Autori: Manuela Capone e Luca Coltri
Due isole sperdute a 2600 miglia dalle coste australiane offrono una natura incontaminata e lontana dal turismo di massa dove è ancora possibile stare soli su una spiaggia, nella giungla o esplorare un reef vergine. Un luogo dove fuggire dall’ordinario ed immergersi nella natura tra milioni di granchi rossi e squali balena.
Ricordavo di aver visto in un documentario le immagini di milioni e milioni di granchietti rossi che attraversavano e invadevano le strade, i giardini e le spiagge di un intera isola ma mai avrei pensato di andarci un giorno e vedere questa meraviglia della natura con i miei occhi, invece stiamo per atterrare a Christams Island, un puntino nell’ Oceano Indiano a 2600 km a nord ovest da Perth in Australia e a 360 km dalle coste indonesiane di Java.
La vista dall’alto è mozzafiato, l’isola è completamente ricoperta da una rigogliosa foresta tropicale e le sue aspre falesie, alte fino a 20 mt, si tuffano nell’oceano dove le onde creano bianchi frangenti. Christmas fu scoperta e battezzata dal capitano W. Mynors il giorno di Natale del 1643. Grande 135 km quadrati e alta 361 mt ha una costa con irte scogliere calcaree che solo in pochi tratti lasciano il posto a piccole insenature e spiagge, l’unica grande baia è Flying Fish Cove dove si trova il molo da dove si parte per le immersioni e dove attraccano le grandi navi che fanno il carico di fosfati, la più grande risorsa economica dell’isola.
Dopo aver tanto sognato questo viaggio, finalmente siamo arrivati, l’aeroporto è piccolo, i passeggeri pochi e le formalità doganali veloci, non appena fuori ci accoglie Katrina del “Christmas Island Tourist Association” per consegnarci una macchina a noleggio 4×4 che ci permetterà di visitare l’isola in completa autonomia. Il primo impatto è esilarante: la guida è a destra ma bisogna tenere la sinistra e inoltre occorre fare attenzione a non schiacciare i numerosi granchi che attraversano la strada, siamo nel periodo della migrazione!
Zigzagando scendiamo verso il “Settlement”, il centro, ma dobbiamo deviare più volte il nostro percorso poiché alcune strade sono ancora chiuse per permettere ai granchi di ritornare sani e salvi nella foresta dopo aver deposto le uova in mare. L’isola è il sogno di ogni naturalista, ben il 63% del suo territorio, compresa la barriera corallina, è parco nazionale, nel Christmas Island National Park vi sono oltre 200 specie di piante di cui 16 endemiche e si trova la più grande e diversificata comunità di granchi di terra di tutto il mondo, ben 20 specie diverse tra cui i mitici Red Crabs che hanno reso l’isola famosa in tutto il mondo, i giganteschi Robber Crabs e i buffi granchi blu. Partecipando ai tour organizzati o noleggiando una Jeep si può esplorare l’isola e visitare incantevoli spiagge deserte, Lily, Ethel, Dolly e Greta Beach, addentrarsi nella giungla a The Dales nella costa ovest per ammirare imponenti alberi dalle infinite radici che “galleggiano” su un soffice e umido terreno tappezzato da milioni di granchi rossi, visitare le Hug’s Waterfall, il Blow Holes e ammirare dai numerosi punti di vista le alte falesie rocciose che si tuffano nell’oceano e dove nidificano le centinaia di specie di uccelli che abitano l’isola tra cui 7 endemiche.
