L’artista Piero Motta, molto sensibile nei confronti dell’ambiente e appassionato subacqueo, colpito dalla ricomparsa della cernia bruna, saldando tra loro vecchi attrezzi in ferro , bulloni e altri rottami di ferro realizza 3 cernie brune a grandezza naturale.
La scultura viene selezionata per l’esposizione internazionale HUMAN RIGHTS H2O e diventa ospite della fondazione opera campana di Rovereto assieme ad altre opere giunte da tutto il mondo per raccontare e sottolineare il diritto e l’importanza dell’ acqua . I visitatori della mostra vengono invitati a dare un aiuto alle cernie compiendo un simbolico gesto, innaffiare i pesci affinché possano sopravvivere e raggiungere il mare. Il nobile messaggio della necessità di libero accesso all’acqua per tutte le società del mondo, fa il giro del o mondo, e un esemplare di cernia in ferro, viene immersa da Motta e dai sub dell’Historical Diving Society sul relitto Paguro in Adriatico, per finire a fare mostra di sé , dopo mesi di visite subacquee, nel noto museo delle attività sub di Ravenna, tutta impreziosita dagli organismi incrostanti.
Il terzo esemplare, è stato immerso oggi presso l’Isola di Bergeggi, intorno ai 20 m di profondità, nel punto più ricco di pesce del savonese, proprio per ricordare, per i pochi mesi di immersione, che prima dell’istituzione dell’Area Marina Protetta Isola di Bergeggi (che risale al 2007), il paesaggio sommerso dell’Isola era diventato un ambiente freddo e povero di vita.
Il punto migliore per la sua posa è stato individuato grazie alla collaborazione con l’A.S.D. Olimpia Sub di Spotorno.
Il recupero delle popolazioni di cernia
I casi della cernia bruna e del tonno rosso (mediterraneo ed atlantico orientale), che in pochi anni di misure di conservazione più stringenti (fatte però realmente rispettare dalla collettività!), hanno consentito un rapidissimo recupero, devono farci pensare positivamente al futuro! Un kg di uova fecondate di pesce possono infatti dar luogo a un milione di avannotti! Si parla di potenziali riproduttivi ben diversi tra i pesci ossei ed i mammiferi, ma proprio per questo è di primaria importanza il rispetto delle zone di tutela integrale oltre che degli esemplari di grossa taglia. E’ stato dimostrato dagli ecologi applicati che è estremamente più efficace avere una sinergia di tante piccole zone di tutela collegate ecologicamente fra loro (dalle correnti), piuttosto che avere poche aree di dimensioni immense ma distanti fra loro. In Liguria esistono moltissime zone protette a diverso titolo, fra cui 2 Aree di Tutela Marina Regionale (Capo Mortola-Giardini Botanici Hanbury e Isole di Portovenere, e 3 Aree Marine Protette (Bergeggi, Portofino e V Terre).
Le cernie dell’AMP di Bergeggi, vengono contate periodicamente, attraverso il monitoraggio della fauna ittica con censimenti visuali in immersione, e sono in costante aumento da alcuni anni.