Autore: Claudio Di Manao
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http://www.claudiodimanao.com/
La percezione della sicurezza in uno studente
durante il corso coincide con quella dell’istruttore, e sulla sua formazione ma
con dei limiti. Una volta brevettato il subacqueo diventa autonomo. E una volta
lasciati da soli, buona formazione o meno, l’idea della sicurezza diventa spesso
un fatto personale.
I subacquei in questo genere di cose diventano molto creativi: riescono ad
interpretare e ad innovare qualsiasi cosa.
Più di tutto il concetto di disidratazione. Un subacqueo in camera iperbarica,
era solo disidratato per fortuna, disse che sì, s’era idratata ed aveva assunto
liquidi: una coca cola e ben due caffè. Lunghi, però! quelli lunghi che fanno a
bordo.
Lui tornò a posto e mi domandò perché glia avevamo somministrato dell’ossigeno.
I subacquei sono strani e fanno domande strane.
Alcuni si chiedono polemicamente:
– Cosa hanno fatto quelli del
DAN
per noi subacquei?
Aver reso l’ossigeno obbligatorio per legge e
averlo imposto come standard didattico in tutte le pratiche subacquee che
conosciamo, come prevenzione e trattamento delle emergenze.
– Si, ma… a parte la faccenda dell’ossigeno, cosa hanno fatto quelli il DAN
per noi?-
Beh, il DAN ha scoperto i benefici del deep stop e lo ha introdotto in molti
moderni algoritmi
– Si, ma a parte l’ossigeno ed il deep stop, cosa hanno fatto quelli del DAN per
noi?-
Beh, il DAN ha esplorato per primo i problemi del forame ovale pervio ed ha
tracciato i primi protocolli diagnostici
– Si ma… a parte l’ossigeno, il deep stop, il forame ovale, cosa hanno fatto
quelli del DAN per noi?-
Sta creando il più grande database su immersioni reali
– Si ma… a parte l’ossigeno, il deep stop, il forame ovale, il database…cosa
hanno fatto quelli del DAN per noi?-
La ricerca su diabete e immersioni…
– Si ma… a parte l’ossigeno, il deep stop, il forame ovale, il database, la
ricerca sui diabetici e immersioni…cosa hanno fatto quelli del DAN per noi?-
L’assicurazione per i subacquei: Per la maggior parte di istituti di
assicurazione la subacquea è uno sport pericoloso
– Si, ma a parte l’assicurazione subacquea…
(cit.)
Quello della guida subacquea è comunque un punto privilegiato di
osservazione.
T’aspetti di vedere squali balena o nudibranchi
per primo, invece questo è quello ciò che vedi tutto il giorno.
Se vuoi scrivere un trattato di antropologia subacquea hai tutto a portata di
mano
Soprattutto se lo fai in luoghi dove ti affidano giornalmente decine e decine di
subacquei.
Ma non sei più la loro mamma, dalla quale dipendono per sopravvivere, come nel
corso Open, sei una guida turistica, devi farli divertire, ma non hai più
l’autorità della mamma chioccia. Molti dei subacquei che ti ritrovi a bordo
hanno già fatto centinaia di immersioni
Spesso a modo loro
eccone uno, il paleobaquaticus: in inglese
Jurassic diver
Il suo problema, paradossalmente, è quello di
essere ancora vivo, malgrado le sue pratiche subacquee e le sue attrezzature
pericolose
Riconoscerete tutti un vetusto schienalino,
bombole che sicuramente riempie da solo,
mettendo a rischio l’intero condominio.
Per controllare l’assetto usa un sacchetto di plastica
Ritiene il gav uno strumento del demonio
Impugna sempre armi o attrezzi da scasso, vi chiederà di accompagnarlo a
saccheggiare un relitto o di portarvi a sparare ai esci in un parco marino.
Uno più o meno così mi si presentò dicendo che voleva andare a 90 metri con
l’aria.
Non mi accorsi subito che avevo a che fare con un soggetto come nell’
illustrazione perché s’era camuffato: per camuffarsi s’era portato un GAV.
Insisteva che voleva andare a 90 metri con l’aria.
Gli ho proposto un corso tecnico e lui m’ha detto di no,
che l’ha sempre fatto col mono e che il nitrox costa.
sì, parlava di Nitrox, non di TRIMIX.
Come dobbiamo comportarci quando un tipo così si presenta da un operatore
dell’industria subacquea?
La cosa migliore da fare è spaventarlo.
Gli dissi che volevo sostenere il suo progetto e lo accompagnai ad un centro sub
di quelli un po’..
Era il centro sub dove accettavano mance in cambio di occhi chiusi sui limiti di
profondità.
Bene: immaginatevelo, questo centro sub: l’insegna di legno, scolorita e
penzolante, un tizio con gli occhiali a specchio che si dondola su una sedia in
mezzo a innumerevoli mulinelli di polvere. E di cartacce. Li lasciai da soli nel
sole cocente.
Sembrava un film di Sergio Leone
Quello con gli occhiali a specchio
che si dondolava nel mulinello di polvere gli disse che per 50 dollari in più lo
avrebbe portato in qualunque abisso
e indietro Inchallah…
Che per i non arab speaking vuol dire: se dio vuole. M
a anche forse
Il subacqueo in questione decise d’immergersi con me e secondo le regole.
Ma la vera novità tra i subacquei pericolosi è rappresentata
Da quest’altro individuo: l’Homo baquaticus robur.
Come vedete indossa un’attrezzatura completa,
come per esempio GAV, manometro…
Anche lui, come il giurassic, è sopravvisuto a cose veramente terribili.
Una volta ho avuto il privilegio di portarne sott’acqua uno che era
sopravvissuto a ben 8 missioni Soyuz.
Abbiamo individuato due problemi principali che
lo riguardano:
la sua voglia insanabile di compiere imprese, che lo spinge a strafare.
L’altro problema è stato esaminato, sempre in Egitto dal dr. Adel Taher, della
camera iperbarica di Sharm el Sheikh, e rappresentante del DAN Egypt. Adel, in
una conferenza svelò a tutti i presenti che le bottigliette in mano a questo
tipo di subacqueo, quando saliva in barca al mattino, non contenevano acqua.
bensì una bevanda altamente disidratante ed intossicante che diventava
allucinogena in profondità.
Come viene percepito il concetto di sicurezza
da un subacqueo che al mattino si presenta con una bibita da 45 gradi alcolici?
Lo percepisci come una roulette.
appunto.
Di quali strumenti dispone il divemaster per ripristinare i concetti di
sicurezza nel subacqueo?
IL BRIEFING
Come un buon soffritto è alla base di ogni
sugo, un buon biriefing è alla base di ogni immersione.
Ma quanto un briefing riesce a mantenere questi concetti all’interno del
subacqueo?
Attraverso la rete mondiale dei divemaster,
abbiamo indagato, mar rosso, Europa, Messico, Australia, Maldive.
è la nostra conclusione potrebbe vanificare ogni ricerca scientifica
il briefing…
purtroppo
è…
solubile.
Vi ringrazio tutti per la vostra attenzione, Claudio Di Manao.
presentato alla conferenza ‘Sicuri sott’acqua 2013
Lugano’ del DAN Europe
Il blog di Claudio Di
Manao:
http://www.claudiodimanao.com/
Il sito di Claudio Di Manao:
http://claudiodimanao-fishbowlhead.blogspot.com/
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