Domenica a tappe.
Domenica: relax, sveglia tardi e colazione in tranquillità.
Se non sei un sub.
Se sei un sub, o nel mio caso una subba, la sveglia della domenica è comunque alle 7 se vuoi immergerti.
E questo vale anche se sei a Taiwan. Anzi diventa quasi piu’ complicato. La mia famiglia ormai è abituata al fatto che trascino l’attrezzatura in giro per casa la domenica mattina, almeno quanto io mi sono abituata alle parolacce di mia sorella che giustamente vuole dormire almeno la domenica. Ma se sei in un dormitorio femminile, con in stanza altre ragazze, improvvisamente assumi movenze da ninja per evitare di svegliare tutti e anche spostare il gav, con tutti i suoi moschettoni, diventa un’operazione silenziosissima.
Comunque da bravi studenti fuori sede anche i ragazzi che mi portano a fare immersioni hanno problemi di trasporto e di spazio con le attrezzature, quindi ci schiacciamo tutti insieme appassionatamente nella macchina (gentilmente prestata dal professore di zoologia) e partiamo.
E qui iniziano le tappe della giornata.
Prima tappa: colazione, i bravi subbi non carburano senza caffe’.
Cerchiamo una bancarella e una felice signora taiwanese, sconvolta nel vedere un viso senza occhi a mandorla, è piu’ che felice di cucinare al volo la colazione tipica che, oggi, sarà a base di egg rolls, in pratica delle crepes salate con formaggio e prosciutto. Il tutto condito da una strana salsina rossa e accompagnato da un bel bicchiere di caffe freddo. E’ un ottimo modo per svegliarsi del tutto.
Seconda tappa: Hou bi hu beach.
Si parcheggia, si montano le bombole e poi….E poi trauma: indossare la muta sotto il sole con 35 gradi all’ombra nonostante siano le 9 di mattina. Io personalmente ho sempre trovato sconvolgente infilare una semistagna ed è stata una gioia il passaggio alla stagna per l’inverno e alla umida per l’estate. Tutto molto piu’ semplice e veloce. Il problema è che indossare una umida a Taiwan è come infilare una semistagna a Portofino d’estate con l’ansia di essere in ritardo per l’immersione e senza borotalco a portata di mano.
Ma alla fine la muta sale. Ci si immerge e quindi finalmente abbiamo la Terza tappa: il diving time.
I miei compagni iniziano a correre dietro a pesciolini di vario genere, tutti coloratissimi, mentre io come al solito sgrufolo in mezzo alle alghe e al corallo alla ricerca di nudibranchi. Stavolta poche lumachine di mare, ma nascosto sotto a un’insenatura ho trovato il mio primo pesce leone. Stupendo. Davvero magnifico.
Certo le foto le avevo già viste, ma trovarselo davanti praticamente dal nulla piccolo e carino e che sembra anche avere paura della macchinetta fotografica non ha prezzo. Che poi sia uno dei pesci piu’ velenosi del mondo passa totalmente in secondo piano. Quindi anche oggi foto a profusione.
Per pranzo nuova bancarella e, nel meglio stile dello street food taiwanese, ci regaliamo un “raviolo di pane” (il nome in cinese è impronunciabile) ripieno di carne e verdura. Buonissimo.
A questo punto ultima tappa: lavaggio attrezzatura e pomeriggio di relax, perché (prima lezione del corso base open water) “non si fanno sforzi dopo le immersioni”. In pratica si ha un permesso di default per “cazzeggiare” tutto il pomeriggio e per uscire a cena la sera. Cosi’ concludiamo la giornata facendo un salto al “caffe cinema”: un locale molto occidentale, ma talmente particolare che non si puo’ non provarlo. Pareti ricoperte di dvd e per cena waffles salati con salsine tipiche dell’isola e pollo all’orientale.
Insomma, possiamo dire che la sveglia alle 7 della domenica è ampiamente ripagata dalla favolosa giornata.