Per la prima volta ripreso con la tecnica del time lapse il meccanismo comportamentale con cui un corallo allontana da sé le microalghe simbionti all’instaurarsi di un’episodio di bleaching.
L’articolo scientifico è pubblicato sulla rivista Coral Reefs. L’esperimento è molto semplice:
è stato scelto il corallo Heliofungia, un corallo formato da un polipo solitario molto grande (oltre i 10 cm di diametro) che vive libero appoggiato al fondo. Alcuni esemplari sono stati trasferiti in acquario, dove la temperatura dell’acqua è stata innalzata da 26 a 32°C.
Immediatamente il polipo del corallo si gonfia di acqua, fino a raggiungere un volume pari al 340% rispetto alle sue dimensioni originali. Poi, con contrazioni violente, espelle le microalghe dalla bocca.
Si pensava che fosse il corallo ad allontanare da sé i simbionti, che forse con l’aumento della temperatura iniziano a produrre sostanze tossiche. L’articolo non dice niente sul perché i simbionti siano espulsi, ma per la prima volta riprende tutto il meccanismo sotto il profilo comportamentale. L’aumento della temperatura è il fattore scatenante, il polipo reagisce prontamente come se la sua possibilità di sopravvivere, in un momento di crisi, dipendesse da una pronta reazione.
La foto di apertura è mia, la foto del corallo gonfio è tratta da: B. M. Lewis, L. D. Nothdurft, L. N. Nothdurft. Expulsion of Symbiodinium by pulsed inflation under hyperthermal stress in Heliofungia actiniformis. Coral Reefs, 2016; DOI:10.1007/s00338-016-1473-5