Nome: Lagocephalus sceleratus (pesce palla maculato)
Classe: Pesci ossei, famiglia Tetraodontidi (pesci palla)
Prima segnalazione in Mediterraneo: 2003, Turchia
(Già segnalato nel 1977 in Libano, ma identificato erroneamente come Lagocephalus suezensis)
Prima segnalazione in acque italiane: 2013, Lampedusa
Provenienza: mar Rosso, attraverso Suez.
Ecco una specie che potrebbe essere pericolosa anche per l’uomo, ma solo se decidessimo di mangiarlo. Per il resto è innocuo e non aggressivo. Ma andiamo con ordine.
Si tratta di un pesce palla che vive nel mar Rosso e nell’Indo-Pacifico. Ha ventre molliccio, è capace di gonfiarsi, come tutti i pesci palla, se minacciato.
In Mediterraneo si è diffuso velocemente, ormai è considerato comune nelle acque del nordafrica, di Israele, Turchia e Rodi. In acque italiane è stato segnalato a Lampedusa, a capo Peloro (Messina), a Palinuro e a Monopoli. In realtà non è visto comunemente dai subacquei, ma ci pare giusto che chi va per mare sia informato della sua velenosità.
Identificazione: La testa è grossa, la bocca piccola, terminale, con 4 denti caratteristici (2 di sopra e 2 di sotto, con una linea di sutura mediana). La forma, rispetto ai pesci palla con cui siamo più familiari, è allungata, a siluro. La coda termina con due punte simmetriche, le pinne dorsale e anale sono strette e appuntite.
Ha 2 linee laterali, spinule sulla superficie del dorso e sul ventre nella parte anteriore. Il colore è grigio argenteo sul dorso, coperto di macchie nere. I fianchi sono argentei, il ventre bianco.
Lunghezza massima 85 cm, ma è frequente tra 20 e 60 cm.
Ecologia: Vive vicino a fondali sabbiosi, anche in profondità (250 m), nutrendosi di piccoli invertebrati come molluschi e crostacei, potetti da conchiglie o corazze dure, che spezza con i forti denti.
Specie pericolosa: È VELENOSO, potenzialmente mortale per l’uomo, ma solo se viene mangiato.
Tutti i pesci palla accumulano nei loro organi molli, in particolare nel fegato e nelle gonadi, un veleno potentissimo, la tetrodotossina. Questo veleno si denatura se sottoposto a temperature elevate per tempi lunghi. In altre parole, potremmo in teoria consumare i pesci palla a condizione di pulirli per bene appena pescati, buttando i visceri prima che contaminino i muscoli, e di cucinarli a lungo.
Nel dubbio, comunque, meglio non mangiarlo per niente! Non ne vale la pena, non è così buono! In Mediterraneo sono accertati due casi di avvelenamento, in Israele e in Libano, in seguito a consumo.
L’ISPRA, in seguito ai primi avvistamenti in Italia, ha diffuso il poster che pubblichiamo di seguito.
Non demonizziamolo, è velenoso come i suoi cugini tropicali, è la sua difesa… semplicemente stiamo attenti a cosa mangiamo.
Per inciso altre specie di pesce palla sono presenti in Mediterraneo, e in particolare: Lagocephalus spadiceus, Lagocephalus suezensis, Torquigener flavimaculosus, Tylerius spinosissimus, Arothron hispidus (tutte specie arrivate via Suez e avvistate nel Mediterraneo orientale), Sphoeroides marmoratus e Sphoeroides pachygaster, Ephippion guttiferum (spece Atlantiche, almeno le prime due già segnalate in acque italiane). Lagocephalus lagocephalus (il capolepre) è specie Atlantica presente già da molto tempo, seppure rarissima, in Mediterraneo, dove ha abitudini pelagiche (ama nuotare lontano dal fondo).
Segnalateci gli avvistamenti del pesce palla maculato nelle zone che frequentate.
Quello nella foto è Lagocephalus scleratus, fotografato a Manado, Indonesia. Occhio, solo una lettera di differenza nel nome. Il colore è più marrone screziato, lo pubblichiamo per darvi un’idea di come potrebbe apparire in ambiente il suo congenere.
Articolo di Massimo Boyer e Francesca Scoccia