Addio alle due Mascelle CITES del Museo Shark Academy: squalo balena Rhincodon typus Smith, 1828 & squalo elefante Cetorhinus maximus Gunnerus, 1765
CITES: a chiacchere sono bravi tutti ma poi quando bisogna mettersi a rispettare la legge non c’è nessuno in regola…
Questo articolo lo scrivo dando per scontato che tutti dovrebbero già sapere cosa è il CITES, (come è nato, quando, perché, chi lo regolamenta etc.) tutte cose che ho già detto e ripetuto da 20 anni e che da 15 anni insegno durante i corsi che faccio sugli squali.
Oggi parliamo di PRATICA! Inizio dicendo che se uno studente universitario vuole imparare a fare un trapianto, non posso mettermi li a spiegargli dove sta il cuore o il cervello… certe cose le deve già sapere. Questo articolo chiarirà e farà capire tutti gli step che servono per spedire, importare, girare, detenere materiale CITES delle varie APPENDICI (I, II, III) e allegati (A, B, C, D)
Come in matematica per farlo capire descrivo un esempio pratico, e da ora inizia la nostra storia che è iniziata tanti anni fa…
Nel lontano 1992 faccio un viaggio in Thailandia con mia zia Cristina, Assistente di volo Alitalia e facciamo sosta a Bangkok. Una mattina mi reco al mercato del pesce e tra i vari squali che stavano vendendo mi fermo a parlare con uno che si innamora del mio famoso Swatch HAPPY FISH (da collezione senza bobina in vista) che tanti di voi si ricorderanno e mi propone di scambiarlo con una mascella di squalo Balena che aveva appesa. Io accetto e mi porto la mascella in Italia. (Nel 1992 gli squali balena non erano protetti e quindi si potevano pescare liberamente). Sempre da questo signore ho comprato invece in moneta locale “BAT”, una mascella di squalo grigio che non era protetto né allora né adesso. In questo caso non mi è stata rilasciata nessuna ricevuta e non ho nessuna prova di pagamento (carta di credito, assegno).
Nel lontano 1995 nel porto di Lisbona in Portogallo, sempre al mercato del pesce in esposizione vedo una mascella di squalo Elefante e quindi propongo al proprietario di vendermi la mascella e dopo una serie di trattative riesco a convincerlo e me la porto in Italia. (Nel 1995 gli squali Elefante non erano protetti e quindi si potevano pescare liberamente). Anche in questo caso non ero in possesso né di una ricevuta di acquisto né di una ricevuta di pagamento.
Verso il 2000 inizio a esporre le mie varie mascelle nelle prime mostre private e poi successivamente durante mostre pubbliche (EUDI Show). Mi faccio foto con le varie mascelle che vengono pubblicate in varie riviste e automaticamente mi ritrovo la dimostrazione certa dell’acquisizione delle due mascelle prima della loro protezione CITES. Dopo qualche anno il CITES decide di proteggere queste due specie di Squali prima in APPENDICE III allegato C per lo squalo elefante (solo in Inghilterra) e poi dopo due anni entrambe entrano in APPENDICE II allegato B (in tutto il mondo).
A questo punto tanti si chiedono: “cosa devo fare con le mascelle che ho in cantina o soffitta prese da mio nonno o mio bisnonno o magari il giorno prima che entrasse una legge CITES?). La risposta è semplice, bisognava andare immediatamente all’ufficio della Forestale oppure oggi a quello dei Carabinieri. (L’arma dei Carabinieri ha assorbito la polizia Forestale). La polizia Forestale come dovreste già ricordare era anche la polizia del CITES, erano incaricati di controllare tutto quello che entrava o usciva dall’Italia già protetto dal CITES, e oggi lo fanno i Carabinieri.
Se oggi avete del materiale CITES e non potete dimostrare di averlo acquisito (non importa in che modo) prima del suo ingresso in Convenzione… siete ufficialmente dei CRIMINALI! C’è il sequestro e multa salatissima in alcuni stati per determinate specie CITES come la Nuova Zelanda c’è pure l’arresto!). In teoria si potrebbe richiedere un esame di anzianità, se parliamo di mascelle o parti di animali che a occhio nudo sono antiche. Grazie allo Statunitense Willard Frank Libby che ottenne il premio Nobel nel 1960 grazie al famoso metodo del Carbonio-14 o del Radiocarbonio, metodo di datazione del Radiocarbonio, basato sulla misura delle abbondanze relative degli isotopi di Carbonio presenti in materiali di origine organica (legno, ossa, semi fibre etc.).
