Le Filippine, paese arcipelagico formato da oltre 7500 isole e isolette, sembrerebbero la destinazione ideale per una crociera subacquea. Prodotto che Aquadiving propone in catalogo con soggiorni a bordo di due barche collaudatissime, Atlantis Azores e Solitude One, che battono le rotte (a seconda della stagione) delle Visayas meridionali o del reef di Tubbataha.
Le crociera per subacquei alle Visayas meridionali
Le Visayas meridionali sono un intreccio di isole in cui non è facile orientarsi. Non sono isole piccole, anzi, sono piuttosto estese, ridossate le une alle altre, separate da profondi passaggi marini dove emergono altre isolette, piccole, minute, spesso solo scogli con ciuffo di palme che spuntano dall’acqua. Questa regione del grande arcipelago filippino comprende Negros, Cebu, Bohol, Leyte, le grandi; Sumilon, Apo, Cabilao, Pescador, alcune delle piccole, quelle che hanno ceduto il loro nome a luoghi sottomarini di incredibile fascino.
Le crociere cominciano da Sumilon Island, l’occasione iniziale di conoscere i fondali del mare di Bohol. Per metà parco marino – uno dei primi stabiliti nelle Filippine – ha drop-off nella parte della riserva e declivi rilassanti in quella orientale, con grandi aree sabbiose. In uno di questi punti, Sibulan House Reef, sono eccitanti le immersioni notturne per l’alto numero di animali marini che si possono osservare e la gran quantità di conchiglie che con il buio si muovono sul fondo. Alle due estremità dell’isolotto si incontrano serpenti di mare, tartarughe, squali, barracuda. Grandi gorgonie, spugne, coralli molli e molte specie di pesci da barriera sono osservabili a Calong I e III.
L’isolotto di Cabilao più a nord è ridossato al versante occidentale di Bohol, poco distante dalla costa, nello Stretto di Cebu. L’immersione più celebre è lungo la parete verticale del versante settentrionale, 30 metri di caduta dove si radunano grandi branchi di pesce di passo. Spettacolare il tuffo a Lighthouse, con parete fino a 25 metri, quindi un balcone e parete che scende ancora in profondità. Di solito c’è sempre corrente.
Una breve navigazione verso sud ed ecco la terza sosta: Balicasag Island ha i migliori fondali dell’intera area. Nella parte settentrionale della piccola isola le immersioni sono prevalentemente in parete mentre a meridione i fondali sono più dolci e meno profondi. Fondali ricchi di madrepore, grotte e spaccature, il tutto abitato anche da notevoli quantità di pesce che si aggrega in banchi di notevoli dimensioni, come i barracuda o i carangidi. Visibilità sempre eccellente e che supera abbondantemente ogni previsione.
Ci si sposta nuovamente verso nord per raggiungere Panglao Island. La parte occidentale di quest’isolotto termina con una costa che cade a picco in mare e sprofonda nel blu, parete che corre fino a Pungtud Island. I fondali corallini non sono così esaltanti come i precedenti, ma la vita marina è una enorme profusione di colori e movimento. Carangidi e barracuda in banchi la fanno da padrone, ma non mancano razze e mante, piccoli squali di barriera, tartarughe.
L’imbarcazione torna sui propri passi, supera Balicasag e dirige a Pamilican, a sud di Bohol. Il nome di quest’isola significa “asilo delle mante” perché qui probabilmente questi stupendi animali vengono a riprodursi. I fondali sono misti, ci sono pianori sabbiosi, declivi e drop-off molto interessanti e naturalmente la solita quantità di pesce corallino che risiede da queste parti.
Per l’ultima tappa l’ancoraggio è previsto a Siquijor Island, la Isla del Fuego spagnola, ancora considerata isola mistica dai filippini. Lungo i fondali vi sono numerosi punti di interesse subacqueo con aree sabbiose, reef madreporici, fondali a strapiombo che raggiungono anche notevoli profondità.
La crociera per subacquei a Tubbataha reef
Patrimonio mondiale UNESCO, Tubbataha Reef Marine Park si trova nel bel mezzo del Mare di Sulu. Ha un’elevata densità di specie marine e un’incontaminata barriera corallina con pareti, ampie lagune e due atolli. Le isole più prossime, abitate da comunità di pescatori della municipalità di Cagayancillo, sono a circa 130 chilometri. L’area è di conseguenza isolata, raggiungibile solo con liveaboard, a dieci ore di navigazione da Puerto Princesa.
È un territorio integro. I fondali sono assai diversi, le pareti verticali si susseguono, la corrente può essere addirittura molto forte, ma è per questo che la fauna riesce comunque a proliferare in un arcipelago, come le Filippine, molto abitato.
Quest’area isolata è una gemma da mantenere per il benessere dell’intero Pianeta. Non per nulla si è scomodato anche l’UNESCO dichiarandolo patrimonio dell’umanità. L’area del Parco comprende due atolli, North e South, oltre ad un terzo, di minori dimensioni un po’ più a nord: Jessie Beazley Reef. I siti di immersione, una dozzina abbondanti, sono indicati con boe di ancoraggio in modo che le barche non debbano gettare l’ancora, danneggiando i fondali.
A mantenere in vita questa meraviglia marina è soprattutto la distanza da terre abitate. La corrente continua, molto forte, spazza questi fondali e porta nutrimento ai coralli, che prosperano in maniera vigorosa, alle creature che si sono insediate in essi, e ai grandi cacciatori pelagici sempre in cerca di cibo. La seconda, ma non meno importante, è la stagionalità. Il Parco è disponibile alle visite subacquee solo per i mesi in cui le condizioni meteo marine sono buone e la visibilità subacquea eccezionale: da metà marzo a metà giugno. Negli altri periodi il tempo atmosferico non permette l’ormeggio e la navigazione, e quel poco di danno che i sub con la loro presenza potrebbero aver arrecato si cicatrizza in modo naturale.
Quando si pensa alla vita sottomarina, e si parla di questo luogo, bisogna pensarla in grande. Proprio per la presenza di grossi branchi di pesce come barracuda o carangidi, squali di varie specie, dai martello ai chitarra, senza mai dimenticare la quantità di madrepore di cui è ricco il fondale e che offre riparo a creature tra le più variegate.
Durante la stagione 2015, i ricercatori che monitorano le acque del Parco hanno potuto notare un aumento negli avvistamenti di squali balena, pur non riuscendo ad individuarne la ragione. Questo potrebbe essere segno di un abbondante approvvigionamento di plancton a Tubbataha, considerato che gli squali balena sono indicatori biologici della presenza di plancton e della salute generale degli oceani.