Nome: Melibe viridis (Melibe fimbriata) – Melibe verde
Classe: Gasteropodi, Ordine: Nudibranchi, famiglia: Tetididi.
Prima segnalazione in Mediterraneo: 1970, Cefalonia, Mar Ionio (Grecia).
Prima segnalazione in acque italiane: Messina, 1998.
Via di introduzione: probabilmente con l’acqua di zavorra delle navi.
Questo grosso nudibranco, molto difficile da vedere in mezzo a alghe o fanerogame marine per il suo aspetto molto mimetico, è avvolto da un piccolo mistero. Le prime segnalazioni in Mediterraneo erano state determinate come Melibe fimbriata. Tuttavia, i più recenti avvistamenti sembrano piuttosto riguardare la specie Melibe viridis. Può darsi che entrambe le specie siano presenti in Mediterraneo, ma alcuni specialisti ritengono che, siccome le due specie si somigliano moltissimo, la clandestina potrebbe essere sempre stata Melibe viridis, identificata erroneamente (anche uno specialista può sbagliare). Il nudibrancone viene visto ormai molto spesso tra Sicilia orientale e Calabria, bisogna guardare bene perché si mimetizza tra le alghe.
Descrizione.
Corpo grande, con cerata (le espansioni dorsali) in numero variabile (fino a 10 paia), larghi e appiattiti all’estremità. La bocca è provvista di un “cappuccio” espanso, arrotodato, molto grande, col margine sfrangiato e ornato di brevi tentacoli. Il colore è marrone-giallo-verdastro traslucido. Il tutto assomiglia molto a un ciuffo di alghe brune.
Può misurare oltre 20 cm di lunghezza, lunghezze comprese tra 10 e 20 cm sono comuni.
Normalmente si incontra a bassa profondità, su fondali sabbiosi o fangosi, spesso tra la vegetazione (alghe o fanerogame). Si nutre di piccoli crostacei bentonici che cattura appoggiando al fondo l’espansione orale. Può ricavare nutrimento supplementare dalla simbiosi con zooxantelle. Se disturbata può secernere dal dorso un muco molto denso, presumibilmente tossico per i predatori.
Somiglianze.
Abbiamo già accennato alla dubbia identificazione, specialisti ritengono che la Melibe presente clandestinamente in Mediterraneo sia Melibe viridis, e non M. fimbriata. In Mediterraneo è presente una specie nativa della medesima famiglia, Tethys fimbria, pure molto grande ma riconoscibile perché di colore bianco con i cerata a macchie nerastre.
Distribuzione:
Vive un po’ in tutto l’Indo-Pacifico, ma non è segnalata in Mar Rosso, e questo fa pensare a un suo arrivo tramite nave piuttosto che a una migrazione diretta. In mediterraneo ha una distribuzione discontinua, tra Sud della Grecia, mari Ionio e Tirreno meridionale, dove ormai è comune, e negli ultimi anni è stata segnalata più volte in Croazia, Turchia, Libano, Cipro, Tunisia, Sardegna (Golfo Aranci).
Impatto ambientale.
Per ora incerto. In certe zone della Grecia è ormai abbastanza comune e si riproduce regolarmente.
Non è segnalata spesso anche perché è difficile vederla, riteniamo probabile che sia più comune di quanto si crede. Aiutateci a perfezionare la sua distribuzione, segnalandoci dove l’avete osservata o fotografata.