Le Immersioni
Dopo aver esplorato i primi giorni l’isola in lungo e in largo non vediamo l’ora di tuffarci in acqua per scoprirne i fondali: Christmas è la cima di una montagna sommersa che affiorò 60 milioni di anni fa dai 5000 mt della fossata di Java e tutti i suoi 80 km di costa sono circondati da un anello di barriera corallina che si estende dalla riva per inabissarsi in uno dei drop-off più lunghi del mondo con pareti profonde oltre 500 mt. La realtà supera le nostre aspettative, appena in acqua, tra i 5 e i 20 mt di profondità il plateau corallino è spettacolare e straordinariamente intatto, i coralli duri e le acropore di ogni forma e dimensione dominano le scena, circondati da centinaia di specie di pesci tropicali, cernie, pesci angelo, farfalla, bandiera, labridi e branchi di centinaia di pesci chirurgo.
Le acropore hanno dimensioni incredibili, arrivano a raggiungere il diametro di tre metri! Il primo giorno il diving ci ha portato a The Cove, l’immersione più vicina raggiungibile con qualche pinneggiata perfino dalla spiaggia, superato l’angolo della baia di Flying Fish Cove il pianoro corallino si trasforma in una parete di coralli e alcionari dagli incredibili colori e colonizzati da centinaia di crinoidi che si lasciano cullare dal ritmo lieve della corrente. Dopo una sosta in barca per riposarsi e gustare uno snack leggero ci siamo rituffati a Thundercliff Cave e appena in acqua siamo stati circondati da centinaia di amichevoli Platax che “accerchiano” i subacquei e li coinvolgono in una divertente giostra subacquea. Dopo solo dieci minuti restiamo a bocca aperta nel trovarci faccia a faccia con un maestoso squalo balena, l’emozione è fortissima e ci pervade per tutta l’immersione anche dopo che il gigante dell’oceano se ne è andato e noi proseguiamo la nostra immersione dentro una scenografica grotta di acqua dolce dove la temperatura scende di due gradi ma la visibilità e talmente cristallina che sembra di volare. L’entrata è molto ampia e dal pelo dell’acqua scende fino a una profondità di dieci metri, si può emergere in una camera d’aria interna per ammirare le stalattiti, ultima emozione di questa splendida giornata.
Nei giorni successivi scopriamo che ogni punto d’immersione è unico: Perpendicular Wall è un “muro” ricoperto da grossi ventagli di gorgonie, alcionari e innumerevoli crinoidi e restare sospesi in assetto nella parete verticale guardando nel blu profondo e immaginando quali fantastiche creature marine possano abitare là sotto è un’emozione fortissima. In tutta l’isola ci sono numerose grotte e a West White Beach Cave se ne trova una con scenografici archi che ne incorniciano l’entrata e creano ottimi spunti per foto e video. North West Point è sulla punta nord dell’isola ed essendo esposta alle correnti è uno dei punti più entusiasmanti, miriadi di pesci di barriera incorniciano il reef e dalle profonde e scure pareti risalgono per un fugace sguardo i grandi pelagici, squali grigi, martello, aquile di mare, tonni, branchi di barracuda e di carangidi. Un paradiso per gli amanti del macro è l’immersione a The Morgue dove la barriera pullula di vita e tra i 20 e i 25 mt vivono le buffe Reebon Eel piccole murene dagli accecanti colori. A Middle Beach abbiamo fatto l’ultima immersione e mentre cercavamo di fotografare un impavido gamberetto mantide di circa 10 cm di lunghezza spuntato fuori da una spugna con una velocità incredibile è spuntato nel blu l’ultimo squalo balena, il più grande di tutti, ci ha lasciato senza fiato concedendoci un’ultima grande emozione.
Lo squalo balena
E’ il pesce più grande del mondo, può superare i 15 mt di lunghezza e le 15 tonnellate di peso. E’ un pesce pelagico che vive in mare aperto ma stagionalmente si avvicina alle coste in gruppi, per nutrirsi di plancton, piccoli crostacei, sardine e addirittura piccoli tonni. Questi giganti del mare arrivano a Christmas tra novembre e maggio, i gruppi più numerosi sono stati avvistati tra gennaio e marzo, in coincidenza con la migrazione dei red crabs.
