Ok, seconda puntata.
Dobbiamo mettere un po’ di “puntini sulle i”: l’Arabia Saudita è grande e non vi ho ancora detto perché ci sono finita. Intanto diciamo che la mia università, la King Abdullah University of Science and Technology (KAUST per gli amici), si trova più o meno a un’ora di macchina da Jeddah, vicino alla città di Tuwal, che è veramente piccola, ma piena di ristoranti da provare. Cosa che apprezzo visto che la borsa di studio è di quattro mesi.
Il motivo della suddetta borsa di studio è che, nonostante tutto, sono qui per lavorare. Lo so, suona poco credibile: penso che nemmeno mia madre ci creda davvero quando lo dico. Pero’ ho un mio progetto di ricerca (non solo mio in realtà, ho un professore di riferimento) che riguarda la simbiosi tra anemoni di mare e alghe, ovvero la loro capacità di vivere insieme con reciproco beneficio. Lo scopo ultimo del progetto, ma in generale del mio studiare questo tipo di simbiosi, è capire il più possibile su questa particolare relazione per dare un contributo nello sforzo globale di salvare le barriere coralline. Perché sostanzialmente se collassano i reef corallini collassa il mare, e se collassa il mare siamo spacciati: estinzione globale talmente rapida che i dinosauri e il loro meteorite ci sembreranno la cosa più tranquilla del mondo.
Partite dal presupposto che non si può salvare quello che non si conosce, per proteggere il mare bisogna studiarlo e capirlo. Motivo della figura del biologo marino: non siamo solo fighi con la muta da sub, siamo utili.
Comunque ci eravamo lasciati con la sottoscritta che smaniava per andare in acqua e respirare azoto. Finalmente la prima immersione nel Mar Rosso: nonostante la serata passata a fare festa (il tutto senza alcol, siamo sempre in un paese musulmano) alle 9 siamo pronti a partire. In un’oretta piena siamo sul sito di immersione (South Al-Fahal) e finalmente “passo del gigante” e cominciamo. La guida ha tutta la mia approvazione e mi ha “sgridato” solo una volta perché, ovviamente, sono rimasta indietro a fare foto. Un bel “nudibranco pigiama” mi ripaga della lavata di testa.
Due immersioni da favola e il giorno successivo è stato speso per lo snorkeling. Le foto si sono sprecate in entrambi i casi e, ovviamente, mi sono scottata di nuovo. Se ve lo state chiedendo: no! niente crema solare, non perché io sia masochista o stupida, ma perché i componenti delle creme solari stressano particolarmente il corallo e un corallo stressato tende ad andare incontro al fenomeno del bleaching (la perdita delle alghe simbionti di cui parlavamo prima) che in pratica vuol dire morte certa. Quindi snorkeling con una bella maglietta e se mi scotto le gambe me ne faccio una ragione.
In tutto questo comunque la settimana ricomincia: gli esperimenti sono stati fatti partire, le vasche pulite e le “bestie” (i miei anemoni) sfamate e coccolate. Confesso che alla fine della giornata, dopo ore passate al microscopio, mi congratulo apertamente con gli anemoni che sono collaborativi e restano fermi durante la foto (si, gli anemoni di mare si muovono un sacco). Il vero problema sarà quando gli anemoni mi risponderanno. A quel punto avrò bisogno una vacanza. Dura la vita dei biologi marini.
Dato che vi ho fatto credere che sono una super impegnata e seria lavoratrice direi che è il caso di dirvi un’ultima chicca. La settimana ve l’ho raccontata, manca un week end, ed è quello del 2 giugno. Purtroppo in quel dell’Arabia Saudita l’abbiamo passato lavorando, comunque grazie ai suggerimenti degli italiani che sono lavoratori/dottorati/studenti del KAUST da anni, organizziamo i taxi per Jeddah e siamo presenti alla Festa del Consolato. Ovviamente non si esce dal KAUST senza abaya, ma sotto è d’obbligo il vestito da sera che faccia capire subito che, anche se sono un’italiana all’estero e faccio diving a ogni occasione utile (il che forse mi rende un po’ un “maschiaccio”), non ho dimenticato come ci si veste bene. E quindi niente: discorso della Console Martini (tutta orgogliosa dei suoi gioielli Bulgari), presenza del Ministro degli Esteri, spettacolo d’intrattenimento e dimostrazione della potenza della Lamborghini. Le foto sono poche perché ero impegnata a divertirmi e ad apprezzare il vino che non vedevo da un po’, ma sono comunque convinta che dopo la descrizione dei miei week end abbiate completamente superato l’idea che vivo in laboratorio, anche se vorrei tanto convincervi del contrario.
Comunque questo fine settimana ormai è passato per quanto mi riguarda e purtroppo niente azoto, ma il prossimo sono previste altre due immersioni: continuo a sperare di vedere uno squalo. Mi accontento anche di uno piccolino.
Incrociate le dita: dovrà essere foto-collaborativo.
Brava, molte ragazze della tua età dovrebbero prendere esempio da te.
Buon lavoro, anche!
Grazie xD