Autore: Giuseppe Argentieri
Sea Soul – Anima del Mare
Parabiago (MI), 2 Luglio 2006
Sono trascorse poche ore dal mio rientro in Italia da una breve vacanza a Sharm El Sheikh.
E’ stata una vacanza meravigliosa; i ricordi e le straordinarie emozioni, che rimarranno indelebili nella mia memoria, sono vivi e incontenibili … voglio condividerli con tutti gli amici che, come me, nutrono il medesimo amore per il mare e si immergono sempre con immutato entusiasmo.
Potrei raccontarvi di quanto mi si sia trovato bene al villaggio, il Sonesta Beach di Naama Bay, potrei dirvi quanto sia stata impeccabile e professionale l’animazione, potrei soffermarmi sulla qualità del cibo oppure sulla meticolosa e puntuale organizzazione Blu Vacanze… tutto bellissimo, davvero, ma anche in qualche modo scontato, senza particolari sorprese – questo genere di cose, quando ci si affida ad una buona organizzazione, sono ormai standard.
Voglio invece parlarvi del Diving Center, perché è questo che ha fatto la differenza, è questo che mi ha fatto tornare il piacere di immergermi in Mar Rosso – piacere che in verità si era un po’ spento a causa di una metodica di immersione troppo omologata, tipo mamma anatra con tutti i suoi anatroccoli – è questo che mi ha permesso di vivere grandi emozioni, sia sotto il profilo dei rapporti umani, sia in immersione dove, senza fare niente di estremo, sconvolgente o straordinario, ho ritrovato il gusto della libertà, senza guinzaglio, senza imposizioni, senza schemi omologati, e comunque sempre all’insegna della massima sicurezza.
Ma facciamo un passo indietro…qualche premessa è d’obbligo.
Lo scorso ottobre incontro casualmente Carlo Mari… sì proprio lui, il famosissimo fotografo di fama internazionale, autore di prestigiosi libri fotografici sub e non, riconosciuto e premiato in tutto il mondo. Carlo diventa subacqueo agli AMICI del BLU, Club Subacqueo fondato nel 1977: uno dei soci fondatori è Roberto Mari, fratello maggiore di Carlo, primo presidente del Club.
Parliamo un po’ del più e del meno e, dopo pochi convenevoli, la conversazione scivola inevitabilmente sott’acqua: “Possibile che non sai che mio figlio Andrea vive a Sharm El Sheikh e dirige un Diving Center, il Sea Soul Diving Center?”). Purtroppo è possibile… ma solo ora mi rendo conto che si tratta di una grave lacuna. Chi frequenta Sharm, soprattutto se è italiano, il Sea Soul Diving Center lo deve conoscere per forza… è obbligatorio, è un “must”!
Il giorno stesso mi collego al sito internet www.seasoul.net e mando una mail ad Andrea, all’indirizzo info@seasoul.net . La risposta è prontissima, la disponibilità e la cortesia sono totali; ci conosciamo un po’ e quasi subito cominciamo a progettare… mi piacerebbe organizzare un mega-viaggio a Sharm in alternativa alla consueta uscita di fine corsi all’Isola del Giglio. Ne parlo in consiglio e ricevo diverse obiezioni, peraltro motivate da innegabili ragioni logistiche ed organizzative. Il progetto naufraga ma il rapporto epistolare con Andrea prosegue; sono sempre più impressionato dalla sua disponibilità e dalla sua cortesia. Provo ad organizzare un soggiorno per me e la mia famiglia durante le vacanze di Natale ma anche questo progetto naufraga … ve la faccio breve, per ritornare in Mar Rosso devo aspettare la fine di Giugno, prima non è proprio possibile.
Prenoto un viaggio Bluvacanze; siamo in sei: io, mia moglie Luciana e mio figlio Luca, tutti subacquei e soci del Club, mia sorella Maria, mio cognato Sergio, subacqueo e socio del Club, e mia nipote Chiara. Avverto immediatamente Andrea… non vede l’ora di conoscerci, ci aspetta.
E finalmente arriva il momento della partenza … nel frattempo Andrea ha avuto un problema di salute che lo ha costretto a ritornare in Italia.
Telefono al Diving il giorno prima della partenza (venerdì pomeriggio); mi risponde Marzia, la segretaria, contabile e addetta al negozio: mi da appuntamento per le 4 del pomeriggio di sabato alla reception del Sonesta Beach – Marzia è al corrente della corrispondenza intercorsa fra me e Andrea; al telefono è molto carina, dimostra immediatamente amicizia e simpatia… le premesse sono ottime!
Alle 16.00 del sabato (anzi, per la verità erano le 15.59) una simpatica ragazza italiana, con un sorriso smagliante ed uno sguardo intenso mi chiede: “Giuseppe?”. Non mi sembra vero, anche puntuali!
Ci presentiamo, le racconto qualcosa del Club e lei mi fornisce le prime informazioni; intanto, con un taxi, ci dirigiamo al Diving Center sito presso il Badawia Hotel a Ras Umm Sid (a meno di 10 minuti dal Sonesta Beach).
