blu intenso dell’oceano per venirci a scrutare….al suo
seguito arrivano altri due squali limone.
Il primo approccio con uno squalo in immersione
è stato adrenalinico, e forse anche per questo che nella prima immersione non ho
avuto occhi che per lui, la sua eleganza nel muoversi pur essendo un’esemplare
di almeno 3 metri mi ha incantato. L’adrenalina prodotta, causa incontro
ravvicinato con squalo limone, è stata percepita anche dalla mia bombola che in
30 minuti si svuota!!!
Nelle successive immersioni siamo stati sempre accolti da 4 squali pinna nera
all’ingresso in acqua…durante i tuffi abbiamo avuto la fortuna di vedere aquile
di mare, pesci napoleone, anemoni e pesci nemo, pesci pappagallo, pesci
farfalla, murene, pesci imperatore, tonni ed un pesce simile alle nostre salpe
di un colore giallo fosforescente abbagliante….ovviamente ad ogni tuffo non
poteva mancare il ns amico, lo squalo limone, che con la sua consueta
raffinatezza ci osservava per qualche minuto per poi tornare nel profondo blu.
Immersioni con visibilità 30/40 metri e
temperatura dell’acqua segnata dal computer di 22° di media….
INSOMMA IL PARADISO PER OGNI SUBACQUEO!
Moorea tra le tre isole è stata quella che più
mi ha colpito….le sfumature dell’acqua, il colore blu cobalto dell’oceano oltre
la “passe”che piano piano diventava di un un azzurro cristallino sconvolgente
verso riva non mi abbandoneranno mai.
Una volta nella vita (io spero e vi auguro anche più d’una) questi luoghi
incantati vanno visitati!
Arrivederci Paradiso Terrestre!
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