Autore: Serena Marchi
17 luglio partenza per la mia prima crociera sub insieme al
mio gruppo di amici e subacquei, una crociera in Indonesia, nel parco marino di
Komodo.
Avevo preso da pochissimo il brevetto, solo 22 immersioni,
ero eccitata ma al tempo stesso un po’ spaventata, non sapevo se sarei stata in
grado di affrontare tutte le immersioni.
Dopo aver fatto un giorno di sosta nella bellissima Bali, dove ci era stata
organizzata una visita alle risaie, arriviamo a Bima, nell’isola di Sumawa, lì
ci aspettano le nostre due guide, saliamo sull’Ondina, un veliero di 32 metri e
iniziamo l’avventura.
Avevamo programmato tutte le immersioni in nitrox, anche perché si trattava di
fare 3 immersioni al giorno più la notturna facoltativa.
L’Ondina è abbastanza comoda tranne la camera che condivido con la mia compagna
di viaggio, la stanza di prua, piccolissima, dovevamo fare i turni per entrare,
a parte questo, prepariamo tutta l’attrezzatura e via per la check dive, una
notturna a Bima – Bethlehem, 60 minuti a 14 metri e lì si apre un mondo, un
paradiso, colori e pesci in ogni centimetro: la forma giovanile del pesce
pipistrello, i dolci labbra, i pesci trombetta, i lima, i pesci vetri, i pipa,
il granchio ornamentale, i gamberetti commensali con il loro agitar di zampette
sembra che danzino, il bellissimo gambero imperatore, l’orang-utan, i pesci
scorpioni, anemoni con tutti i loro pagliacci, il pesce rana, i cavallucci
marini e tanti, tantissimi nudibranchi di ogni tipo e colore.
Saliamo a bordo con gli occhi che ci luccicano dalla felicità
e carichi di emozione. E’ un’esperienza unica che non si puo’ raccontare, va
vissuta per capire cosa è.
Tutti a nanna e via per la prima vera giornata subacquea.
La mattina sveglia alle 6 per fare 4 immersioni giornaliere.
Ancora Bima per Bethlehem, Batuputih, Bumie Reef per poi raggiungere l’isola di
Sangeang la bellissima immersione a Bubble Reef, un paesaggio fantastico con le
bolle d’aria che escono dal terreno, se tocchi il fondale è caldo, lì avvistiamo
anche il mio primo pesce pipa fantasma, non resisto all’emozione e poi ancora
l’immersione a Criters Creek ed a Kampung Bountoh (un’immersione un po’ più
impegnativa con corrente forte).
Le guide sono brave a cercare comunque i moment di slack.
Si arriva a Gili Lavalaut nel parco di Komodo, i paesaggi
sono spettacolari, i tramonti indimenticabili, ricordo perfettamente gli spicchi
di mare che uscivano dalle selvagge montagne, il silenzio, l’acqua turchese che
si mescola alle colline color terra bruciata, si vedono draghi, scimmiette e
maiali selvatici sulla spiaggia, le scimmie sono fastidiose, litigano fra ti se
e strillano.
Ma eccoci pronti per la tanto declamata Castel Rock, la guida ci avverte che
potremmo trovare della corrente e che quindi dobbiamo scendere velocemente a 25
metri in effetti la corrente è forte, ci hanno dati l’uncino per arpionarci alla
roccia ma lì finalmente avvistiamo i miei primi squali bianchi.
Facciamo anche una seconda a Castel Rock e poi ci spostiamo a circa un
chilometro di distanza per trovare Crystal Rock. Da lì a Crystal Bommie dove
vediamo il microscopico Pigmeo, piccolissimo, ci vuole proprio un occhio
esperto.
Decidiamo di saltare un’immersione e di farci portare alla
pink beak, incredibile la sabbia è rosa veramente e siamo solo io e la mia
compagna di vacanza sulla spiaggia, l’acqua è trasparente, calda, un luogo
suggestivo, il silenzio.
La vacanza procede e ci spostiamo ancora più a sud, l’acqua comincia a farsi più
freschina, ci vuole l’aggiunta di un mutino, facciamo le immersioni a Rinja:
Wainilu nella parte nord dell’isola riparo per i grugni tori e molti coralli
morbidi, the Boulders e Rhino Rocks .
Riniziamo piano piano la risalita verso la meta iniziale.
Isola di Padar per le Tre sorelle, tre pinnacoli che affiorano fino quasi alla
superficie, sono pieni di coralli che offrono riparo ai pesci di barriere e per
Secret Garden.
E’ tempo di confrontarsi anche con Cannibal Rock con correnti ascensionali che
però trasportano una gran massa di sostanze nutritive e quindi per noi subacquei
questo significa pesce ovunque, dalle pareti di pesce arriviamo alla
meravigliosa Manta Alley nella parte meridionale di Komodo. Indescrivibile! Ne
facciamo 3 a Manta Alley perché è troppo emozionante una decina di mante in
formazione che danza intorno a noi.
Raggiungo quota 50, orgogliosa di me stessa.
L’Indonesia è bellissima, piena di vita, colori, coralli di tutti i tipi e
forme, nudibranchi dappertutto, ovunque ti giri c’è qualcosa da vedere e da
scovare nei vari anfratti. Una varietà incredibile di animali, dalle grandi
mante al minuscolo pigmeo, squali, tartarughe, il bellissimo gambero arlecchino,
barriere coralline incontaminate.
Anche se le immersioni sono molto belle, vale la pena di fare una sosta per
vedere il parco nazionale di Komodo via terra, per scrutare da vicino il drago.
C’è inoltre la possibilità mentre si fa la crociera di scendere in un piccolo
paesino di pescatori, a me non mi ha entusiasmato molto perché vieni assaltato
da tanti bambini in cerca di caramelle o pennarelli, è un tipo di turismo che mi
rattrista quasi uno sfruttamento della povertà.
A tutte le persone che hanno intenzione di vivere
l’esperienza della crociera a Komodo consiglio la doverosa tappa a Bali, ne vale
la pena, loro sono molto cordiali, si possono mangiare i loro piatti tipici con
pochi dollari se ama provare i loro ristoranti che sono pulitissimi, inoltre si
fa del buono shopping, ho portato via dei batique veramente belli.
Dopo questo paradiso non riesco più ad accontentarmi molto facilmente. Ho
continuato a fare immersioni naturalmente ma l’Indonesia mi ha stregata.
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