Buddy Watcher è il nuovo sistema per richiamare l’attenzione del compagno, nel modo più discreto possibile, con una vibrazione che solo il destinatario del segnale avverte.
Ricordo che, quando lavoravo a Manado e mi immergevo con i clienti del diving center, una volta (correva l’anno 1997, era da poco mancato Jacques Cousteau), al termine di un’immersione con un gruppo nuovo, durante il de-briefing, chiesi un minuto di silenzio in memoria del grande autore de “il mondo del silenzio”. Sott’acqua il mondo del silenzio era stato profanato in continuazione, ogni membro del gruppo aveva il suo shaker e lo usava per segnalare a tutto il mondo qualsiasi cosa, dallo squalo al nudibranchio. Era stata una bellissima immersione, ma che mal di testa!
Shaker, paperette, banger, sono tutti strumenti utili, che danno sicurezza in quanto permettono di richiamare un compagno distratto, ma tutti hanno un vistoso inconveniente. Sono basati sull’emissione di un suono, che sott’acqua si propaga velocemente e in tutte le direzioni e che arriva sì al nostro buddy, ma coinvolgendo tutti quelli che stanno attorno che si metteranno all’erta, gireranno su sé stessi cercando di individuare chi ha suonato, guarderanno con occhi interrogativi la guida, che 9 volte su 10 agiterà le mani come a dire “non sono stato io”.
L’uso eccessivo dello shaker produce un effetto di saturazione che porta i sub a non girarsi più, un effetto “al lupo al lupo” che annulla la funzione di sicurezza dello strumento.
Buddy watcher in immersione.
Mi immergo con il buddy watcher al polso. Sia io che il mio buddy Marco siamo fotografi, soggetti difficili, con una predisposizione per perdersi. Tocco il pulsante, e dopo poco mi arriva la vibrazione di ritorno. Abbiamo stabilito un contatto in silenzio, senza coinvolgere tutto il resto del gruppo.
Ci disperdiamo sul fondo, la ricerca di soggetti ci fa allontanare, in certi momenti ci perdiamo di vista ma la vibrazione del polso ci comunica che il compagno è sempre presente. Una rapida occhiata verso l’alto, anche se qualche ostacolo ci blocca la visuale sul fondo le bolle ne segnalano la posizione.
Avete mai provato a richiamare l’attenzione di un fotografo intento nel suo lavoro? Io di me stesso dico che inserisco dei filtri, ma se sto seguendo un soggetto, magari banale, non c’è shaker che tenga, non lo sento… Lo so che io sto fotografando un banale nudibranchio e il compagno che suona con insistenza ha trovato qualcosa di meglio, ma semplicemente non lo sento. Invece un paio di volte il mio buddy, senza dover perdere di vista il soggetto che ha individuato, con la semplicissima pressione di un dito mi chiama, e io sento chiaramente. E io faccio lo stesso con lui, che, freddoloso, indossa una muta stagna, il che non gli impedisce di avvertire la vibrazione.
Verso la fine incrociamo una coppia di sub svizzeri che hanno anche loro il buddy watcher. Provo per sfizio a richiamarli, niente. Gli strumenti vanno accoppiati tra loro a inizio immersione, e sono muti nei confronti di chi possiamo incontrare. Solo la versione master può richiamare in un colpo solo tutti i componenti di un gruppo.
Insomma, un buon prodotto: semplice e immediato da usare, efficace, discreto. Il funzionamento limitato a 20 m di distanza è perfettamente ragionevole, anche se i fotografi sono portati all’indipendenza. E adatto per tutti, non solo per i fotografi!