Autore: Massimo Boyer
Eccomi qua a scrivere del libro Atlante di Flora e Fauna del Reef, di prossima uscita (ottobre) per le edizioni Il Castello. Sono l’autore del libro, per questo mi trovo un pochino in imbarazzo nel recensirlo. Sarebbe facile per me scrivere che si tratta di un’opera unica, scritta in modo magistrale… ma sono appena diventato scrittore e già mi devo trasformare in critico letterario? Recensire il proprio libro non è un pochino come scrivere la propria epigrafe sulla lapide? “Fu un bravo ragazzo”… e vorrei vedere chi ha il coraggio di scrivere il contrario!
Facciamo così: cercherò di raccontarvi perché e come ho pensato di scrivere un libro, non perché dovreste leggerlo. Questo valutatelo voi, ovviamente sarò felice se lo comprerete, lo leggerete e se mi darete un’opinione.
Comincio, in barba a tutte le leggi del marketing, col dirvi cosa il mio libro non è: non è una guida esauriente per classificare tutte le specie che potreste trovare sul reef. Per questo non basterebbero 304 pagine e 1273 fotografie a colori, pensate che solo in Indonesia ci sono oltre 4000 specie di pesci (solo di pesci, non parliamo dei nudibranchi, dei crostacei, dei coralli). Ci sono in commercio molte guide di sistematica, che vi aiutano a identificare quasi tutte le specie che potreste vedere. Le migliori sono valide per gruppi sistematici e per aree limitate, quasi tutte (per motivi di mercato) sono scritte in Inglese.
A sinistra: Un’immagine che unisce, nella stessa inquadratura, il reef e la foresta pluviale. L’ecologia è anche una fitta rete di interazioni tra ecosistemi.
A destra: Simbiosi di pulizia, il gamberetto Periclimenes magnificus sull’anguilla serpente Ophichthus melanochir.
Dovunque vi troviate, su un reef, se lo osservate con cura noterete che i gruppi rappresentati sono sempre gli stessi: coralli, crostacei, nudibranchi, pesci chirurgo, pesci farfalla, pesci pappagallo ci sono dappertutto e si comportano in modo simile che siamo a Cuba, alle Maldive, in Indonesia o alle Fiji. Le specie saranno diverse, Chaetodon capistratus vive solo ai caraibi, Chaetodon triangulum nell’oceano Indiano, Chaetodon baronessa nel Pacifico, ma un pesce farfalla è un pesce farfalla dovunque. E allora, quello che l’Atlante si propone di insegnarvi, è come riconoscere un pesce farfalla, come capire cosa sta facendo, come osservarlo e imparare qualcosa in ogni immersione. Se poi volete sapere che specie avete osservato, secondo dove siete la guida locale vi verrà in aiuto. Non vogliamo sostituirci, ma integrare e se possibile dare qualche spunto in più.
Accoppiamento tra due vermi piatti ermafroditi, Pseudobiceros gloriosus, dotato di due peni acuminati.
Il nudibranco Chromodoris sp. depone le uova in una spirale schiacciata. Sulle uova il ghiozzo Phyllogobius platycephalops.
La prima parte dell’Atlante cerca di guidarvi in un approccio di tipo ecologico, ad osservare l’ambiente del reef come un tutt’uno, e a capire quali sono le dinamiche delle interazioni che vi hanno luogo e che ne determinano il funzionamento. Ci arriviamo scomponendo il tutto nelle sue parti, in un gioco di scatole cinesi, e poi ricomponendolo pezzo per pezzo. Vediamo così come i coralli costruiscono la scena su cui tutti gli altri reciteranno la loro parte, come i vermi introducono il movimento, i crostacei lo perfezionano con le zampe, i pesci con le pinne. Vediamo cosa mangiano i pesci, come si riproducono, come una fitta rete di interazioni, che vanno dalla simbiosi alla predazione e al parassitismo, fa funzionare il tutto. Vediamo come i reef hanno avuto origine e si sono differenziati nelle aree geografiche, e come l’uomo si adoperi inconsciamente per annullare queste differenze.
Dettaglio della bocca dell’idolo moresco Zanclus cornutus mentre mangia una spugna.
Un banco di pesci gatto Plotosus lineatus in caccia può far fuggire piccoli invertebrati, il pesce sapone Diploprion bifasciatum si accoda per approfittare.
Nella seconda parte l’Atlante diventa quello che il titolo promette, offrendo la classificazione degli organismi del reef in gruppi sistematici, con moltissimi esempi e fotografie. Le specie ritratte sono in qualche modo quelle più significative, quelle che avete la maggior probabilità di osservare in immersione, su qualsiasi reef in giro per il mondo, ma ancora una volta più che mostrare una lista di specie mi preme farvi vedere come si comportano, cosa mangiano, come attaccano la preda, come sfuggono ai predatori, in una parola come interagiscono con l’ambiente. Insomma, a mostrarvi tante foto segnaletiche degli organismi del reef preferisco, come al solito, mostrarvi dei comportamenti, degli atteggiamenti che ci aiutano a capire come quell’animale vive e interagisce con gli altri.
Una femmina del granchio dei coralli molli Hophlophrys oatesii con uova.
Combattimento ritualizzato tra maschi di Sepia sp.
Ho cercato, scrivendo, di mantenere il tipo di approccio che molti conoscono (chi è stato in acqua con me in Indonesia o ha assistito alle mie chiacchierate sulla biologia marina): partire dall’immagine (dall’osservazione, se si ha la fortuna di essere in ambiente) per spiegare cosa l’animale sta facendo, perché lo fa.
Quando siamo in acqua, dovremmo cercare a mio avviso di limitare le corse, di dedicare 5 minuti del nostro prezioso tempo di fondo alle osservazioni più interessanti, di cercare di capire cosa sta facendo lo strano essere che ci siamo trovati davanti, senza disturbarlo troppo, anzi, se siamo fotografi aspettando che sia lui a fare qualcosa di molto fotogenico, a stupirci. Vorrei, se un libro può insegnare qualcosa, che il mio insegnasse proprio a coltivare lo spirito di osservazione sott’acqua.
Tutte le foto sono tratte dal libro.
A sinistra: Simbiosi di pulizia, il pesce pulitore Labroides dimidiatus si cura dell’igiene orale di Platax pinnatus.
A destra: Quando gli animali ci stupiscono: il pesce palla Arothron manilensis, cerca di nascondersi dietro a una pennatula.
A sinistra: Una coppia di ghiozzi Bryaninops yongei ha deposto le uova su un corallo nero (Cirrhipathes sp.).
A destra: Amphiprion clarkii apre la bocca e al posto della lingua mostra un isopode cimotoide, un parassita che gli divora la lingua per aderire al pavimento della bocca.
Il serpente di mare Laticauda semifasciata.
Quando gli animali ci stupiscono: la canocchia Odontactylus scyllarus si sta nutrendo su un serpente di mare (Laticauda colubrina).
Combattimento tra due maschi del labride Oxycheilinus bimaculatus, che duellano tenendosi per la bocca.
Quando gli animali ci stupiscono: Il pesce lucertola Synodus jaculum ha catturato una cernia, Ephinephelus hexagonatus. Le dimensioni della preda sono eccessive per il predatore, che dovrà lasciarla libera.
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