Autore: Marco Daturi
Intervista a Sara Occhiuzzi [IDEA Europe]
Ti chiediamo una presentazione sintetica per i nostri lettori: chi sei, chi rappresenti e che ruolo hai in azienda?
Sono Sara Occhiuzzi, ho 26 anni e sono la figlia di Gaetano Occhiuzzi, presidente dell’IDEA Europe ed "importatore" di questa didattica in Italia e successivamente in Europa. Coinvolta praticamente dalla nascita nel mondo della subacquea, ho iniziato a fare immersioni dall’età di 7 anni. Attualmente ho effettuato oltre 500 immersioni, la gran parte delle quali in Mar Rosso, dove seguo spesso i gruppi dell’IDEA. Il mio brevetto di massimo livello è il Deep Diver IDEA, per il momento non posso puntare oltre in quanto sono totalmente impegnata dalla gestione dell’attività amministrativa dell’IDEA Europe. Sono infatti il riferimento per tutti gli istruttori della nostra organizzazione, coordino l’emissione dei brevetti e la spedizione dei kit, impagino con i computer i nostri manuali, effettuo l’authoring dei video, insomma il lavoro non mi manca proprio, quindi per me un eventuale passaggio all’attività didattica è ancora lontano.
Perchè questa convention Adisub?
Perché le organizzazioni didattiche hanno bisogno di una manifestazione nella quale rivestono un ruolo primario, per offrire ai propri associati un momento di incontro senza la confusione tipica di altre manifestazioni. Io sono stata presente nello stand dell’IDEA quando si partecipava alle fiere, ma sinceramente c’era una grande confusione, gli istruttori ed i divemaster non avevano un adeguato spazio nel nostro stand per fermarsi, parlare con noi, parlare fra di loro. Io nella confusione generale, dopo la fiera nemmeno mi ricordavo con chi avevo parlato. Invece nella Convention dell’anno passato è stato tutto diverso. Avevamo una nostra sala, sedie, scrivanie; abbiamo potuto con calma presentare nuovi corsi e nuovi materiali; gli istruttori, divemaster ed anche gli allievi potevano tranquillamente entrare,
sedersi, parlare con noi, parlare fra di loro, scambiarsi idee, confrontarsi e così via. E’ stato tutto più bello, simpatico e sicuramente più utile.
La subacquea sta cambiando?
Dipende da cosa intendiamo per cambiamento. La subacquea sta diventando sicuramente più facile, alla portata di tutti, in particolare delle donne, grazie alle moderne attrezzature ed ad un rapporto fra istruttore ed allievo nel quale prevale l’aspetto positivo dell’addestramento. L’istruttore infatti punta ad addestrare, a portare tutti gli allievi ad eseguire un determinato esercizio, non ad eliminare chi non riesce a fare l’esercizio entro un certo tempo. Stanno poi sicuramente cambiando le tecniche di insegnamento. Questo è un argomento che conosco bene perché, come detto, sono io che metto "in bella copia" i nostri sussidi didattici, trasformando le idee in manuali, slideshow o DVD. Infatti ho visto che mentre nei primi anni di vita dell’IDEA andavamo avanti con le videocassette e le diapositive, ormai tutti gli
istruttori hanno il computer e utilizzano tranquillamente manuali in formato elettronico, slideshow al posto delle diapositive, DVD al posto delle videocassette.
Questa evoluzione consente sicuramente un miglior servizio da parte dell’istruttore e facilita l’apprendimento da parte dell’allievo.
Che ruolo hanno le donne nella subacquea italiana?
Sinceramente non conosco personalmente le "colleghe" delle altre organizzazioni didattiche, però so che ai vertici di tutte le didattiche aderenti ad ADISUB ci sono anche donne. Personalmente non sono al vertice didattico della nostra organizzazione, ma ho la responsabilità di tutta la parte amministrativa e della computer graphics, attività che sicuramente sono molto importanti per la nostra crescita. Questo dimostra che le donne hanno un ruolo importantissimo nella subacquea
italiana, anche se, come al solito, appaiono in pubblico meno dei colleghi maschietti!
La presenza di testimonial VIP del mondo dello spettacolo, come per esempio le Veline, potrebbe dare un maggiore slancio alla subacquea italiana e farla diventare un hobby più popolare?
Le veline non sono il mio riferimento ideale, quindi a loro come testimonial preferirei altre persone. In ogni caso penso che un testimonial può attirare nuovi subacquei, ma poi bisogna darsi da fare per mantenerli attivi questi nuovi subacquei, facendoli incontrare fra di loro, formando e rafforzando il gruppo. Ho contatti giornalieri con tutti gli istruttori IDEA e vedo che quelli che lavorano di più sono quelli che hanno avuto la capacità di formare un proprio gruppo, che sanno mantenere questo gruppo unito, che propongono in continuazione immersioni, viaggi, cene, pranzi e conviviali. Un subacqueo che si trova bene nel suo gruppo si diverte, parla a tutti bene della subacquea e cerca di portare nel gruppo nuovi appassionati.
Cosa diresti a una ragazza che si vuole avvicinare a questo hobby ma lo ritiene troppo faticoso?
Di non preoccuparsi troppo, l’addestramento dei corsi ricreativi non è faticoso come si può pensare e non c’è niente da temere durante le immersioni. Anzi, in certe situazioni le donne sono anche più brave degli uomini. Infatti in acqua consumano meno aria degli uomini e si muovono con maggiore grazia, perché hanno una migliore acquaticità naturale; poi durante i corsi si impegnano di più, specialmente studiando a fondo la teoria. Certo, c’è sempre la bombola e la cintura dei pesi da sollevare, però lo sforzo non è insormontabile; poi se c’è qualche rappresentante del "sesso forte" che offre una mano è meglio…..
Ringraziamo Sara per la disponibilità.
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