All’arrivo mi accolgono Christian (General Manager) e Geco (Operation Manager); ci sediamo in un pub accanto al Diving dove servono con orgoglio salame, prosciutto crudo, mozzarella ed altri prodotti italiani che normalmente in Egitto sono introvabili.
Il caldo è torrido; sorseggiamo una birra gelata e intanto ci raggiungono gli altri membri dello staff: Cristina, Dimitri (un simpatico ragazzone ucraino che parla benissimo italiano), Andrea, Max (che si occuperà di noi per tutta la settimana), Chiara (una giovane, minuta e sorridente ragazza che qualche giorno dopo scopro essere di Legnano … abita a qualche centinaio di metri da casa mia), Carlo e Giada.
Sono tutti simpaticissimi; non potevo aspettarmi un’accoglienza più calorosa.
Con Max prepariamo il programma di immersioni, mi mostra alcune foto della barca del Diving, la Elamira (Principessa) Nadreen: è davvero una principessa, maestosa con i suoi 28 metri di lunghezza per 7 di larghezza, bellissima.
Max mi spiega che il Diving normalmente non effettua immersioni locali, salvo la domenica, quando c’è il cambio di turno dei turisti e si fanno le check dives e le pesate – normalmente le immersioni sono tutte a Tiran, Ras Mohammed, Dahab e sul relitto del Thistlegorm che si raggiunge con una barca veloce, partendo intorno alle 7.30 (anziché alle 6.00).
Mi vengono fornite le borse per le attrezzature, una per ogni subacqueo, numerate, rigorosamente blu e arancio: i colori del Diving – mi vengono anche fornite le Sea Soul Cards (per me la Gold VIP) che danno diritto ad una innumerevole serie di vantaggi fra cui sconti del 10% e 15% sui prezzi del Diving, sconti e convenzioni in moltissimi esercizi di Sharm El Sheikh e di Naama Bay, offerte di viaggi e attrezzature subacquee, premi e molto altro ancora.
Altra piacevole scoperta è l’orario di partenza dall’hotel: le 9.00.
Per Ras Mohammed si parte dal Porto di Sharm, per Tiran da Shark Bay, quindi i tempi di navigazione per raggiungere i punti di immersione sono ridotti al minimo; questo consente di evitare le levatacce cui eravamo abituati… o forse e meglio dire cui eravamo costretti.
L’appuntamento con Max è al Sonesta Beach alle 9.00 del mattino dopo.
Usciamo dall’ingresso del Sonesta Beach alle 8.55 e Max è già lì che ci aspetta, cordiale, sorridente, positivo e premuroso; saliamo sul minibus e ci dirigiamo al porto. All’arrivo saliamo immediatamente in barca, controlliamo che ci siano le nostre borse numerate e ne verifichiamo il contenuto, prepariamo le cinture di zavorra, poi Max ci invita a salire sul sun-deck; presto scopriremo che ha provveduto al montaggio degli ARA (jackets ed erogatori), ha appeso le mute e sistemato pinne e maschere negli appositi supporti.
Non so dirvi se questo trattamento è riservato a tutti i clienti del Sea Soul Diving Center, ma di sicuro è stata una sorpresa che abbiamo apprezzato molto… ma le sorprese non sono finite: al momento del briefing scopriamo con immenso piacere che i vari gruppi entrano in acqua e terminano l’immersione dove preferiscono (comunque tutti nel raggio di alcune decine di metri, forse un centinaio), ogni gruppo decide il proprio percorso ed il proprio profilo, dove andare, come girare intorno ad un reef, dove e quando fermarsi, dove e quando uscire dall’acqua; si tratta di libertà a cui non ero più abituato, evviva!
Sono entusiasta, non vedo l’ora di entrare in acqua.
Al momento di ultimare i preparativi i marinai della barca ci aiutano ad indossare l’ARA, sistemano i cinghiaggi e ci infilano le pinne … mi sento coccolato, è davvero troppo, forse sto sognando.
Mi tuffo… ad un piacevole sogno segue un altrettanto piacevole risveglio: eccolo lì il Mar Rosso, sotto di me, in tutta la sua bellezza, un’esplosione di forme e colori, un autentico caleidoscopio delle meraviglie; l’emozione è incontenibile, anche un vecchio sub come me rimane per un attimo senza fiato.
Max si occupa di Luciana, che preferisce essere seguita da vicino, e lascia liberi me, Sergio e Luca di condurre la nostra immersione come preferiamo; l’immersione è bellissima, Shark Reef è sempre una garanzia assoluta. Max e Luciana si tengono ad una quindicina di metri di profondità, abbastanza vicini alla parete; io, Sergio e Luca siamo più in basso di almeno una decina di metri, e nettamente più al largo, nel blu, ma sempre in vista.
