Comprendere ed utilizzare le custodie in rosso di Elisa Isotta si può solo conoscendo un minimo di storia di questa azienda artigianale. Raccontando la storia di un uomo, appassionato di fotografia, che ha dato vita a un’azienda che produce attrezzature fotosub, coinvolgendo tutta la sua famiglia. Solo così possiamo provare a cogliere il valore di un prodotto tutto italiano, che oggi merita molto e si presenta con un rapporto qualità prezzo veramente degno di nota!
Tutto inizia con Egidio Isotta, nato come fotografo terrestre. Nel 1967 Egidio avvia il suo negozio di fotografia, Foto Isotta, a Lazise (VR). Dopo anni dedicati alla fotografia e alla vendita di attrezzature dedicate, si avvicina all’attività subacquea nel 1977. Immergersi e cogliere le immagini della vita sott’acqua appaiono subito attività inevitabilmente collegate. Egidio unisce passione ed impegno lavorativo, cimentandosi nella vendita di attrezzature fotosub di varie marche al dettaglio.Praticando la fotografia subacquea, comincia a conoscere i segreti di questa affascinante attività e, in modo approfondito, studia le caratteristiche tecniche delle attrezzature presenti sul mercato.
Nel 1980 Egidio Isotta progetta e realizza, in collaborazione con un amico, il primo flash subacqueo italiano con prestazioni elevate e dimensioni ridottissime. La qualità e le prestazioni di questo flash, grande poco più di una lattina di coca cola, semplice e nello stesso tempo robusto, gli permettono di dar vita, insieme alla moglie Lilia, all’azienda Isotecnic, con cui commercializza il flash a partire dal 1982.
La storia dell’Isomat 33 è una storia dalle mille sfumature; il corpo in alluminio verniciato di un bel rosso scuro e la sua magica luce, morbida ai bordi, con la sua copertura di oltre 90 gradi, lo rendono prezioso sia per chi utilizza il mitico Nikkor 15 mm sulla Nikonos, sia per chi, con la custodia, ne usa due contrapposti ai lati, a copertura dei grandangolari più spinti. La temperatura colore dell’Isomat 33, di 4700 °K, esalta le calde tinte delle pellicole migliori dell’epoca, sia Kodak che Fuji (Velvia 50). Tra i fotosub italiani (e non solo) il flash si diffonde rapidamente e diventa, a dover di cronaca, uno dei più utilizzati e noti. Isotecnic, sulla scia del successo, inizia ad ampliare la gamma dei flash per uso subacqueo.
Nascono nuove versioni dell’Isomat 33 e il flash viene presto affiancato dai mitici K50 e K35, con prestazioni, potenze e dimensioni diverse. Alla famiglia si unisce anche il piccolissimo Isotender, ottimo per riprese ravvicinate e macrofotografie. I flash vengono poi accompagnati da tre splendidi fari per uso subacqueo con impugnatura a pistola: i famosi Isolux. Il più piccolo, l’Isolux 20, comodo e maneggevole; il medio, l’Isolux 50, di dimensione ancora contenute rispetto alla potenza, e il più grande della famiglia, l’Isolux 100, con una luce che non si può dimenticare.
Le lampadine alogene dell’epoca, con la loro luce calda e avvolgente, hanno illuminato le immersioni notturne, negli anni novanta, di moltissimi subacquei.
Tra i prodotti Isotecnic non si può tralasciare di menzionare tutti gli accessori utili al fotosub; staffe e bracci di ogni tipo e misura completano un catalogo tra i più ricchi nel panorama italiano. E poi anche i tubi di prolunga per le Nikonos, torniti e rifiniti come pochi, indispensabili per la macro; una chicca di questi tubi macro era la possibilità di svitare una delle astine del telaio a forchetta, così da permettere ai fotosub più esigenti di inquadrare in modo agevole anche nelle situazioni più difficoltose (chi ha lavorato con i tubi di prolunga comprende certamente meglio il concetto).
La produzione di flash subacquei conduce Egidio e Lilia, con Isotecnic, verso il mondo delle gare di fotografia subacquea. Ben presto nasce il Team Foto Sub, semplice supporto ai fotografi che utilizzano attrezzature Isotta. Molti fotografi ottengono i primi risultati importanti; non passa molto tempo che il team vince i campionati mondiali e il nome dell’azienda inizia a circolare nel migliore dei modi.
La produzione degli Isolux spinge la Isotecnic a lanciarsi nella realizzazione di un nuovo prodotto: la custodia per video, con lente grandangolare per uso subacqueo. Questa custodia è affiancata da un sistema di luci chiamato Astice 200, con due teste illuminanti da 100 watt ciascuna e pacco batterie separato, da montare sotto la custodia! Negli anni sono stati sviluppati altri prodotti all’avanguardia nell’illuminazione subacquea, come ad esempio il flash K50 ttl, primo flash automatico. La svolta avviene nel 1996, quando entra a far parte dello staff Isotecnic la figlia Elisa. Un periodo di affiancamento per seguire le orme di papà Egidio consente a Elisa (e al marito Andrea) di capire il funzionamento dell’azienda e diventarne titolare nel 2006. L’esperienza acquisita stando a contatto costante con i più grandi nomi della fotografia subacquea italiana permette alla Isotecnic di studiare da vicino le esigenze reali dei fotosub.
Nel 2007 l’azienda compie un passo importante: inizia la produzione di custodie per fotocamere reflex, innovando e modificando alcune custodie di una ditta Italiana. Nasce cosi una serie di scafandri di quel caratteristico “Rosso Isotta”, per fotocamere analogiche e digitali, proprio nel periodo di transizione della fotografia che vede l’arrivo irruento del mondo digitale. Da questa esperienza nasce poi, nei primi mesi del 2010, la prima custodia interamente progettata e costruita da Isotecnic. Le caratteristiche principali sono: apertura della custodia con una mano sola attraverso una manopola che regola l’apertura a libro del dorso (unico sistema di questo tipo esistente), doppio o-ring in ogni dove, comandi in posizioni agevoli, facili da utilizzare e posti strategicamente nei punti che ne permettono una fedele riproduzione della fotocamera all’esterno (importante per i fotografi), minimo ingombro, ridotto all’essenziale senza inutili sprechi di spazio e, non ultimo, un design tutto italiano, decisamente accattivante.Il prodotto riscuote subito notevole riscontro a livello prima nazionale e poi europeo.
Oggi i punti di forza di un’azienda familiare che opera nel settore dal 1982 sono la ricerca continua, la sperimentazione in mare in collaborazione con i migliori fotografi e non ultimo il dialogo con i clienti e gli utilizzatori dei vari prodotti, per crescere sempre e perfezionare l’ampia gamma di custodie oggi disponibili per fotografare in fondo al mare. Che dire, io ho sempre usato attrezzature Isotta, ed oggi continuo con le favolose custodie in attesa che si progetti e realizzi un flash che riscaldi le nuove fotografie digitali.
Testo di Francesco Turano e foto di Dario Viccari
Ho una G12 ovviamente con scafandro Isotta .
E’stato solo grande soddisfazione passare a questi splendidi scafandri ! Mi consigliereste l’acquisto di un dome ? Non mi e’ chiaro completamente il suo uso .