Per chi ha più esemplari CITES esiste la possibilità di ottenere un Registro rilasciato dai Carabinieri, facendo una particolare domanda, viene poi assegnato un numero di protocollo e un numero di codice identificativo del registro a nome della persona o ente che lo richiede. Il registro va compilato utilizzando dei codici ben specifici per indicare il tipo di materiale CITES che si vuole registrare, il nome, la data, se vivo o morto, quale parte del corpo, se comprato, trovato, scambiato, donato etc etc. Diciamo che di base il registro presenta una parte per l’inserimento del materiale CITES (quando viene acquisito) e un’altra parte per la sua cancellazione (quando viene ceduto).
Detto questo, mesi fa mi sono state chieste per un Museo in Canada le mie due mascelle di squalo Balena e squalo Elefante. Quindi a questo punto è iniziata la procedura di cessione con relativa cancellazione dal mio registro CITES.
Come prima cosa bisogna sapere che se del materiale CITES appendice II allegato B, rimane all’interno della Comunità Europea, non c’è bisogno del Certificato CITES di Esportazione per cessione (da una persona a un’altra). Nel mio caso invece era necessario ottenere un Certificato Cites di RI-Esportazione in quanto avevo già esportato e importato le mascelle prima dalla Thailandia e poi dal Portogallo. Per ottenere questo certificato, bisogna contattare il centro CITES (Carabinieri) competente dove risiedono le parti in questione (mascelle). I responsabili del centro inviano la domanda da compilare. Nella domanda va indicato: il proprietario, il destinatario, il nome comune e scientifico della specie, grandezza, misure caratteristiche, dove e stato preso, quando, e il motivo della cessione. Allegata alla domanda bisogna inviate una foto dell’esemplare, la ricevuta di acquisto o foto che attesti la provenienza prima dell’ingresso in CITES (Convenzione), o i dati dell’inserimento nel registro PRE CITES. (quindi già documentato precedentemente). Poi per ogni Certificato bisogna pagare una tassa di Registro di 27.00 euro. Presentare il tutto via email o di persona. Dopo circa 10 giorni il certificato è pronto e deve essere ritirato di persona.
Una cosa interessante da notare: quando i responsabili inseriscono i dati per la richiesta del certificato, il sistema centrale con inserite tutte le specie protette CITES deve essere ovviamente aggiornato (di solito si fa ogni due anni, in quanto ogni due anni vengono aggiunte nuove specie protette). Lo squalo balena non risultava protetto quindi il certificato non poteva essere emesso, abbiamo dovuto chiamare la sede centrale di Roma per far inserire manualmente lo squalo balena nel database CITES in quanto il 27 agosto 2003 non era stato inserito. Quindi posso anche affermare di essere stato il primo in Italia e per ora anche l’unico a fare un esportazione UFFICIALE di una mascella di squalo elefante. Una volta aggiornato il database mi è stato emesso il certificato.
A questo punto è stato preso in mano il Registro CITES e fatto lo scarico delle due mascelle. Questa procedura è stata fatta sotto mia direzione dal mio caro amico Marco Fiorini insegnante di Inglese a Ferrara (FE) e collaboratore della Shark Academy, che ha anche imballato le mascelle con l’aiuto di mia zia Cristina e mio padre Francesco Sturla Avogadri grazie ai quali questa operazione ha potuto avere seguito. Poi ho fatto una dichiarazione di cessione da parte del vecchio proprietario (in questo caso io) al nuovo proprietario (il professore Canadese) indicando il tipo di cessione e motivi. Allegate le foto, messo il tutto in un cartone e pronti per la spedizione.
In Italia e forse anche altri Stati spedire materiale CITES non è così semplice! anzi questa è la parte più difficile e complicata! Per cominciare il corriere Bartolini si rifiuta di spedire parti organiche di ogni tipo, quindi dopo settimane di domande e risposte non c’è stato niente da fare. Stesso problema con SDA, POSTE ITALIANE, FEDEX, e altri. A un certo punto DHL si è reso disponibile per la spedizione.
