Il Coral Eye è un dive resort unico, situato nel nord di Sulawesi, sull’isola di Bangka, a metà strada tra Bunaken e Lembeh. Fondato nel 2009 come centro di studi sulla biologia dei coralli da un gruppetto di biologi marini italiani, si è aperto in seguito al turismo diventando un punto di incontro e di scambio di idee per viaggiatori, subacquei, fotografi e biologi marini. Negli anni si è arricchito di nuove attività, come la navigazione con la Zirbad, ma ha saputo mantenere quell’atmosfera magica e familiare al tempo stesso, in cui sembra che il tempo si sia fermato. O come la No Trash Triangle initiative, cha da una risposta concreta alla crescente quantità di plastica. Io torno al Coral Eye tutte le volte che posso, lo farò anche quest’anno se il virus lo permetterà.
Riceviamo da Ilaria e Marco, i due attuali proprietari, la lettera che segue, che abbiamo deciso di pubblicare integralmente. Non voglio dire altro, passo la parola a loro.
il Coral Eye chiede aiuto
Quando Carol, la nostra manager, inizialmente ci ha proposto di fare questa raccolta fondi, l’idea ci ha quasi infastiditi, toccando le corde più profonde della nostra dignità.
Però poi, riflettendoci meglio e con maggiore lucidità, ripensando a quanto accaduto negli ultimi mesi e a come siamo arrivati fin qui oggi, abbiamo deciso che bisognava provare, a testa alta e senza vergogna.
Incredibile come quest’inverno, mentre eravamo in vacanza, quasi ogni giorno guardavamo il nostro booking del 2020 prendere forma sempre più velocemente e ci dicevamo, con grande orgoglio, che questo sarebbe probabilmente stato il miglior anno di sempre, e che finalmente, tutti i nostri sforzi e sacrifici, stavano iniziando pian piano a essere ripagati.
Ma poi, in un attimo, il mondo è cambiato.
Ogni nostro sforzo è stato vanificato e tutti i nostri sogni frantumati.
Per quanto ci riguarda, è stata una cosa incredibilmente veloce, nel giro di una settimana siamo stati costretti ad evacuare gli ospiti, ci siamo dovuti preparare a resistere in isolamento per i mesi successivi e mentre assistevamo da lontano al dramma globale, cercando di carpire le informazioni confuse che arrivavano da un mondo ormai in panico e dalle nostre famiglie lontane, abbiamo perso tutto l’ottimismo e l’entusiasmo per questo 2020.
Sistemate le questioni pratiche ci siamo dovuti sedere a tavolino e abbiamo iniziato a cercare soluzioni su come avremmo potuto gestire la situazione e le nostre risorse a disposizione, anche perché il virus ci ha preso in pieno, con un tempismo perfetto, dopo i due mesi di chiusura invernale.
Anche se, come questa esperienza ci sta insegnando, davanti ad una cosa del genere non si sarebbe stati comunque mai pronti e preparati.
Abbiamo cominciato a tagliare qualsiasi cosa si potesse eliminare, in sostanza tutto, (inutile dire che i nostri stipendi sono stati i primi e anche Lele e Carol, i nostri nuovi manager, hanno deciso di rinunciare ai loro stipendi fin dal primo mese di lavoro), ma la vera e tragica domanda per noi è stata: “Cosa e come fare con le trenta persone del nostro Staff?”… anche perché, sinceramente, non sarebbe rimasto molto lavoro da fare nel Resort…
Abbiamo chiesto dei pareri ad amici e parenti, persone che nella loro vita professionale hanno raggiunto alti livelli di management e consulenza per grandi aziende e purtroppo, il consiglio quasi unanime, per far sopravvivere la società, è stato quello di mandare a casa le persone non indispensabili, praticamente tutte, in questa folle situazione.
Se ci ritroviamo qui oggi, a scrivervi questa lettera è proprio perché alla fine, abbiamo preso una decisione diversa.
Abbiamo scelto di tenere tutte le persone del nostro Staff, perché sono le persone con cui abbiamo costruito questo posto e condiviso gli ultimi dieci anni della nostra vita, sono persone le cui famiglie dipendono da questo lavoro, e sono le stesse persone da cui Coral Eye dipenderà per rimettersi in piedi.
Lo staff è l’essenza di un’azienda e prendersene cura è un dovere intrinseco dell’essere imprenditore. Un concetto e una figura che in epoca moderna, nella corsa ai numeri delle mega aziende e delle multinazionali, è andato perso e forse rimane ormai solo nella memoria dei nostri nonni.
Tutti insieme abbiamo stabilito di partire dal primo mese, Marzo, il nostro T0 con lo stipendio pieno e progressivamente diminuirlo mese dopo mese, parallelamente ai giorni di lavoro, fino ad arrivare a quello che consideriamo sia il minimo indispensabile per vivere su quest’isola e resistere fino a un ritorno alla normalità. Abbiamo anche deciso di continuare a offrire l’assistenza sanitaria, altri piccoli benefit e usare le ore di lavoro per imparare nuove cose e nuovi lavori, insomma stiamo cercando di resistere tutti insieme senza lasciare nessuno, solo.
E credeteci, in questo paese, in questo momento non è una cosa scontata…
Alla fine, quello che stiamo cercando di dirvi con queste parole è che abbiamo bisogno di voi, vi stiamo chiedendo una mano, vi stiamo chiedendo di aiutare Noi ad aiutare il nostro Staff, ragazzi che alcuni di voi conoscono bene e che in questo momento sono fragili.
Questi soldi saranno utilizzati esclusivamente per lo Staff locale sia sotto forma di stipendio sia di aiuti supplementari alle loro famiglie, assolutamente e in nessun caso per la gestione o manutenzione ordinaria e straordinaria di Coral Eye.
Siamo consapevoli che in questo momento più che mai, nel mondo ci sono persone che hanno bisogno, il nostro staff ne è solo una minuscola frazione, quindi pensateci bene…
Anche se il vostro aiuto, per qualche ragione non sarà dedicato a noi, siamo sicuri che potrete facilmente trovare un’altra causa da qualche parte da supportare e fare vostra.
Vi ringraziamo, di cuore.
Marco & Ilaria