Nell’estremo ponente ligure esiste da sempre una zona di mare conosciuta come “mare di frontiera”, che oggi segna il confine geografico tra Italia e Francia: Capo Mortola. In epoca romana rappresentava l’ultimo baluardo prima dell’attraversamento delle Alpi. A testimonianza di ciò, gli antichi resti della città di Albintimillium (l’odierna Ventimiglia) e la via romana Julia Augusta, che ancora oggi è possibile percorrere a piedi, rivelano l’importanza che allora rivestiva questa area geografica.
La terra che si affaccia su questo mare di Liguria si chiama Capo Mortola e ospita uno dei Giardini Botanici più importanti d’Europa i Giardini Hanbury.
Oltre a ciò, Capo Mortola custodisce un altro tesoro: i suoi fondali marini rappresentano un ecosistema unico, ricco di praterie di Posidonia ed enormi formazioni coralligene conosciute anche come “secche”.
Proprio per la grande importanza biologica che hanno questi fondali nel 2019 la Regione Liguria ha istituito l’ATM di Capo Mortola (Area di Tutela Marina) con l’obbiettivo di tutelare e mantenere integri i delicati habitat.
I fondali di Capo Mortola sono peculiari nelle loro caratteristiche se paragonati al resto della Liguria: qui grosse formazioni coralligene si innalzano verso la superficie da un fondale sabbioso compreso tra i 30/40 m.
Le secche più conosciute sono 8 in soli 1,5 miglia di mare ed hanno caratteristiche diverse tra loro in base alla profondità alla quale si trovano e alle correnti che le attraversano.
Proprio la loro posizione geografica li rende un ambiente unico adatto agli amanti della biologia e fotografia.
Immersioni a Capo la Mortola
La Fontana
Una delle più particolari, senza dubbio, è la sorgente di acqua dolce conosciuta da tutti come “la Fontana” o “Polla Rovereto”. Questa sorgente sommersa ha sempre attirato ricercatori e studiosi fin dal 1928 con lo scopo di captarla e portarla in superficie.
Da 36m di profondità una grossa falesia rocciosa si alza fino a 24m dalla superficie. Alla sua base si trova una cavità dalla quale esce un grosso getto di acqua dolce, accompagnato, lungo la dorsale della secca da sud a nord, da altre sorgenti più piccole, che sono state censite fino sotto costa.
Questa mescolanza di acque salmastre e dolci dà origine ad un habitat molto particolare: visitando i fondali potrete ammirare grossi rami di gorgonie rosse (Paramuricea clavata), praterie di Parazoanthus axinellae e tantissime spugne dai colori e forme più incredibili.
Nei numerosi anfratti della parete nel periodo giusto è frequente l’incontro con le aragoste, che trovano qui riparo dai numerosi predatori, con gli scorfani rossi, le cernie, fra nuvole di castagnole rosse. Negli anfratti più protetti stabilisce la sua tana il poderoso astice.
L’immersione sulla Fontana rivela poi una caratteristica che la rende veramente particolare: l’acqua dolce che fuoriesce a contatto con l’acqua salata crea degli effetti visivi spettacolari, che offrono la possibilità di catturare immagini di rara bellezza.
La Desolation
La secca della Desolation è una carena di roccia allungata che da un fondale sabbioso di 33m si innalza fino a 24m dalla superficie. La parete che guarda verso ovest è sicuramente la più interessante: la roccia e il coralligeno formano un enorme sperone che si chiude su sé stesso dando origine ad una specie di tetto ricoperto di spugne, di madrepore Leptosammia pruvoti e, sulla sommità, una colonia di gorgonie rosse (Paramuricea clavata). Qui, a 30 m di profondità, potrete ammirare alcuni rami di Paramuricea che sono diventati gialli, un fenomeno poco conosciuto ed ammirato solitamente a profondità superiori, oltre i 50m.
Questi fondali sono l’habitat ideale di aragoste, cernie, mostelle e scorfani, questi ultimi spesso “appollaiati” sopra i rami delle gorgonie.
Il Monaco
La secca del Monaco è la secca più grande di Capo Mortola con i suoi 200m di lunghezza.
Al centro di essa, tra i 18m e i 12m, si innalzano le “scafe del Monaco”, sorta di faraglioni coralligeni alla cui sommità si sviluppa un bel tappeto di Posidonia, uno scenario unico che nelle giornate di buona visibilità vi può lasciare senza parole.
La parete principale parte da 18m e si inabissa raggiungendo quasi i 40m di profondità proprio qui si trova una colonia di gorgonie rosse, sulle cui ramificazioni non è raro incontrare la bellissima stella gorgone (Astrospartus mediterraneus).
Questa secca, grazie alla sua posizione geografica, è frequentata da pesce di passo come la ricciola (Seriola dumerili) o la leccia (Lichia amia), anche se l’incontro con tali specie richiede una discreta dose di fortuna.
Su questi fondali potrete ammirare: cernie, aragoste, scorfani, murene, mostelle, nudibranchi di varie forme e colori, barracuda e tanto altro.
La dimensione della secca del Monaco e le sue diverse profondità rendono questo tipo d’immersione adatta a tutti, subacquei esperti in cerca di emozioni e subacquei alle prime esperienze.
Le Mose
La secca delle Mose si trova sulla punta estrema di Capo Mortola ed è la continuazione della parte a terra: qui le grosse falesie rocciose si tuffano in mare e dalla superficie raggiungono la profondità massima di 12m.
Il sito, visitabile anche da terra, è il paradiso dello snorkeling: una estesa prateria di posidonia fa da cornice a questi enormi scogliere, che in alcuni punti escono dall’acqua o restano a soli 50 cm dalla superficie.
Una visita a questa zona di frontiera offre quindi la possibilità di fruire di una grande varietà di esperienze: nuotare accarezzati dalla corrente marina, immergersi in un mare turchese, attraversare canyon spettacolari e sorgenti di acqua dolce sono alcune delle emozioni che potrete provare venendo a Capo Mortola.
L’articolo fa parte di una campagna di valorizzazione delle Aree Marine Protette liguri.
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Testo di Luca Coltri e Sergio Cotta