Cosa serve per spedire materiale CITES (organico) in un paese Extra Europeo… (specialmente ora che nel mondo gira un virus influenzale di natura sconosciuta in continua mutazione). Oltre alla documentazione già pronta serve quella doganale da parte del paese che esporta (spedisce) e da parte del paese che importa (riceve). Sì, perché poi non è detto che una volta a destinazione la polizia del CITES del paese in ingresso sia disposto a far entrare una specie protetta se non è giustamente tutto in regola. Primo problema, non tutti gli uffici/punti DHL spediscono fuori dal territorio Italiano, quindi altra perdita di tempo a cercare chi lo fa. Le mascelle sono state spedite verso il CANADA dall’ufficio DHL di piazza Beretta a FERRARA (FE). Secondo problema: DHL non permette in nessun modo per politica aziendale la spedizione di materiale CITES da parte di privati.
Una volta arrivato il pacco DHL con dentro il materiale CITES (le due mascelle di squalo elefante e squalo balena) al centro di smistamento e controllo di Ciampino (Lazio), viene aperto dai responsabili DHL per il riconoscimento e identificazione CITES e verifica della documentazione richiesta per l’esportazione. Una volta superato questo step, passa nelle mani della Finanza che controlla il certificato CITES e i codici di inserimento per verificare che siano state assegnate le voci (con le varie lettere di riferimento) corrette. Se per esempio il certificato CITES viene stampato dai Carabinieri con una lettera “X” (cessione a scopo commerciale) e la Finanza non trova allegata alla spedizione la fattura di vendita, il pacco resta fermo e non parte. O se viene assegnata una lettera “Y” (donazione per educazione) e nel pacco c’è una fattura di vendita, viene bloccato ugualmente. Una volta approvata la documentazione, il pacco può partire. Attenzione a volte vengono spediti il pacco verso la dogana e i documenti a parte verso il destinatario, a volte tutto insieme verso la dogana.
Una volta arrivato a destinazione le autorità competenti chiamano il destinatario e gli chiedono di fornire la documentazione richiesta per l’importazione (ingresso nel paese). Se a scopo di educazione, va indicato il museo, scuola o posto dove andranno esposti. Se venduto, ci saranno da pagare le tasse + il dazio per poter ritirare gli esemplari. Attenzione! è responsabilità del destinatario contattare l’ufficio CITES competente e verificare che queste determinate specie CITES siano IMPORTABILI da quel determinato Stato e quali documenti servono. Nel mio caso abbiamo contattato la Polizia di Frontiera CITES e hanno confermato per email che per IMPORTARE le due mascelle bastava il certificato di RI-Esportazione dei Carabinieri rilasciato in Italia che segue una scadenza di 6 mesi dal momento del rilascio. Dopo 6 mesi il Certificato è da buttare e ne va richiesto un altro. Per sicurezza ho inviato il Certificato di Ri-Esportazione in Canada per conferma ed era tutto corretto. Dopo aver espletato la pratica di Importazione, la polizia Canadese, ha rimandato in Italia le veline di vari colori del certificato CITES di Ri-Esportazione. Una all’ufficio dei Carabinieri (servizio CITES) e una a casa mia (ex proprietario) per la conferma di avvenuta esportazione e cancellazione ufficiale delle due mascelle dal registro CITES.
Io penso che dopo aver letto quello che bisogna fare per spostare legalmente del materiale CITES (animali protetti) sia meglio non andare a romper loro le scatole, e lasciarli vivere in pace. La MORALE DI QUESTO ARTICOLO è che qualsiasi parte di animale che prendiamo oggi dal mare (mascelle, denti, conchiglie, coralli, etc.) o dalle foreste (legno, pietre, pelli, etc.) anche se oggi si può fare…, magari domani ci potrebbe mettere in guai seri. Figuriamoci poi andare a cercare materiale CITES manco a parlarne! A parte la multa rischi pure la prigione!
Finisco dicendo che ho dovuto cedere le due mascelle perché in Italia il sistema educativo è molto antico e obsoleto, ho cercato per 20 anni qualcuno disposto ad aprire un museo/mostra/acquario sugli squali per il bene del paese ma nessuno è mai stato interessato, PURTROPPO…
Per info contattatemi su info@sharkacademy.com – www.sharkacademy.com