‘L’orologiaio cieco’, un meraviglioso libro scritto da Richard Dawkins che parla di Darwin e della sua visione del mondo animale e vegetale, spiega come l’evoluzione sia un processo meravigliosamente complesso e non del tutto casuale, che segue una logica, quella della selezione naturale. Ora però ditemi, secondo voi, con che logica è stata creata l’oloturia? Questo stravagante quanto peculiare animale, perché di animale si tratta, è a modo suo un capolavoro della Natura. Non avrà occhi, né orecchie né arti (non per come li intendiamo noi almeno) eppure ha trovato il suo posto nel mondo. La diversità, la variabilità, sono alla base dell’evoluzione. Tra le forme non più aggraziate, si trova sulla sabbia o adagiato sui coralli, intento a mangiare, o fermo quasi immobile, a riflettere. Sul perché la Natura gli ha dato quella forma, principalmente. Della serie ‘non tutte le ciambelle riescono con il buco’. Che poi le ciambelle senza buco sono comunque deliziose, quindi chi lo dice che non vada bene così com’è?
Visto? Non vi mentirei mai. Stabilito che le oloturie sono stelle marine malriuscite, e ve l’ho provato, passiamo a parlare di loro e dei loro superpoteri. Se Wolverine fosse un animale sarebbe un’oloturia. Con degli addominali da paura, ma pur sempre un’oloturia. Questi animali infatti, come tutti i membri della loro vasta famiglia, hanno il potere di rigenerarsi, di sopperire ai danni subiti in battaglia quando vengono predati. Se una delle braccia di una stella viene mangiata da un predatore infatti, essa può essere ricostruita. Lo stesso vale per i crinoidi. Le oloturie oltre ad avere questo incredibile potere rigenerante sanno anche difendersi in modo attivo, combinando due singolari caratteristiche. Se vengono attaccate posso estroflettere dei filamenti chiari e appiccicosi dall’ano, i tubuli di Cuvier, che si attaccano al predatore mandandolo in confusione e mettendolo in fuga. Credo che se l’ano di qualcuno mi attaccasse attivamente mi metterei in fuga anche io. La seconda arma di difesa, se il predatore non demorde, è estroflettere parte degli organi interni dalla bocca e dall’ano per confondere il predatore (sempre riguardo al mio commento di prima, anche questo mi metterebbe in fuga). Se quest’ultimo non dovesse desistere, decidendo di nutrirsi di parte degli organi interni estroflessi per non andare a casa a pancia vuota, la nostra oloturia sarebbe in grado di rigenerarli. Così, giusto per dire. Detto tutto questo, non vi sembra di guardarle sotto una luce diversa le oloturie? Spesso immobili, dall’aspetto annoiato, questi animali sono stati creati, più che da un orologiaio cieco, da uno miope e un po’ distratto, con un gusto estetico singolare. Conducono un’apparente vita noiosa e come Peter Parker, giornalista di giorno e supereroe all’occorrenza, le nostre oloturie si aggirano sul fondo in attesa del loro momento di gloria, in un mondo, quello sotto la superficie, dove niente è come sembra.