Autore: Massimo Boyer
Si fa presto a dire Indonesia, ma di che Indonesia vogliamo parlare? Con oltre 17000 isole sparpagliate in un’estensione da 6ºN a 11ºS e da 95º a 141ºE, ben 3 fusi orari, è il più grande paese arcipelagico del mondo. Possiamo essere stati a Bali, a Manado, nelle remote Molucche, ma saremmo presuntuosi se affermassimo di conoscere l’Indonesia.
L’arcipelago è anche uno dei migliori siti al mondo dove dedicarsi alla subacquea. Dappertutto offre reef sanissimi, molto ben conservati, pareti esterne che sprofondano nel blu, completamente coperte di spugne, gorgonie, ascidie, banchi spettacolari di pesci multicolori, un reef brulicante di forme di vita. E gigantesche mante in molti siti, più o meno legate al reef, a cui si avvicinano per essere ripulite.
Ma d’altra parte, come in Mediterraneo ci accorgiamo che esistono differenze tra le isole Medes e Rodi, tra Portofino e Lampedusa, così l’Indonesia (che ha un estensione paragonabile a quella del mare Mediterraneo) sventaglia la sua biodiversità attraverso un’infinità di combinazioni. Correnti forti, bacini profondi, fosse abissali, separano i reef dei molti mari interni dando ad ognuno la propria individualità.
Aurora, la nuova barca per crociere subacquee attiva dagli ultimi mesi del 2009, nasce abbracciando questa filosofia: esplorare le differenze, attraverso le attività dei biologi a bordo, e permettere al subacqueo di orientarsi in mezzo alla moltitudine di organismi, individuando quelli che caratterizzano le varie comunità biologiche.
Tra marzo e aprile Aurora si trova a Sulawesi, dove i vulcani attivi delle Sangihe ci proiettano nella fucina dell’evoluzione. Un tour che piacerà anche a chi è già stato a Manado, in quanto esplora la parte meno conosciuta e più misteriosa dell’isola. A fine aprile, la discesa lungo l’est di Sulawesi, nell’ambiente preferito dai misteriosi cavallucci marini pigmei, si configura come una crociera i grandissimo valore fotografico e scientifico.
Da giugno a settembre il teatro è Komodo: A questo livello i due oceni si mischiano, mantenendo la propria individualità: in pochi chilometri si realizza un cambio impensabile, abituati come siamo a considerare il mare come senza barriere. Dai reef più tranquilli alle cavalcate in corrente, la varietà degli ambienti visitati è incredibile. A ottobre traversata in due tappe delle Molucche, mare di Banda e Molucche del nord. Attraverso la Wallacea, la regione che divide la fauna di origine asiatica da quella australiana, attraverso pinnacoli isolati che rappresentano il collegamento tra reef remoti.
Da novembre a febbraio la stagione è favorevole per esplorare il parco di Raja Ampat, dove un autentico labirinto di isolotti e bracci di mare ci presenta il vero significato della parola biodiversità. A marzo una nuova traversata, attraverso le isole Halmahera, dalle coloratissime pareti, riporta Aurora a Sulawesi.
Visitare l’Indonesia in barca significa per il sub godere della possibilità di vedere le zone più remote, dove non esistono strutture a terra. Aurora rappresenta oggi la possibilità di godere al massimo tutto questo, per la varietà della proposta e per la competenza del personale a bordo.
La stagione migliore? Semplice: tutte. L’Indonesia si estende su differenti zone climatiche e una sapiente programmazione mantiene le attività sempre nella zona favorevole.
Cartina dell’Indonesia orientale con gli itinerari di Aurora: 1. Raja Ampat (1.1. nord, 1.2. sud); 2. Halmahera; 3. Sangihe; 4. Est Sulawesi; 5. Komodo (5.1. Bali-Labuanbajo, 5.2. Labuanbajo-Labuanbajo, 5.3. Labuanbajo-Maumere); 6. Mar di Banda; 7. Maluku.
Il sito internet www.auroraliveaboard.com riporta i programmi e i prezzi aggiornati.
Specifiche tecniche Liveaboard Aurora
Aurora è un veliero 2 alberi in legno, modello Pinisi (uno Schooner tradizionale Indonesiano, 2 alberi). È lunga fuori tutto: 42 m, sul ponte: 32 m per 9 m di larghezza. Può ospitare un massimo di 17 passeggeri in 7 cabine, doppie di cui 3 all’occorrenza hanno il triplo letto. Tutte le cabine hanno aria condizionata regolabile, bagno in camera, doccia con acqua calda, fornita da un desalinizzatore.
Altre dotazioni comprendono: doppia scaletta laterale per scendere sui diving tender, ampia e comoda dinette “Living Room” con biblioteca, laboratorio PC, video-foto, ricarica batterie e uno spazioso solarium. Il ristorante serve piatti internazionali, con un occhio di riguardo per gli ospiti Italiani… 3 generatori forniscono corrente elettrica a 220V, e prese sono di tipo europeo senza la terra al centro (2 poli). 2 compressori e 1 unità nitrox garantiscono immersioni sicure e aria buona. Le bombole sono 12 l di alluminio con attacco INT e DIN, attrezzature sono disponibili per il noleggio. 3 diving tender che portano un massimo di 8 sub vi trasferiranno dalla barca al sito di immersione. Uno di solito rimane a disposizione dei non sub per escursioni e snorkeling.
All’iscrizione viene richiesto di compilare un modulo scaricabile on line dal sito www.auroraliveaboard.com, che permette di far conoscere in anticipo le vostre esigenze, ad esempio per l’affitto di attrezzature sub, o particolari esigenze alimentari, oltre a notizie utili per la programmazione.
L’equipaggio comprende 14 Indonesiani, un istruttore europeo costantemente a bordo, divemasters esperti dei siti di immersione. E, come valore aggiunto, la presenza in occasione di eventi particolari di un professionista della biologia marina e della fotografia subacquea, a dare qualcosa in più in termini di notizie, consigli, informazioni. Massimo Boyer infatti dal 2000 collabora con le Università delle Marche, di Genova, di Manado e Makasar in programmi di studio e valorizzazione della diversità dei reef Indonesiani.
Per informazioni: www.auroraliveaboard.com
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