Divertimento e brivido corrono sott’acqua fra le mangrovie del Banco Chinchorro.
Ad Agosto, quando e’ stagione di aragoste, i coccodrilli americani, che vivono in mare nella grande laguna al largo della costa fra il Messico ed il Belize, arrivano famelici per banchettare con gli scarti della pesca.
La danza più adrenalinica è calarsi davanti alle palafitte dei pescatori per un faccia a faccia con gli inquietanti indigeni. Saranno anche inquietanti ma io li ho affrontati con l’animo del fotografo e vi giuro che il brivido sta tutto nella foto: mettevo la fotocamera davanti al muso del coccodrillo, inquadravo e scattavo. I cococdrilli si trovano in due metri scarsi d’acqua, quindi bastano maschera e boccaglio… lo chiamano snorkeling ma è pura avventura adrenalinica.L’AVVENTURA inizia a Xcalak, all’estremità meridionale dello stato del Quintana Roo. Arriviamo a Chinchorro dopo tre ore di barca, insieme ad un gruppetto di altri sei subacquei, tutti più interessati ad incontrare i grandi bestioni che alle bianche spiagge caraibiche.
Per quattro giorni la nostra casa è una palafitta (due stanze: cucinotto e dormitorio) e i compagni di gioco sono li ad attendere in verde e giallo, lunghi fino a quattro metri, con una bocca e uno sfoggio di denti che neppure il lupo di Cappuccetto…..Non è una favola. Quello che si ripete nella stagione delle aragoste è un rituale rodato per attirare i coccodrilli e avvicinarli fino a dieci centimetri a dir tanto. Il primo pomeriggio dalla palafitta, le nostre guide, sbattono ripetutamente in acqua un pesce legato ad una cima. Fanno rumore per richiamare gli ospiti e loro abboccano. A quel punto la guida si immerge e applica la tecnica studiata da un messicano per interagire senza rischi. Il segreto è tenere un bastone davanti al muso di questo rettile che, avendo gli occhi di lato, non vede l’ostacolo e si paralizza. Se si sposta lo segui, lo piloti, e avanti così per ore.
Sulla palafitta ci sono due vedette che controllano le spalle ed eventualmente avvisano del pericolo. Il bastone del fotografo è la sua macchina. Andavo incontro al coccodrillo, gli mettevo davanti la macchina fotografica e lui si fermava; se si spostava lo seguivo. Diventa un gioco tra te e lui. Continuando a nuotare con te, lui impara che non sei tu quello da mangiare e ti percepisce come colui che può offrirgli del cibo così come il pescatore gli regala gli scarti delle aragoste.
Qualcuno mi ha chiesto perchè sono andato fino a Chinchorro per nuotare con i coccodrilli. L’ho fatto per il piacere di gestire una situazione definita da molti “pericolosa”, per fare le foto e per dormire sotto le stelle con loro. Tutto è bello a Chinchorro.