Addestramento vs. Esperienza. Una delle battaglie più accese, combattuta spesso dai subacquei da poltrona e dai guerrieri di Internet, è quella che contrappone addestramento ed esperienza. Quante volte hai sentito dire: “Non ho bisogno di un brevetto. Faccio immersioni da anni”.Un’altra affermazione comune è che i pionieri dell’immersione hanno ottenuto tutto quello che hanno ottenuto grazie all’esperienza: “Nessuno faceva brevetti all’epoca, e se andava bene per loro, allora va bene anche per me! E alla fine la ciliegina: “Sì, loro possono avere tutti i brevetti, ma io non mi immergerei mai con loro”.
Il motivo per cui questi dibattiti tra addestramento ed esperienza vanno avanti è perché, francamente, alla gente piace parlare di aria fritta, girando attorno al problema senza scalfirlo.
Addestramento vs. Esperienza – L’esperienza non è di per sé significativa, e non è misurabile in tempo o in frequenza.
L’esperienza non serve a nulla, a meno che non si sia imparato da essa. Se la lezione ti ha ucciso, vuol dire che non eri pronto a cambiare per adattarti. Ricordate, Darwin non ha mai detto che la sopravvivenza è dei più forti, ma di quelli più adattabili al cambiamento.
L’esperienza è mal collegata al tempo.
Per esempio, 20 anni di immersioni servono a poco se sono state tutte nella stessa zona dell’oceano. Il risultato è un anno di esperienza ripetuto 20 volte. Allo stesso modo, 100 immersioni che sono tutte uguali e che sono andate bene, anche come istruttore, non sono 100 immersioni di esperienza. È l’esperienza di un’immersione ripetuta 100 volte.
Essere fortunati e sfangarla in immersioni basate sull’ignoranza o sulla spavalderia non è significativo, e neppure furbo. Oggi sappiamo molto su cosa si può fare e cosa non si può fare, e i programmi didattici riflettono le dure e, in alcuni casi, durissime lezioni che alcuni dei primi pionieri ci hanno insegnato. Così, nel mondo di oggi, l’esperienza senza formazione è arrogante, irresponsabile, sconsiderata e ignorante.
Addestramento vs. Esperienza – L’addestramento d’altra parte non serve a nulla se l’istruttore non è quello giusto.
Semplicemente confondere un esercizio con una casella di spunta e una serie di presentazioni PowerPoint sulle immersioni non è addestramento. Né lo è essere vittima di bullismo e di attacchi da parte di istruttori con atteggiamento militaresco. Se affermi di avere l’addestramento e mostri tutti i brevetti ma non hai esperienza, allora la mia prima reazione sarà di mettere in dubbio la qualità e il valore del tuo addestramento e di supporre che tu sia stato troppo ingenuo e impaziente.
Quindi, una formazione di qualità e un’esperienza significativa e rilevante devono viaggiare insieme, almeno secondo me.
Per quanto riguarda le agenzie didattiche, diamo un’occhiata all’attacco alle agenzie che quello che fa deco sul suo divano ama portare. Usando le definizioni generiche di formazione ed esperienza, è facile come sparare sulla croce rossa.
In effetti, le agenzie in certi casi sembra che esistano per provocare questi attacchi. Pubblicano standard, sia sulle capacità e competenze formative, sia sulla definizione di criteri di qualificazione dell’esperienza. E in fondo hanno ragione: da qualche parte bisogna tracciare una linea di demarcazione. Ma, come sempre, il male si nasconde nei dettagli.
Prendiamo l’esempio di diventare un istruttore tecnico. Per un’agenzia devi iniziare il corso con 25 immersioni profonde e finirlo con 60; un’altra ne vuole più di 100; altre ancora di più. I numeri più bassi potrebbero andare bene se le immersioni fossero tutte significative, immersioni di apprendimento – esperienze – ma nel 95% dei casi non lo saranno.
Le immersioni ricreative del passato contano, come addestramento o esperienza ? Assicuratevi sempre che l’esperienza sia rilevante. L’esperienza ricreativa come istruttore non è rilevante per l’insegnamento tecnico, anche se sei stato un istruttore ricreativo per 20 anni o più. Un dato: il maggior numero di decessi nelle immersioni in grotta riguarda istruttori ricreativi, senza alcuna formazione o esperienza in grotta.
Per me, le immersioni con esperienza qualificante per diventare un istruttore tecnico dovrebbero essere firmate, immersione per immersione, da un altro istruttore tecnico, o per lo meno, da un divemaster tecnico. Dovrebbero essere registrate correttamente, specificando ciò che è stato appreso dall’immersione, e tutti gli incidenti registrati, compreso il modo in cui sono stati gestiti.
Addestramento vs. Esperienza – Che livello si può insegnare?
Credo anche che non si dovrebbe essere in grado di insegnare al livello che si è raggiunto ma solo a uno dei livelli inferiori. Quindi, per esempio, non potresti insegnare trimix normossico senza essere brevettato come ipossico. In questo modo, il numero di immersioni registrate potrebbe ragionevolmente essere, diciamo, intorno ai 100. Ma tutte dovrebbero essere valutate da un instructor trainer per quanto riguarda il loro significato. Se il candidato ha fatto la stessa immersione ripetuta 100 volte, allora deve andare a fare altre 99 immersioni significative.
In questo modo, tutti i subacquei, anche se non intendono diventare istruttori tecnici, possono anche ricevere una guida e un input su quale sarebbe la formazione più importante per loro. La formazione tecnica segue un percorso con profondità, gas e miscele deco gradualmente crescenti. Ma per alcuni subacquei, i passi tra un livello e l’altro possono essere ancora troppo grandi, a seconda del livello e della qualità dell’esperienza che hanno accumulato dall’ultima formazione, e a seconda della qualità di quella formazione.