Gli abitanti dell’isola pensano che si avvicinino alle sue coste per cibarsi delle uova dei granchi e considerando che ogni femmina depone fino a 100.000 uova e che la popolazione sull’isola è stimata a 120 milioni di granchi…forse hanno ragione! Il modo migliore per avvistarli è cercarli in superficie dalla barca e tuffarsi in snorkeling, con questa tattica abbiamo incontrato in un’ora un placido esemplare adulto e uno giovane, più vivace e sfuggente oltre a una decina di Spinner Dolphins che giocavano tra i flutti della prua della barca.
La migrazione dei granchi rossi
Ogni anno a Christmas si può assistere ad una delle più spettacolari migrazioni del pianeta: le strade, la giungla e le spiagge si trasformano in un tappeto rosso quando i granchi cominciano la loro marcia dalla foresta verso la riva per deporre le uova in acqua e ritornare poi nella giungla. Dopo circa un mese le uova si schiudono in mare e milioni di larve diventano il pasto di piccoli e grandi predatori tra cui mante e squali balena. La migrazione avviene ogni anno dopo l’inizio della stagione umida e l’inizio dipende dall’ abbondanza delle piogge, dal ciclo lunare e dalla marea, quest’anno i “Red Crabs” hanno deposto le uova il 15 gennaio. Per evitare una strage, durante la migrazione molte strade sono chiuse, altre restano invece aperte grazie alla geniale invenzione di speciali barriere che dirigono forzatamente il cammino dei granchi verso sottopassaggi.
COCOS (KEELING) ISLANDS
Da Christmas è possibile raggiungere in un’ora e mezzo di volo gli splendidi atolli corallini di origine vulcanica di Cocos Keeling che si trovano a 900 km a sud-ovest. L’arcipelago fu scoperto nel 1609 dal capitano inglese W. Keeling e nel 1830 Charles Darwin durante il suo giro del mondo a bordo della Beagle visitò le isole e sviluppò la teoria della formazione degli atolli. La laguna è un caleidoscopio di colori: il blu, il verde e il turchese del mare si fondono con i colori del cielo e delle infinite spiagge di sabbia bianca incorniciate dalle palme da cocco, così numerose da dare il nome a questo aricipelago. L’atollo principale è costituito da 26 isole di cui solo due abitate: West Island che accoglie i turisti e Home Island dove vive la popolazione Malay.
West Island è lunga 14 km, in bicicletta è possibile raggiungere le spiagge isolate a nord e a sud per fare snorkeling, e quando la marea è favorevole è addirittura possibile attraversare a piedi il reef per esplorare le isole più remote. Se cercate una vacanza su un’isola caotica, piena di turisti e con centinaia di subacquei in diving super attrezzati Cocos non fa al caso vostro, esiste un solo diving a gestione familiare ed a noi è capitato di immergerci completamente soli per tre giorni: due subacquei e l’Oceano Indiano. Grazie ad un ecosistema corallino intatto nel 1995 Cocos è diventato parco nazionale, il reef esterno è colonizzato da centinaia di specie di coralli duri e alcionari abitati da coloratissimi pesci tropicali.
Tra i numerosi punti d’immersione Eden e Garden of Eden sono tra le più entusiasmanti, un grande pianoro ricoperto di gorgonie degrada dolcemente nel blu fino a 35 mt da dove risalgono branchi di Jack Fish, Rainbow Runners, solitari pesci napoleone, squali grigi e Whaoo di notevoli dimensioni. Gerhard’s Cannons è un pianoro sabbioso a 12 mt dove, tra le Garden Eels giacciono i resti di alcuni cannoni del 18° secolo ma soprattutto dove si può fare l’emozionante incontro con Kat un solitario e timido dugongo. Tra le due immersioni giornaliere si approda sulle bianche spiagge di Prison Island o Direction Island dove si trova The Rip il punto più famoso per fare snorkeling. Durante gli spostamenti in barca all’ interno della laguna è facile incontrare i delfini e se si è fortunati è possibile fare snorkeling con loro.
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