Vediamo un branco di snappers di grossa taglia fermi in corrente, e poi un branco di platax che sembra scivolare di lato; tutt’intorno si aggirano, a volte frenetici e a volte pigri, carangidi e tonni, anche di grosse dimensioni; i pesci napoleone si avvicinano curiosi e ci seguono con i loro occhi che riescono a ruotare di angoli impossibili, poi se ne vanno, un po’ snob, col loro nuoto di traverso che utilizza solo le pinne anteriori. E poi le cernie, le murene giganti che si lasciano accarezzare mansuete, sembra facciano le fusa; gli anemoni e i pesci pagliaccio, gli unicorni, una tartaruga intenta a strappare pezzi di corallo, un pesce pietra, un pesce coccodrillo che sembra dormire nella sabbia, i balestra che si aggirano sospettosi intorno alle loro uova, i pomacantus, i pesci farfalla e i pesci angelo, i pesci pappagallo, nuvole di antigas e di glass-fish intorno ai coralli multicolore… bellissimo, meraviglioso, uno spettacolo mozzafiato!
Luca accelera bruscamente e si tuffa nel blu, dove transita in formazione compatta un enorme branco di barracuda; sono quasi indifferenti alla nostra presenza, si allargano appena al nostro arrivo, ci lasciano entrare nel mezzo del branco e si richiudono immediatamente dopo; è un’emozione davvero unica, vorremmo accompagnarli per qualche altro istante ma è ora di uscire… sono trascorsi più di 50 minuti ed è sembrato un istante.
Ci ricongiungiamo a Max e Luciana e ci portiamo alla tappa di sicurezza di 3 minuti a 5 metri; l’emersione è accompagnata dai primi commenti entusiastici. Luciana è felice; credeva di avere dei problemi e invece è andato tutto benissimo… riceve i complimenti di Max che la gratificano ed accrescono il suo entusiasmo per le successive immersioni; io, Sergio e Luca siamo alle stelle… abbiamo fatto un’immersione bellissima, nessuno ci ha detto cosa fare o dove andare, nessuno ci ha tirato i pantaloni; siamo davvero entusiasti.
La barca, che stazionava ad un centinaio di metri di distanza, si avvicina; ci lanciano una cima con un galleggiante; ci afferriamo alla cima e ci tirano verso le scalette di risalita… non dobbiamo neppure fare una pinneggiata, che comodità!… e poi, chi non sa che non bisogna fare sforzi dopo l’immersione?
Ci aiutano a salire in barca e a svestirci; andiamo immediatamente a riposarci sul sun-deck in attesa del pranzo, con le nostre bevande prese dalla ghiacciaia – Max provvederà a smontare i jackets e gli erogatori dalle bombole scariche. Nei giorni successivi Luca gli darà una mano in cambio di una lauta mancia (1.000 lire egiziane) che però dovrei sborsare io!? OK, la mancia gliela tratterrò dal costo delle immersioni.
Lunch is ready! Il pranzo è servito!
Spaghetti al pomodoro, al dente, insalata di pomodori maturi e succosi, peperoni, cetrioli, cipolla e tonno, alette di pollo impanate e fritte, melanzane e zucchine grigliate, pesce al forno con patate, altre insalate di vario genere, l’immancabile salsa al sesamo e altre salse che non saprei descrivere, pane arabo e a fine pasto, per chi lo desidera, un italianissimo caffè preparato con la moka.
Max ci aveva detto che sulla Elamira Nadreen si mangia bene… non possiamo che confermare, si mangia davvero bene. Un bricco di acqua bollente, the, latte e Nescafé sono sempre disponibili; a metà mattina vengono serviti dei biscotti e a metà pomeriggio anguria e melone, freschi e gustosissimi.
Durante il rientro avvistiamo un gruppo di stenelle che ci accompagnano per un buon tratto tuffandosi e riemergendo nella scia di pria della barca; come per qualsiasi trama che si rispetti, il finale è grandioso!
E si susseguono i giorni e le immersioni, una più bella dell’altra, tutte emozionanti, spettacolari, sempre condotte in questa atmosfera di amicizia e allegria; tutto bellissimo, tutto perfetto! Al termine delle immersioni il Diving provvede a lavare in acqua dolce ed asciugare tutte le attrezzature… mi sono informato, lo fanno per tutti i clienti, è un servizio in più offerto solo da Sea Soul.
Grazie Max, sei davvero speciale, ci hai dato tanto! Non mancherò di raccontare ai candidati istruttori del Club che quando a Luciana si appannava la maschera anche tu hai tolto la tua, per farle capire che la maschera può appannarsi a chiunque, per farla sentire a suo agio.
Tutti noi ci siamo sentiti a nostro agio, guidati e coccolati, a casa nostra … sei un grande professionista e un amico. Grazie. Mi raccomando, manteniamo la promessa di vederci in Italia, ci tengo molto.
Grazie ragazzi del Sea Soul Diving Center, siete stati meravigliosi, tutti quanti. Grazie Christian, grazie Geco, grazie Cristina, Dimitri, Andrea, grazie Chiara, grazie Carlo, grazie Giada… conoscervi è stato un privilegio, immergermi con voi un grande piacere!
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