Nome: Dreissena polymorpha (cozza zebra)
Classe: Bivalvi, famiglia Dreissenidi
Prima segnalazione in acque italiane: 1973, Lago di Garda
Habitat originario: Bacini del mar Nero, mar Caspio, lago d’Aral.
Vie di introduzione: la più probabile è la navigazione in acque dolci (può viaggiare con le acque di zavorra o, allo stadio adulto, incrostare le chiglie). In alcune zone può essere stata trasportata con legname o ghiaia di fiume, anche sulla terra ferma. In altre zone è stata introdotta volontariamente.
Finora abbiamo sempre parlato di specie marine, ma il fenomeno delle immigrazioni “clandestine” riguarda anche molte specie delle nostre acque interne, che si spostano a colonizzare nuove aree sfruttando l’apertura di nuovi canali navigabili, il trasporto passivo mediante acqua di zavorra delle imbarcazioni, o che sono state trasportate e introdotte dall’uomo per allevarle a scopi alimentari o per ripopolare corsi d’acqua troppo sfruttati. Il subacqueo lacustre può imbattersi in alcune di queste, osservare specie che non aveva mai visto prima o testimoniare fenomeni di proliferazione. Per questo pensiamo di farvi cosa gradita pubblicando la scheda di alcune specie “clandestine” di acqua dolce,e cominciamo proprio con la cozza zebra.
Descrizione:
Dreissena polymorpha è lunga di solito meno di 3 cm, anche se può raggiungere i 5 cm, mitiliforme, con valve allungate pressoché triangolari con l’estremità anteriore acuminata e l’estremità posteriore arrotondata. La cerniera non ha denti, il legamento è posizionato all’interno e non sporgente. Il bordo delle due valve combacia perfettamente tranne nel punto dove fuoriescono il sifone inalante, il sifone esalante ed il piede. L’animale si fissa saldamente al substrato e ad altri esemplari tramite un bisso, formato da filamenti di cheratina.
La superficie esterna delle valve è percorsa da bande scure zigzaganti e irregolari (da qui il nome comune), non sempre visibili su fondo giallo-verdastro o bruno.
Vive in acqua dolce e salmastra, si nutre filtrando plancton e particelle alimentari sospese in acqua.
Distribuzione:
Proveniente dai bacini idrografici dei mari Nero e Caspio e del lago d’Aral (area in verde chiaro) si è rapidamente espansa colonizzando i bacini di acqua dolce della maggior parte dell’Europa (area fucsia). In Italia è ormai presente in tutti i principali bacini interni del nord, e viene ripetutamente segnalata anche al centro-sud. Ha colonizzato anche gli Stati Uniti e il Canada, probabilmente introdotta attraverso l’acqua di zavorra di una nave cargo russa che viaggiava tra il mar Caspio e la regione dei grandi laghi.
Impatto ambientale.
Secondo il Global Invasive Species Database dell’IUCN (2007), Dreissena polymorpha risulta, a livello mondiale, una delle 100 specie aliene più invasive. Dalla data della prima segnalazione in Italia avvenuta nel 1973, ha invaso quasi tutti i corsi d’acqua della Pianura Padana, causando anche danni economici, attraverso l’incrostazione (fouling) di scafi e l’ostruzione di prese d’acqua e tubature industriali.
Il suo sviluppo in popolazioni dense può modificare l’habitat, a volte in maniera pesante, a diversi livelli: attraverso la filtrazione ai fini alimentari, riduce sensibilmente e selettivamente il popolamento fitoplanctonico e rimuove il particolato sospeso nella colonna d’acqua sottraendolo agli organismi autoctoni. La conseguente deposizione di feci e pseudofeci sulle colonie porta ad un incremento del contenuto organico dei sedimenti. In nord america si sono arrivati a densità di 3000 esemplari per metro/quadrato, minacciando le specie di bivalvi locali.
D’altra parte, l’alto potere filtrante (circa un litro al giorno per esemplare) può condurre a una sottrazione di materia organica in sospensione e portare, di conseguenza, ad un impoverimento dell’ambiente idrico, che in alcuni casi può avere l’effetto apparentemente positivo di contrastare il processo di eutrofizzazione.
Inoltre è stata dimostrata la sua capacità di influenzare e modificare pesantemente la comunità algale in sospensione, in quanto filtrando in modo selettivo potrebbe selezionare alcune comunità di alghe unicellulari e causarne fioriture.
In controtendenza nazioni come i Paesi Bassi hanno introdotto questi molluschi perché la loro attività filtrante riesce ad eliminare la proliferazione di fitoplancton rendendo l’acqua più limpida.
Foto di Marco Daturi
Tutte le schede dei clandestini pubblicate finora.
Segnalateci di seguito gli avvistamenti della cozza zebra nelle zone che frequentate.