Nell’immersione ricreativa l’addestramento, con quasi tutti i programmi delle agenzie, consente a molti subacquei di lanciarsi in specialità, come nitrox e relitti, prima di acquisire le competenze essenziali in materia di galleggiamento, assetto e nuoto pinnato.
Addestramento vs. Esperienza – Acquisizione di esperienza
Ci troviamo quindi di fronte a un rompicapo. L’esperienza per essere valida, deve migliorare il sub, ma ovviamente senza ferirlo o ucciderlo. Per raggiungere questo obiettivo, il subacqueo deve assumersi la responsabilità e deve pianificare la sua acquisizione di esperienza almeno nello stesso dettaglio in cui pianifica li passaggi del suo addestramento. Dovrebbe cioè investire nel processo di acquisizione dell’esperienza, probabilmente fino a spendere più tempo, sforzi e denaro per acquisire esperienza di quanto non sia necessario investire nella propria formazione.
I corsi di formazione possono durare da uno a sei giorni, in genere. Un’esperienza di un minimo di 25 immersioni “significative” nell’immersione ricreativa “, e un minimo di 50 immersioni “significative” nella subacquea tecnica dovrebbe avvenire sempre tra un corso e il successivo. Questo, naturalmente, richiederebbe molto più tempo di quello che le agenzie e i subacquei stessi desiderano, ma è, secondo me, un buon consiglio.
Addestramento vs. Esperienza – Input di qualità
Dovresti anche cercare degli input di qualità nelle tue immersioni, per acquisire esperienza. Mi spiego meglio.
In primo luogo, attraverso un mentore. Chiedi al tuo istruttore consigli sulle immersioni che dovresti fare, con chi dovresti farle e in quali condizioni. Se non puoi farle con un istruttore, allora trova subacquei che abbiano sia il tuo rispetto e il rispetto dei loro compagni, e un’agenzia rispettabile per le loro certificazioni subacquee. Il buon senso suggerisce di cercare di utilizzare regolarmente più di un mentore. Quando trovi dei buoni mentori, tienili vicini e continua a chiedere loro di aiutarti a sviluppare esperienze significative.
In secondo luogo, con i compagni di squadra. immergiti spesso con persone che sono a uno o due livelli superiori a te, ma che rappresentino quello che vuoi raggiungere. Osservali – dalla loro preparazione la sera prima alla routine, ai controlli e alla preparazione il giorno, prima e dopo l’immersione. Osservali in acqua e cerca di imitarli. Chiedi loro di spiegare le scelte di configurazione diverse o insolite, e parla delle risposte pianificate all’imprevisto. In breve, cerca di assorbire la loro esperienza e la loro formazione.
In terzo luogo, la varietà. Entro i tuoi limiti attuali, e entro il limite della tua zona di comfort, cimentati nella massima varietà di immersioni possibili: dal caldo al freddo, dalla corrente alla calma, dalla riva alla barca e a tutte le varietà di scenari e relitti. Rifletti su come vi siete preparati per l’immersione e su quali competenze, kit e configurazioni hanno funzionato meglio o vi hanno deluso. La riflessione è il modo migliore per acquisire un’esperienza significativa.
In quarto luogo, prendi lezioni private. Non pensare che tutto lo sviluppo debba essere un’esperienza indipendente o una formazione formale. Cerca un buon mentore o istruttore e disposto a darti lezioni private. Parla con lui, condividete appunti e riflessioni sulle vostre immersioni di esperienza, in modo da poter concordare su cosa lavorerete. È molto più divertente della formazione, poiché non è necessaria una valutazione formale.
Il tempo trascorso con il mentore può essere utilizzato per esplorare le tue capacità, non solo per scoprire gli obiettivi che puoi raggiungere in un corso. Inoltre è un modo brillante per valutare un potenziale istruttore per i corsi futuri. Chiediti: ti piace il suo stile di insegnamento? Ti piace il suo approccio e le sue abilità in acqua? Ha migliorato le tue immersioni il tempo che hai trascorso con lui?
Per concludere: Addestramento e Esperienza
Quindi, l’esperienza è ciò che si ottiene quando non si ottiene ciò che si vuole? Beh, è certamente così che è stato per i pionieri dell’immersione. Oggi, però, non è necessario che sia così. Un’esperienza significativa dovrebbe essere ciò che si vuole, e ciò che tutte le agenzie e gli istruttori o i formatori di istruttori richiedono, prima di intraprendere i prossimi corsi. È possibile pianificarlo in modo che sia sicuro e in grado di migliorare – si impara da ogni immersione. È il cemento tra i mattoni della tua formazione, che dovrebbe essere sicuramente di altissima qualità.
Sii onesto. Se fai un’immersione di 12m, 45 minuti sul vostro sito d’immersione locale, o fai una crociera sulla barriera corallina in un viaggio di vacanza, è un’immersione divertente. Non è esperienza.
Articolo tradotto da X-Ray Magazine
Foto di Andrey Bizyukin
Non tutti abbiamo la possibilità di fare sempre tantissime differenti esperienze d’immersione: bello investire nella formazione, ma serve anche la “materia prima” per farlo. Più immediato, posto che si abbia uno specchio d’acqua vicino casa, è immergersi tutte le volte che si può: magari sforzandosi di variare percorsi ed attività -anche di poco- per non cadere in una serie di abitudini che si, bene non fanno alla persona come alla propria esperienza.
Ma così almeno si lavora su acquaticità e forma mentale.
Un paio di corsi l’anno con le persone giuste (quali e con chi, è un’altra domandona), un paio di viaggi, quello poi serve sicuramente. Ma ogni immersione, in quanto tale, aggiunge una base di allenamento irrinunciabile.