Apnea e bombole, freediving e scuba: a volte sembra di parlare di due mondi diversi, in perenne competizione, in realtà si tratta di due modi diversi per godersi il mare, che alla fine è quello che ci interessa, e che non si escludono
(se non per il fatto che non è consigliabile, per motivi di sicurezza, fare apnea subito dopo l’immersione con le bombole, che ci ha saturati di azoto).
Sono un bombolaro fino al midollo, un vecchio istruttore, ma ho seguito recentemente un corso di apnea da allievo e devo dire che ho apprezzato molti aspetti. Penso che ci siano situazioni e casi in cui è meglio avere le bombole sulle spalle, altre situazioni in cui è meglio non averle, e amo alternare le due discipline. Ma scendiamo nel dettaglio.
Se esploriamo un sito che si trova a 10 m di profondità o meno, fare apnea può essere un vantaggio. Siamo liberi, possiamo rilassarci, prendere fiato e reimmergerci molte volte, navigare sopra il reef, seguire animali anche grandi che ci circondano, per niente intimoriti, anche per il fatto che siamo silenziosi, e non importa se loro si muovono salendo o scendendo anche velocemente: senza bombole possiamo fare lo stesso, ovviamente rispettando i nostri limiti.
Le bolle dall’erogatore disturbano gli animali, li spaventano col loro rumore, come apneisti spesso possiamo avvicinarci di più, avere un contatto quasi intimo con creature come delfini, mante, squali balena.
Apnea vs. bombole
D’altro canto, se ci sono esseri che vivono profondi, la bombola ci può permettere di aspettarli stando tranquillamente vicini al fondo, di lasciarli abituare alla nostra rumorosa presenza invece di metterli in apprensione con continue immersioni. E penso a grossi pesci che si avvicinino a una stazione di pulizia, ad esempio, ma anche a piccolissime creature che vivono profonde e che il subacqueo deve localizzare stando fermo a lungo, come i cavallucci marini pigmei. Dove un apneista si stancherebbe con ripetute discese profonde seguite da un tempo di permanenza molto limitato, e metterebbe il pesce sul chi vive, il bombolaro qui ha il vantaggio di poter stare a lungo immobile ad aspettare o a cercare. E se fa fotografie il vantaggio è ancora maggiore.
Ci sono costi e operazioni di manutenzione necessari in entrambe le discipline, se andiamo a vedere l’immersione con bombole è più costosa, e la dipendenza dall’attrezzatura è accentuata. L’apneista di solito si affida maggiormente alla propria intuizione, all’esperienza, alla conoscenza dei propri limiti, e lavora molto a sviluppare queste abilità.
Entrambe le discipline basano molto sulla sicurezza. Non devono essere praticate da improvvisati autodidatti, in entrambi i casi diventa importante avere la guida di istruttori professionali e esperti, in corsi riconosciuti e di buona reputazione. In entrambe le discipline è importante ripetere spesso le abilità imparate e tenersi in allenamento. Entrambe richiedono acquaticità, abilità nel gestire lo stress, riconoscimento e accettazione dei propri limiti.
Apnea e scuba creano difensori dei mari, sottolineando i danni possibili per l’ambiente e come ognuno possa contribuire alla protezione.
Per finire, non c’è un modo migliore dell’altro per esplorare il mondo del mare. Ci sono vantaggi e svantaggi per entrambi. Dipende da noi decidere se preferiamo avere più tempo per esplorare grotte e relitti o interagire in modo naturale con i coralli e gli altri animali del mare. L’importante è immergersi, con le bombole o in apnea, con lo scuba o in freediving.
E fondamentale è sempre seguire un sistema di coppia, sempre considerare la sicurezza come una priorità, e rispettare l’ambiente delle nostre immersioni.